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La Badoglieide

Nuto Revelli
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OriginaleTraduzione spagnola di Sabina Longhitano da La canción popular...
LA BADOGLIEIDE

O Badoglio, o Pietro Badoglio
ingrassato dal Fascio Littorio,
col tuo degno compare Vittorio
ci hai già rotto abbastanza i coglion.

T' l'as mai dit parei,
t' l'as mai fait parei,
t' l'as mai dit, t' l'as mai fait,
t' l'as mai dit parei,
t' l'as mai dilu: sì sì
t' l'as mai falu: no no
tutto questo salvarti non può.

Ti ricordi quand'eri fascista
e facevi il saluto romano
ed al Duce stringevi la mano?
sei davvero un gran bel porcaccion.

Ti ricordi l'impresa d'Etiopia
e il ducato di Addis Abeba?
meritavi di prendere l'ameba
ed invece facevi i milion.

Ti ricordi la guerra di Francia
che l'Italia copriva d'infamia?
ma tu intanto prendevi la mancia
e col Duce facevi ispezion.

Ti ricordi la guerra di Grecia
e i soldati mandati al macello,
e tu allora per farti più bello
rassegnavi le tue dimission?

A Grazzano giocavi alle bocce [1]
mentre in Russia crepavan gli alpini,
ma che importa ci sono i quattrini
e si aspetta la grande occasion.

L'occasione infine è arrivata,
è arrivata alla fine di luglio [2]
ed allor, per domare il subbuglio,
ti mettevi a fare il dittator.

Gli squadristi li hai richiamati,
gli antifascisti li hai messi in galera,
la camicia non era più nera
ma il fascismo restava il padron.

Era tuo quell'Adami Rossi [3]
che a Torino sparava ai borghesi;
se durava ancora due mesi
tutti quanti facevi ammazzar.

Mentre tu sull'amor di Petacci
t'affannavi a dar fiato alle trombe,
sull'Italia calavan le bombe
e Vittorio calava i calzon.

I calzoni li hai calati
anche tu nello stesso momento,
ti credevi di fare un portento
ed invece facevi pietà.

Ti ricordi la fuga ingloriosa [4]
con il re, verso terre sicure?
Siete proprio due sporche figure
meritate la fucilazion.

Noi crepiamo sui monti d'Italia
mentre voi ve ne state tranquilli,
ma non crederci tanto imbecilli
di lasciarci di nuovo fregar.

No, per quante moine facciate
state certi, più non vi vogliamo,
dillo pure a quel gran ciarlatano
che sul trono vorrebbe restar.

Se Benito ci ha rotto le tasche
tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni;
pei fascisti e pei vecchi cialtroni
in Italia più posto non c'è.

T' l'as mail dit parei,
t' l'as mai fait parei,
t' l'as mai dit, t' l'as mai fait,
t' l'as mai dit parei,
t' l'as mai dilu: sì sì
t' l'as mai falu: no no
tutto questo salvarti non può.
LA BADOGLIEIDE

O Badoglio, Pedro Badoglio,
Engordado por los fascistas
Con tu digno compinche Vittorio
Ya nos tienes hasta la madre.

No recuerdas cuando eras fascista
Y hacías el saludo romano
Y al Duce le estrechabas la mano
Eres muy, pero muy marrano.

No recuerdas la hazaña de Etiopía
Y el ducado de Addis Ababa
Merecías enfermarte de amibas
Y al contrario juntabas millones.

No recuerdas la guerra de Francia
En que Italia se cubrió de infamia
Pero tú te sacaste el pilón
Con el Duce haciendo revisión.

No recuerdas la guerra de Grecia
Y los soldados que mandaste al matadero
Y tú entonces para lucirte,
Decidiste damos tu dimisión.

En Grazzano jugabas a los bolos
Cuando en Rusia morían los alpinos
Mas ¿qué importa? Hay mucho dinero
Y se espera una buena ocasión.

La ocasión por fin ha llegado
Ha llegado a finales de julio
Cuando tú, para calmar el barullo
Te pusiste a hacer de dictador.

A los escuadristas las reincorporaste
A los antifascistas los metiste a la cartel
Las camisas ya no eran negras
Pero el fascismo siguió reinando.

Era tuyo aquel Adami Rossi
Que en Turín disparó a los burgueses
Si duraba aún por dos meses
Todo el mundo mandabas matar.

Mientras tú sobre el amor de Petacci
Te afanabas a tocar los clarines
Sobre Italia bajaban las bombas
Y Vittorio se bajaba el pantalón.

Te bajaste el pantalón
Tú también en el mismo momento
Creías estar haciendo un portento
Sólo lástima lograste dar.

No recuerdas la fuga sin gloria
Junto al rey, hacia tierras seguras
Son ustedes dos tipos bien sucios
Fusilados merecen morir.

En los montes nosotros reventamos
Y ustedes se quedan tranquilos
No nos creas aún más imbéciles
Para dejamos joder otra vez.

No, por cuantas lisonjas nos hagan
Den por cierto canelas queremos
Y avísale a ese gran farsante
Que en el trono quisiera seguir.

Si Benito nos tiene hasta el gorro
Tú, Badoglio, nos traes hasta el huevo
Para fascistas y viejos canallas
En Italia ya no hay más lugar.
NOTE E RIFERIMENTI

[1] Grazzano è il paese di Grazzano Badoglio, luogo di nascita di Badoglio. Fino al 1939 si chiamava Grazzano Monferrato, poi il podestà fascista ebbe la geniale idea di ribattezzarlo con il nome dell'illustre cittadino (neanche fosse Ferney-Voltaire). Si chiama tuttora così.

[2] Alla caduta del fascismo del 25 Luglio, il Maresciallo Badoglio fu nominato primo ministro in sostituzione di Mussolini.

[3] Il generale Enrico Adami Rossi, comandante della difesa territoriale di Torino, nei 45 giorni del governo Badoglio aveva fatto sparare a più riprese contro gli operai torinesi, in seguito si consegnò ai tedeschi per passare poi al servizio della repubblica di Salò.
Dopo la Liberazione, Adami Rossi, processato dalla Corte d’Assise di Firenze, fu condannato, per collaborazionismo, alla fucilazione alla schiena, alla degradazione e alla confisca dei beni, ma fu salvato dalla Cassazione, che lo fece scarcerare e lo reintegrò anche nel grado, permettendogli di morire libero all’età di 83 anni.
(adattato dal sito dell'ANPI)

[4] Badoglio, Vittorio Emanuele ed altri ministri e dignitari dopo l'8 settembre si rifugiarono a Brindisi (al tempo già liberata dagli alleati).

Le note 1,2 e 4 sono parzialmente riprese da wikipedia


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