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Waltzing Matilda

Banjo Paterson
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Versione italiana di Gianni Barnini

A BALLARE LA MATILDA

Una volta un vagabondo si accampò nei pressi di una pozza d'acqua
All'ombra di un albero di eucalipto
E si mise a cantare mentre aspettava che l'acqua nel pentolino bollisse
"Chi verrà a ballare la Matilda con me?"

Chi verrà a ballare la mia cara Matilda con me?
Chi verrà a ballare la Matilda con me?
A ballare la Matilda abbracciando una borraccia
Chi verrà a ballare la Matilda con me?

Se ne arrivò una pecora ad abbeverarsi allo stagno,
Il vagabondo saltò su e con gioia l'afferrò,
E mentre si metteva la pecora in saccoccia disse,
"Tu verrai a ballare la Matilda con me"

Tu verrai a ballare la mia cara Matilda con me
Tu verrai a ballare la Matilda con me
A ballare la Matilda abbracciando una borraccia
Tu verrai a ballare la Matilda con me.

Ma venne il proprietario a cavallo del suo purosangue
Poi arrivarono i poliziotti, uno, due, tre,
"Di chi è quella pecora che hai nella tua sacca?"
"Tu verrai a ballare la Matilda con me "

Tu verrai a ballare la mia cara Matilda con me
Tu verrai a ballare la Matilda con me
A ballare la Matilda abbracciando una borraccia
Tu verrai a ballare la Matilda con me.

Ma il vagabondo saltò su e si gettò nell'acquitrino
Affogandosi proprio accanto all'albero di eucalipto
Ed il suo fantasma lo puoi udir cantare sullo stagno
"Tu verrai a ballare la Matilda con me"

Chi verrà a ballare la mia cara Matilda con me?
Chi verrà a ballare la Matilda con me?
A ballare la Matilda abbracciando una borraccia
Chi verrà a ballare la Matilda con me?
SUONAVANO IL VALZER MATILDA

Avevo vent’anni fagotto in spalla vivevo da buon vagabondo
Dai boschi di Murray fino nella mia terra mi sentivo il migliore del mondo
Poi un mattino: ragazzo tu adesso stop oramai al tuo girovagare
Mi han dato un elmetto ed un nuovo fucile per la guerra imparai a marciare
Suonavano il valzer Matilda e la nave salpava: follia
Bandiere e saluti pianti ed addii la meta laggiù la Turchia

Ricordo bene quel terribile giorno il sangue tra l’acqua e la sabbia
In quella terra così lontana un massacro noi pieni di rabbia
I turchi aspettavano carichi d’armi pallottole intorno a pioggia su noi
Cinque minuti tutti all’inferno come agnelli nei mattatoi
Suonavano il valzer Matilda seppellimmo i nostri compagni
I Turchi lo stesso coi loro soldati perdite e niente guadagni

Noi ancora vivi cercammo un riparo in quel finimondo di morte
Per sei settimane riuscii a non morire pregando per la mia sorte
Poi una bomba mi prese le gambe mi risvegliai ero in ospedale
Vedendo il mio corpo era meglio morire ma c’era chi aveva più male
Mai più il valzer Matilda vicino alla macchia laggiù
Per issare tende ci voglion due gambe ora il valzer Matilda mai più

Raccolsero i corpi storpi impazziti tornammo nella nostra terra
Quei prodi eroi così mutilati frutto di una stupida guerra
E mentre la nave rientrava nel porto distrutta la mia dolce giovane età
Ringraziai il Signore che nessuno aspettava a piangere e provare pietà
Suonavano il valzer Matilda noi li distesi come in disparte
La gente lì in piedi nessuna allegria si volsero dall’altra parte

E adesso ogni anno nel mese di aprile ho qui la parata davanti
Vecchi compagni che marciano fieri gli anni passati ormai tanti
Marciano piano le ossa ormai stanche silenti e distrutti dietro la banda
I giovani chiedono perché stan marciando anch’io la stessa domanda
Suonano il valzer Matilda e all’appello rispondono qua
Ma ogni anno sempre uno di meno poi nessuno mai più marcerà

Valzer Matilda valzer Matilda
Chi mai vorrà un valzer Matilda con me
E i fantasmi si sentono vicino allo stagno
Chi mai un valzer Matilda con me


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