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La Blanche Hermine et Le départ du partisan

Gilles Servat
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OriginaleTraduzione italiana e note di Riccardo Venturi
LA BLANCHE HERMINE ET LE DÉPART DU PARTISAN

J'ai rencontré ce matin
Devant la haie de mon champ
Une troupe de marins,
D'ouvriers, de paysans.

“Où allez-vous camarades
Avec vos fusils chargés?”
“Nous tendrons des embuscades,
viens rejoindre notre armée

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!

“Où allez-vous camarades
Avec vos fusils chargés?”
“Nous tendrons des embuscades,
Viens rejoindre notre armée.”

Ma mie dit que c'est folie
D'aller faire la guerre aux Francs,
Mais je dis que c'est folie
D'être enchaîné plus longtemps.

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!

Ma mie dit que c'est folie
D'aller faire la guerre aux Francs,
Mais je dis que c'est folie
D'être enchaîné plus longtemps.

Elle aura bien de la peine
Pour élever les enfants,
Elle aura bien de la peine
Car je m'en vais pour longtemps.

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!

Elle aura bien de la peine
Pour élever les enfants,
Elle aura bien de la peine
Car je m'en vais pour longtemps.

Je viendrai à la nuit noire
Tant que la guerre durera,
Comme les femmes en noir
Triste et seule elle m'attendra.

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!

Je viendrai à la nuit noire
Tant que la guerre durera,
Comme les femmes en noir
Triste et seule elle m'attendra.

Et sans doute pense-t-elle
Que je suis en déraison,
De la voir mon cœur se serre
Là-bas devant la maison.

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!

Et sans doute pense-t-elle
Que je suis en déraison,
De la voir mon cœur se serre
Là-bas devant la maison.

Et si je meurs à la guerre
Pourra-t-elle me pardonner,
D'avoir préféré ma terre
À l'amour qu'elle me donnait.

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!

Et si je meurs à la guerre
Pourra-t-elle me pardonner,
D'avoir préféré ma terre
À l'amour qu'elle me donnait.

J'ai rencontré ce matin
Devant la haie de mon champ
Une troupe de marins,
D'ouvriers, de paysans.

La voilà la Blanche Hermine,
Vive la mouette et l'ajonc!
La voilà la Blanche Hermine,
Vive Fougères et Clisson!
NON TOCCATE LA BLANCHE HERMINE!

Ma che mi dite? Sembra che nei retrocucina del partito dei ciechi dominato da un führer guercio [1] si bercia la Blanche Hermine! Ma che vi prende, fascistelli? [2] Non vedo come si possa cantare questa cosa sotto la vostra fiamma tricolore! [3] Oppure, allora, non ne cantate tutte le strofe! Oppure ancora, se le cantate tutte, si vede che oltre a essere ciechi siete pure sordi! Suppongo che quel che vi attira in quest'ermellino, sia la sua bianchezza. Però è bianco e basta! Né rosso e né blu! Nulla che possa farne bandiera per quel che avete al posto delle idee. E se, come è probabile, questo colore vi piace per via di una razza che chiamate meno disuguale delle altre, vi segnalo che l'ermellino ha la coda nera! Di che inorridire la donna di paglia che si dà delle arie nel sud! [4]. Quanto all'Ermellino Bianco, la Bretagna ha come emblema un animale la cui pelliccia cambia a seconda delle stagioni. È sì bianca sulla neve, ma d'estate la sua pelliccia diventa marrone, il più meticcio dei colori! E' proprio da un ermellino inseguito da una muta di cani, e che si fermò davanti a un pantano fangoso preferendo morire piuttosto che sporcarsi, che proviene il motto della Bretagna: Plutôt la mort que la souillure! (“Meglio la morte della sporcizia!”). E allora io vi dico, a voialtri sostenitori della razza pura: La Blanche Hermine, questa canzone che non appartiene alle vostre lotte, voi la sporcate quando la cantate! A proposito di sporcizia, sento a volte quelli che parlano del re guercio dei ciechi chiamarlo la “voce della Bretagna profonda”: sono indignato! La Bretagna ha fornito solo la materia grezza! E' altrove che hanno provveduto a trasformarla! Non è la storia bretone che ha imparato a scuola, non è nell'esercito bretone che si è addestrato, il suo castello è vicino a Parigi e Vitrolles [5] è lontana da qui! Ci ha “Made in France” scritto in fronte! Non ci sono ermellini sulla sua bandiera! Quanto alla Bretagna profonda, ha votato per un sindaco di colore a St. Coulitz! [6]
[1] Jean-Marie Le Pen è notoriamente guercio da un occhio.

[2] Traduco così, alla bell'e meglio, il termine gergale “faf”, che deriva dalle iniziali dello slogan fondante del FN e di tutti i movimenti fascisti consimilari: “la France Aux Français!” (l'Italia agli italiani, la Germania ai tedeschi, Grecia dei Greci cristiani, la Padania ai padani e, disgraziatamente e onestamente, anche la Bretagna ai bretoni perché di fascisti ce ne sono stati non pochi pure là).

[3] Il simbolo storico del Front National, ora “modernizzato”. E' stato copiato pari pari da quello del MSI italiano.

[4] Vale a dire Cathérine Megret (nata Raskovsky e figlia di un ebreo russo [sic], nonché moglie di Bruno Megret, esponente storico del FN poi fuoriuscito). Dal 1997 al 2002 Cathérine Megret è stata sindaca di Vitrolles, città operaia nelle Bocche del Rodano e facente parte dell'agglomerazione di Marsiglia. All'epoca, l'elezione della fascista a Vitrolles fece scalpore e provocò parecchi “sturbi” in Francia: Vitrolles era stata sempre roccaforte della “gauche”, dal 1977 al 1983 aveva avuto un sindaco comunista (Pierre Scelles) e ora si ritrovava amministrata da uno stravotato Front National. Fu il primo caso in Francia di una città di una certa importanza (Vitrolles ha 35000 abitanti) che passò all'estrema destra, in una situazione sociale ed economica di enorme crisi. Ora, come si sa, è una cosa normale, e penso al Nord-Pas de Calais dove ho abitato. Marine Le Pen ha ad esempio il suo “feudo” a Hénin-Beaumont, comune di fortissima tradizione di sinistra e che ora è passato armi e bagagli al Front National. Ad ogni modo, durante il suo mandato Cathérine Megret seguì il coniuge ed uscì dal Front National per passare al MNR (Mouvement National Républicain), fondato dal marito e partitino di estrema destra “concorrenziale” di dimensioni attualmente da prefisso telefonico. E Vitrolles? E' durata poco l'avventura. Alle elezioni comunali dell'ottobre 2002, è stato eletto come sindaco il socialista Guy Obino, e dal 2008 è sindaco il socialista Loïc Gachon. Alle prossime ci sarà di certo un “macroniano” o roba del genere, sembra un altro pianeta anche nel nome.

[5] Si veda la nota precedente. Nel 1998 Vitrolles era molto lontana dalla Bretagna, e va detto che continua decisamente ad esserlo dato che il numero dei comuni in mano al Front National in Bretagna è tuttora pari a zero. Però il FN viaggia attualmente tra il 15% e il 18% anche in Bretagna, a livello regionale.

[6] Si tratta di Kofi Yamgnane (si veda la foto, nato l'11 ottobre 1945 a Bassar nel Togo), che è stato dal 1989 al 2001 sindaco di Saint-Coulitz, comune di 422 abitanti (!) nel Finistère. A suo tempo, l'elezione di Kofi Yamgnane a sindaco (socialista) del piccolo comune bretone ebbe risonanza nazionale e fece gridare alla “riuscita dell'integrazione”: era l'unico abitante di colore di Saint-Coulitz e tutta la popolazione bretone votò per lui, eleggendolo con il 100% dei voti (con una battuta formidabile, Kofi Yamgnane si definì “un bretone dopo la marea nera”, che gli valse nel 1992 il premio nazionale per l'Humour Politico). Kofi Yamgnane divenne talmente famoso da essere chiamato (dal 1991 al 1993) a ricoprire la carica di Sottosegretario all'Integrazione nei governi Cresson e Bérégovoy; dal 1997 al 2002 fu deputato socialista per la 6a circoscrizione del Finistère. Tra il 1992 e il 1997 è stato anche Consigliere Regionale socialista per la Région Bretagna. Nel 2014 la sua carriera politica ha però un brusco arresto: nel quadro della vicenda e dello scandalo del faccendiere Christophe Rocancourt, Kofi Yamgnane viene arrestato e incarcerato, sospettato di aver facilitato una regolarizzazione della nazionalità francese in cambio di una tangente. Viene però assolto con formula piena. In possesso di doppia cittadinanza (francese e togolese), Kofi Yamgnane si è impegnato assai anche nel suo paese di origine: si è, ad esempio, presentato per due volte (nel 2009 e nel 2015) candidato alle elezioni presidenziali in Togo.


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