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Monsieur le Président

Lounès Matoub / Lwennas Meɛṭub / ⵍⵡⴻⵏⵏⴰⵙ ⵎⴻⵄⵟⵓⴱ
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OriginaleTraduzione italiana da lyricstranslate.com
MONSIEUR LE PRÉSIDENTSIGNOR PRESIDENTE
  
Asmi d-luleɣ d ass amcumMaledetto il giorno della mia nascita
Deg ufus i d-kemseɣ lehmumda allora gli affanni mi si sono aggrappati
Akken ur diyi-ttixiṛen araaddosso e non mi hanno più lasciato.
Lukan ul-iw d ageṭṭumSe il mio cuore fosse stato un giovane virgulto
A t-greɣ daxel n lkanunl’avrei gettato nel fuoco
Akken ur s-ttḥessiseɣ araper non ascoltare più i suoi lamenti.
Imi s ṣṣura-w i-gɣummMa lui si è nascosto dentro di me,
Labud a s-d-jabeɣ nnumperciò devo distrarlo coi sogni
Imi ur di-yessgan araperché lui non mi dà pace.
  
Tkellxem-iyi di temẓi-wMi avete rubato la gioventù,
Xellṣeɣ-awen ayen ur d-uɣeɣho pagato per quello che non ho fatto,
Tekksem-iyi imawlan-iwmi avete strappato ai miei cari,
Temḥam ayen ak° ssarmeɣavete distrutto tutte le mie speranze.
Lmeḥna tnejṛ iɣes-iwIl dolore mi è penetrato fino alle ossa,
Uqbel a d-ters lmut-iwprima che arrivi la mia morte
Ayen yak° yejmeε wul-iwtutto il male che il mio cuore ha sopportato,
S yiles-iw a t-in-ḍummeɣora la mia lingua lo spazzerà via.
  
Lemmer zmireɣ a d-snesreɣSe potessi fuggire da qui
Di lεid a n-beddeɣ ɣur-wenverrei alla vostra porta,
A n-aseɣ a k°en-ɣafṛeɣmiei cari genitori,
Ay imawlan εzizenper la festa dell’Aïd.
Di tafat mara n-beddeɣQuando dovessi apparire davanti a voi
Xas temcakktem ur wehhmeɣvoi sareste sorpresi, lo so,
Mačči d udem i sii ṛuḥeɣperché voi non riconoscereste più
Aa d-mlilent wallen nnwenil volto che avevo quando sono partito.
  
Seg wakken ur di-d-yetteεqalPersino mio figlio non mi riconoscerebbe più
Mm-i ad yerwel fell-ie scapperebbe alla mia vista,
Tameṭṭut-iw n leḥlalla mia stessa buona moglie
Wissen kan ma d-temmektichissà se si ricorderebbe di me.
Ad asen-sxerbeɣ lecɣalLo stupore li distrarrebbe dalle loro attività,
Ad asen-yeεreq wawalresterebbero a bocca aperta.
Taggara maa nemyeεqalE quando infine ci troveremo insieme
Taddart a d-teεjel ɣur-itutti si precipiteranno verso di me.
  
Ayagi yak° d asiremMa tutto questo è solo una fantasticheria,
Targit-iw u tḍul arala realtà è ben diversa:
Ibeddel-iyi zzman isemil destino ha mischiato le carte
Yefka-yi lḥerz n tlufae mi ha dato quelle sfortunate.
Tabburt n lḥebs fell-i tezzemLa porta della prigione si è chiusa su di me.
Fell-as tawriqt-iw tweccemCosì il mio destino è segnato
Tura testenyaḍ ṣeggeme per il resto dei miei giorni
Ṭṭul n leεmeṛ i temmeṛkaquesta sarà la mia pena.
  
Monsieur le Président,Signor Presidente,
C'est avec un coeur lourd que je m'adresse à vous. Ces quelques phrases d'un condamné étancheront peut-être la soif de certains individus opprimés. Je m'adresse à vous avec une langue empruntée, pour vous dire, simplement et clairement, que l'Etat n'a jamais été la patrie. D'après Bakounine, c'est l'abstraction métaphysique, mystique, juridique, politique de la patrie. Les masses populaires de tous les pays, aiment profondément leur patrie, mais c'est un amour réel, naturel, pas une idée: un fait. Et c'est pour cela que je me sens franchement le patriote de toutes les patries opprimées.è col cuore pesante che mi rivolgo a lei. Queste poche frasi di un condannato forse placheranno la sete di alcune persone oppresse. Mi rivolgo a lei con una lingua presa in prestito per dirle, semplicemente e apertamente, che lo Stato non è mai stato la patria. Secondo Bakunin, lo Stato è l’astrazione metafisica, mistica, giuridica, politica della patria. Le masse popolari di ogni paese amano profondamente la loro patria, ma è un amore reale, naturale, non un idea: è un fatto. Ed è per questo che io mi sento sinceramente il patriota di tutte le patrie oppresse.


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