Das Braune Haus
Erich MühsamOriginal | Versione italiana di Francesco Mazzocchi |
DAS BRAUNE HAUS Stempeln geh'n ist kein Vergnügen Arbeitsfrau und Arbeitsmann - Täglich steh'n in langen Zügen Sie beim Arbeitsnachweis an Ohne Anseh'n der Partein Heißt es: "Danke bestens - nein!" Hungrig in der Mietskaserne Quetscht man sich im engen Raum Nur der Nazi trägt dies gerne Denn nach München schwebt sein Traum Wohnt er selbst im stinkigen Loch - Im Palais wohnt Hitler doch! Zwischen Marmor, Glas und Bronze Persern, Lüstern und Damast Grambeladen seufzt der Bonze Unter Deutschlands Schuldenlast Hakenkreuze schmücken rauh Mobiliar wie Außenbau An den Wänden Heldenschwarten Schwerter im Beratungssaal Fahnen, Harnische, Standarten Und ein Waffenspind - legal! Hitlers Braunhaus schreit vor Pracht Bis das deutsche Volk erwacht Braunbehemdete Proleten Der SA verseh'n den Schutz Und behüten die Tapeten Vor Gefahr und Judenschmutz Welche, hakenkreuzdurchwebt Hitlers eigenem Geist entschwebt Adolf Hitler, von Berufe Selber einst Dekorateur Klimmt von Stufe so zu Stufe Seiner Laufbahn immer höh'r Denn das braune Haus zeigt klar: Dieser bleibt das, was er war! | LA CASA BRUNA Prendere il sussidio non è un piacere. Lavoratrice e lavoratore - ogni giorno aspettano in lunghe code agli annunci di offerte di lavoro. Senza riguardo degli interessati la risposta è: "grazie tante - no!" Affamati nel casermone ci si pigia nello stretto spazio. Solo il nazista lo sopporta volentieri perché il suo sogno punta a Monaco. Abita anche lui in un buco fetente - ma Hitler abita nel palazzo! Tra marmo, vetro e bronzo, tappeti persiani, smalti e damasco. Carico di afflizioni sospira il pezzo grosso sotto il peso dei debiti tedeschi. Svastiche ornano rudemente mobili come facciate. Alle pareti croste d’eroi spade nella sala del consiglio bandiere, corazze, stendardi ed uno stipo di armi - legale! La casa bruna di Hitler grida lusso finché si sveglia il popolo tedesco. Proletari in camicia bruna delle SA assicurano la protezione e proteggono dal pericolo e dallo sporco degli ebrei la tappezzeria che intessuta di svastiche esala dallo spirito proprio di Hitler. Adolf Hitler, di mestiere lui stesso una volta decoratore di gradino in gradino ha salito sempre più in alto la sua carriera perché la casa bruna mostra chiaramente: questo rimane quel che era! " La morte di Erich Mühsam. Racconto degli amici. La notte del ventotto febbraio millenovecentotrentatré, in una delle loro 'azioni di pulizia' in grande stile – come le chiamavano – i nazisti presero dal letto Erich Mühsam. Trascinarono 'la carogna d’ebreo' attraverso i loro campi di prigionia e di concentramento. Lo torturarono in modo inconcepibilmente crudele, gli sputarono in bocca, gli aizzarono contro una scimmia. L’animale impaurito gli si attaccava al collo e lo baciava disperato. Gli bruciarono una svastica nella barba e infine lo ammazzarono, nella notte tra il nove e il dieci luglio millenovecentotrentaquattro, quando si rifiutò di eseguire un ordine dello sgherro delle SS: "Domani presto deve impiccarsi. Se non esegue quest’ordine, lo faremo noi!" Erich Mühsam si oppose. Lo torturarono a morte e poi lo impiccarono nelle latrine del campo di concentramento di Oranienburg. Così perse la vita Erich Mühsam – all’età di cinquantasei anni. Ma nonostante tutto!" TESTAMENTO E se un giorno ho finito Sotterrate il Mühsam date ancora una lacrimuccia mandate un saluto nella tomba e sopra una lapide: "Marciscano dolcemente le tue ossa!" E trascorso un anno poi, che voi correte e zoppicate amici d’osteria e compagni il giorno sia allegramente annaffiato fate luccicare una lacrima bevete insieme alla mia memoria! Dovete rispondere al mio brindisi questa è la mia ultima preghiera dovete alzare i bicchieri lasciate vivere il mio cadavere sono finite tutte le pene Viva Mühsam! – Viva la morte! |