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Kälte

Erika Mann
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Traduzione italiana ed introduzione da Berlin and Out
KÄLTE


In Winterkälte ward ein Jahr geboren, –
Es ist so zart, – seid sorgsam mit dem Kind!
Man hat der Jahr manches schon verloren,
Und heutzutage geht ein scharfer Wind.

Der Schnee ist bläulich in der dünnen Kälte, –
Die kleinen Bäume frieren arm und kahl;
Zwei Raben kreisen hungrig über’m Felde, –
Ein Bauer stapft daher, wie Rübezahl.

Warum ist es so kalt?
Warum tut Kälte weh!
Warum? Die Welt wird bald
Wie lauter Eis und Schnee!

Kalt ist die Welt, – sie macht sich nichts zu wissen,
Von dem und jenem, was es leider gibt.
Gleichgültigkeit, dies kühlste Ruhekissen,
Ist sehr gefragt und allgemein beliebt.

Warum sind wir so kalt?
Warum, – das tut doch weh!
Warum? Wir werden bald
Wie lauter Eis und Schnee!

Beteiligt Euch, – es geht um Eure Erde!
Und Ihr allein, Ihr habt die ganze Macht!
Seht zu, dass es ein wenig wärmer werde
In unserer schlimmen, kalten Winternacht!

Die ist erfüllt von lauter kaltem Grauen, –
Solange wir ihm nicht zuleibe gehn;
Wehrt Euch und kämpft, – und dann lasst uns doch schauen,
Ob die Gespenster diesen Kampf bestehen!

Bestehn? Ich glaub’ es nicht!
Die Sonne siegt zum Schluss!
Warum? Weil solches Licht
Am Ende siegen muss!

FREDDO

Nasce un anno nel freddo dell’inverno
È così tenero – siate cauti con il bambino!
Si è già perso molto tempo,
E oggi soffia un vento tagliente.

La neve è azzurrina nel freddo sottile, –
I piccoli alberi gelano, miseri e nudi;
Due corvi sorvolano il campo in circoli, affamati –
Faticosamente avanza un contadino, sembra Rübezahl. (*)

Perché fa così freddo?
Perché il freddo fa male?
Perché? Il mondo sarà presto
Fatto solo di ghiaccio e neve.

Il mondo è freddo – non gliene importa niente di sapere
Di questo e quello, che purtroppo c’è.
Indifferenza, il cuscino più freddo sul quale riposare,
È molto richiesta e amata dai più.

Chi blatera laggiù di ingiustizie?
Di morte e martirio, che gridano al cielo?
Che me ne importa se gli altri litigano?
Lasciatemi in pace, – io non mi immischio!

Perché siamo così freddi?
Perché, – eppure fa male!
Perché? Saremo presto
Fatti solo di ghiaccio e neve!

Immischiatevi – si tratta della vostra terra!
E siete voi, solo voi, ad avere tutto il potere!
Fate in modo che diventi un po’ più caldo
In questa nostra brutta notte d’inverno!

È piena soltanto di freddo orrore, –
Finché noi non ne raggiungiamo il cuore;
Ribellatevi e combattete, – e vediamo poi
Se gli spettri saranno in grado di sopravvivere!

Sopravvivere? Non credo!
Alla fine esce il sole!
Perché? Perché una tale luce
Alla fine deve vincere!
(*) Il Rübezahl (in polacco Liczyrzepa, in ceco Krakonoš) è un personaggio del folclore tedesco proprio dell'area dei Monti dei Giganti, oggi al confine tra Polonia (Slesia) e Repubblica Ceca (Boemia) ma fino alla Seconda guerra mondiale abitata dai Tedeschi dei Sudeti. È rappresentato come un gigante che vive sulle montagne e sotto terra e appare in numerose leggende e racconti tradizionali, oltre a essere preso come personaggio in opere letterarie e musicali dal XVI al XX secolo.


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