Language   

Soldatenlied

Anonymous
Back to the song page with all the versions


OriginalTraduzione italiana e note / Italienische Übersetzung mit Anmerkungen ...
SOLDATENLIEDCANZONE DEL SOLDATO
[ADDIO, CITTÀ, E I TUOI DINTORNI]
Ade, du Stadt und deine Gegend !
Wo´s nichts als lauter Unglück regent,
Oft manchem Bursch sein Untergang.
Oft manchem Bursch sein Untergang.
Addio, città, e i tuoi dintorni !
Ov'altro non piove che gran sventura,
Spesso rovina di più d'un giovane. [1]
Spesso rovina di più d'un giovane.
Hier hat man mich drei Jahr' geschoren,
Und zum Soldaten auserkoren,
Da heißt es: Du mußt Schildwach stehn.
Da heißt es: Du mußt Schildwach stehn.
Qui mi han rapato per tre anni, [2]
E scelto come soldato,
Il che allora vuol dire: Devi stare di sentinella.
Il che vuol allora dire: Devi stare di sentinella.
Des Abends wird gecommandieret,
Des Morgen wird geexerzieret,
Bald links bald rechts wird aufmarschiert.
Bald links bald rechts wird aufmarschiert.
La sera vengono dati i comandi,
La mattina si fanno esercitazioni,
E si marcia schierati ora a dest', ora a sinist'! [3]
E si marcia schierati ora a dest', ora a sinist'!
Dann komm' ich wieder auf Parade,
Da muß man stehn ganz steif und grade
Daß sich das Aug' im Kopf nicht rührt.
Daß sich das Aug' im Kopf nicht rührt.
Poi torno a sfilare in parata,
E allora devo stare tutto rigido e dritto
Ché in testa non si muova un occhio.
Che in testa non si muova un occhio.
Wenn ich nun auf der Straße gehe,
Und mich ein Offizier thut sehen,
So hab' ich schon nicht recht gethan.
So hab' ich schon nicht recht gethan.
Quando mi azzardo a andare per strada, [4]
E un ufficiale mi vede, [5]
Beh, non ho fatto come si deve.
Beh, non ho fatto come si deve.
Wenn ich dich werde wieder sehen,
Und du wirst mir nicht anders gehen,
Spießruthen werden sein dein Lohn.
Spießruthen werden sein dein Lohn.
Se ti rivedo un'altra volta, [6]
E con me non farai diversamente,
Sarai pagato con le forche caudine. [7]
Sarai pagato con le forche caudine.
Thu' ich mich nun dawider setzen,
Und ihm an seiner Ehr' verletzen,
So heißt es mit mir in Arrest.
So heißt mit mir in Arrest.
E se solo mi ribello,
E faccio offesa al suo onore,
Allora vuol dire che mi mettono agli arresti.
Allora vuol dire che mi mettono agli arresti.
Da kommt daher der Stabsprofesser,
Auf deutsch nennt man ihn Buckeldrescher,
Der giebt mir den verdienten Lohn.
Der giebt mir den verdienten Lohn.
E allora arriva il professore di bastonate, [8]
In tedesco lo si chiama un “pestaschiena”, [9]
Che mi dà la paga che merito.
Che mi dà la paga che merito.
Den Löhnungstag stehn die Leute
Und warten schon auf meine Beute,
Eh' ich nach meinem Quartiere geh'.
Eh' ich nach meinem Quartiere geh'.
Stà la la gente il giorno di paga
E già aspetta il mio bottino, [10]
Prima che io vada al mio quartiere.
Prima che io vada al mio quartiere.
Nehmt euch die Kreide, schreibt's an die Thüre!
Ich nehm' das Geld und geh' zu Biere,
Zu delectieren meinen Leib.
Zu delectieren meinen Leib.
Prendete il gesso, scrivetelo sulla porta!
Io prendo i soldi e vado a bere birra,
A dilettare il mio corpo.
A dilettare il mio corpo.
Scharmantes Hannchen, sei willkommen!
Die Stadt hat mir den Muth genommen,
Den ich so weit hatt' mitgebracht.
Den ich so weit hatt' mitgebracht.
Affascinante Annina, sii la benvenuta!
La città mi ha fatto perdere il morale
Che io mi ero portato cosí da lontano.
Che io mi ero portato cosí da lontano.
Ich werd' meinen Muth schon wiederkriegen,
Wenn ich mich an mein Hannchen schmiege,
Wie ich's schon vormals oft gemacht.
Wie ich's schon vormals oft gemacht.
Il mio morale me lo rifarò
Se io mi stringerò alla mia Annina,
Come già prima ho fatto spesso.
Come già prima ho fatto spesso.
[1] Il componimento non è in una lingua chiaramente dialettale o locale, ma presenta molte caratteristiche del tedesco popolare. Questa ne è una delle più diffuse: il genitivo sostituito dal dativo di possesso con l'uso dell'aggettivo possessivo (lett.: “a più di un giovane la sua rovina”). Si tratta di una costruzione presente in pressoché tutti i dialetti tedeschi, e nella parlata popolare (normale, ad esempio, nell'alemannico svizzero e persino nel “Pennsylvania Dutch”).

[2] Vale a dire: mi hanno fatto tenere costantemente i capelli corti, pratica avita in ambito militare (per evitare, naturalmente, i pidocchi).

[3] Nel preciso linguaggio militare tedesco, il verbo aufmarschieren (col sostantivo Aufmarsch) significa non semplicemente “marciare”, bensì “marciare al passo”, “sfilare schierati a passo di parata”.

[4] La traduzione con “azzardarsi a” vuole rendere in senso lato il “nun” del testo originale (propriamente: “adesso, ora”, ma anche “soltanto, solo”). Il tedesco popolare usa a dismisura particelle, avverbi ecc. quasi sempre difficilissimi o impossibili da rendere adeguatamente in un'altra lingua, poiché danno sfumature particolari.

[5] Presente qui, e in altre parti del testo, un'altra caratteristica del tedesco popolare: le forme verbali formate con l'ausiliare “tun” e l'infinito del verbo principale (ich tu gehen). Non si tratta di forme del tutto pleonastiche: vi è una vera e propria differenza aspettuale. “Ich gehe” significa piuttosto: “io vado regolarmente”, “cammino e continuo a camminare” ecc., mentre “ich tu gehe” significa “io vado” in quel dato momento, compio in un dato momento l'azione di andare (differenza tra azione durativa e puntuale). Tali forme sono diffusissime ma non sono mai state accettate dalla lingua letteraria, e sono presenti in altre lingue germaniche sia pure con diverso significato (prima fra tutte l'inglese: I write vs. I do write “scrivo davvero, proprio scrivo”, senza contare l'uso regolare di do come ausiliare interrogativo). In pratica: si tratta di forme molto antiche.

[6] Qui è l'ufficiale che parla.

[7] La pratica delle forche caudine come punizione per il soldato indisciplinato o insubordinato è antichissima, sia per il singolo soldato, sia per intere legioni come umiliazione mortificante. Nell'ambiente militare tedesco si chiama Spießrutenlauf, da Spieß “spiedo”, e Rute “verga”. Era diffusa in tutti gli eserciti. Tanto che ci siamo, ricordiamo anche che a vere e proprie forche caudine furono sottoposti alcuni arrestati a Genova, presso la caserma di Bolzaneto, dalla Polizia italiana nel lontano anno 2001.

[8] La traduzione presenta qui qualche problema. Il testo presenta la grafia Professer, che potrebbe essere sí una deformazione popolare di “Professor” (v. l'altra versione della canzone) ma avere anche un diverso significato. Ad ogni modo, si è preferito tradurre alla lettera: il termine indica probabilmente il sottufficiale, o comunque il soldato, che aveva il compito di guidare il passaggio del soldato punito sotto le forche caudine. Da tenere comunque presente che Stab “bastone, bacchetta, barra” significa anche “squadra, équipe” (come l'inglese staff), e che quindi il termine potrebbe significare semplicemente “caposquadra” (Stab significa anche “stato maggiore”). In ambito universitario, il termine Stabsprofessor significa “docente appartenente al corpo direttivo di un istituto”.

[9] Da Buckel, propriamente “gobba”, ma anche “schiena, dorso” nel linguaggio familiare, e dreschen “trebbiare” e, familiarmente, “picchiare, pestare” (metafora curiosamente presente anche nel toscano popolare “tribbiare”: “gli ha fatto un tribbio” = lo ha pestato ben bene).

[10] Beute “bottino”, ma anche “vittima”. La frase potrebbe anche significare: “e già mi aspetta come vittima”.


Back to the song page with all the versions

Main Page

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org