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Świadkowie

Jacek Kaczmarski
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Versione italiana, cantabile di Krzysztof Wrona
I TESTIMONII TESTIMONI
  
„Da trent’anni cerco mio figlio. È sopravvissuto alla guerra, lo so, scriveva.Sono trent’anni che cerco mio figlio. Era vivo a guerra finita.
In questa foto sta al fianco della ragazza, che abita con me tuttora.Mi ha scritto, ce l’ho anche sua foto con ‘sta ragazza, mia inquilina.
Nella sua ultima lettera – leggo: „Presto vengo a trovarvi, un abbraccio a papà,Nella sua ultima lettera – leggo: "Vengo presto, a papà un abbraccio forte,
Ce l’ho con me un piccolo bottino di guerra, un vero Burberry jacket per lui.Ho per lui una bella giacca, la porto io perché ho finito le scorte
Lo porto io per adesso, anche se mi sta stretto”. Mio figlio era alto, largo e forte.Mi è stretta, ma è un vero Burberry”. Mio figlio era un pezzo d’uomo.
Se qualcuno sapesse qualcosa di lui, che me lo faccia sapere. Vi imploro. È urgente.”Se qualcuno ne sapesse qualcosa – una notizia, un ricordo, Vi imploro.
  
„Gentile signora! Nella trasmissione „I testimoni” La ho vista per puro caso.Gentile Signora! In televisione La ho visto per un puro caso.
Da trent’anni vivo a Rembertów, dai tempi della guerra ho pochi ricordi a casa.Da trent’anni vivo a Rembertów (1), tengo poche cose, mi arrangio.
Una volta andavo a fregare nelle cassette postali (nelle buste dei soldi si trovava).Scippavo nel primo dopoguerra nelle cassette postali (per contanti)
Ci sono tre lettere provenienti da campi d’internamento. Forse Lei le troverà utili.”E conservo tre lettere dai lager. Forse Lei le troverà interessanti.
  
“Fratello, fratellino! Sono uscito salvo dalla guerra, ma troppo presto dal bosco.Fratello caro! Mi sono salvato ma stare bisognava nel bosco.
Mi ha sgamato ‘na pattuglia nel paese ed è finita in quel modo la mia resistenza.Una pattuglia mia ha sgamato, fu questo sbaglio più grosso.
Sto al fresco in un lager insieme ai crucchi, la gente delle NSZ e AK.Sto qua nel campo con partigiani (2), al fresco, ci sono pur crucchi.
Non mi lamento della salute, tornerò a casa appena sarà possibile.Sto bene, voglio tornare a casa, ricorda saluteme tutti.
Ieri sera alcuni di noi scappavano. Io però me ne stavo alla larga.Ieri qualcuno tentò la fuga. Ma io non voglio rischiare.
Quanno te la squagli da un campo come questo, bisogna avere un posto dove scappare.Certo che voglio tagliar la corda, ma n’dove vai approdare.
Oggi ne hanno riportato la metàdi loro, l’altra metà l’hanno cancelato dalle liste.Oggi con camion metà indietro, un’altra hanno cancelato.
Adesso li portano via per interrogarli, e io guardo solo e sto zitto.Adesso li portan a interrogare, sto muto, zitto e guardo.
C’era uno, un bel guaglione a guarda; alto, largo di spalle, pieno.E c’era uno, un bel guaglione; alto, largo di spalle.
Era più alto di me, e anche più forte (me conosci, è difficile da credere).Grande, robusto, ma dico mi conosci, era più forte di me.
Aveva la giacca a quadretti, tipo inglese, se ne ito insieme con quell’altriPortava giacca, tipo inglese, con quelli voleva scappa’.
Quanno l’hanno acchiappato e lavorato – ne è uscito dimezzato.I russi l’hanno fatto a pezzi – non si può più gurda’.
È tutto accasciato su se stesso, non può cammina’, sembra più basso di una testa;Sembra più basso, è tutto accasciato e gonfio proprio di botte.
Io non m’intendo di ‘ste cose, ma ha un aspetto di uno che je manca la metà delle costole.Io no che m’intendo ma pare che je manca la metà delle costole.
È così che viviamo qui. Questa lettera manda la russa (mazza com’è innamorata di me).Così viviamo. La lettera passa la russa (mi ama qua).
Se devo sta’ in prigionia – preferisco la gabbia mia, fa sapere di me alla UB.”Ma preferisco la gabbia nostra, informa agenti là. (3)
  
„Papà! Non ci siamo riusciti a scappare, non lo so se scriverò ancora.Papà! Non ci siamo riusciti a scappare, non lo so se scriverò ancora.
Questo che porta quel giacca inglese a quadretti è uscito da „допрос” a quattro.Questo che porta la giacca a quadretti è mezza morto, l’hanno lasciato proprio ora.
E allora sono io ora a curarlo, come ha fatto lui con me in questi quattro anni.Perciò sono io adesso che lo accudisco, glielo devo anche per il fatto,
Ho un po’ paura che ne sarà di noi. Mannaggia, che sfiga però! Cazzo!”Che era lui in ultimi quattr’anni, ad aiutarmi, ma ho paura. Cazzo!
  
„Mamma! Ho diciasette anni e sono già tenente!Mamma! Ho diciasette anni e sono già tenente!
Qua tutto bene! Stiamo a schiacciare definitivamente ‘sti banditi polacchi.Qua tutto bene! Stiamo a finì con ‘sti banditi polacchi.
Tra poco vi scriverò una lettera un po’ più lunga dove vi racconterò tutto.Tra poco vi scriverò e tutto vi racconterò per bene,
Adesso sono stanco e dorme già Shahnitov, il nostro maggiore.Ora, il comandante Shahnitov dorme, e siamo tutti un po’ stanchi.
Salutami papà e digli che ce l’ho un regalo per lui:Ho un regalo, un giubbotto, salutami papà,
Un giubbotto, un vero burberry brit blazer mi è capitato fra le mani poco fa.”Una bella giacca, stile inglese, mi è capitata poco fa.
  
(Mamo! Mam siedemnaście lat, a już jestem porucznikiem.(Мамаша, мне семнадцать лет, а я уж лейтенант!
Tutaj wszystko w porządku, wykończamy polskich bandytów.Здесь всё в порядке! Польских мы уничтожим бандитов,
Kiedyś napisze pismo i wszystko wam opowiem,Тогда я напишу письмо и всё скажу я вам,
teraz brakuje sił i śpi mój major, Szachnitow.Щас не хватает сил и спит мой майор, Шахнитов.
Pozdrów Tatę i powiedz, ze mam dla niego prezentОтцу скажи, что у меня есть для него подарок:
- marynarkę w angielską kratę - wpadła mi ot tak - za bezcen.)Пиджак с английской клеточкой попал мне просто даром.)
  
Su miei cari, entriamo nell’acqua più profonda,Dai, andiamo, orsù miei cari,
Basta con questo squazzare nel bagnasciuga,Non si squazza più nel bagnasciuga,
Le abbiamo già rinfrescate fino alle ginocchiaLe abbiamo già rinfrescate,
Le nostre gambe stanche dopo la corsa.Gambe stanche di questa corsa lunga.
  
Su, entriamo nell’acqua fino ai fianchi e ancora su, fino ai colli,Su, entriamo nell’acqua fino ai colli,
Nuotiamo avanti dove il fondale diventi nero, ma di quel nero,E nuotiamo il nero più fondo,
Là, in fondo, la lontananza ci toglierà la riva dagli occhiDove scoglio ci toglie dagli occhi
E ce la sciacqueremo con la saliva la gola rinsecchita.Riva chiara, rimaniamo da soli.
  
Dopo ogniuno di noi si immergerà pian pianoOgniuno cadrà lentamente,
Lasceremo che si rotolino le onde sopra la nostra testaOnde irte lasciamo di sopra,
Nelle orecchie risuonerà il silenzio secco che seque la burrascaIl silenzio l’orecchie ci riempe,
E il fondo buio del mare comparirà agli occhi spalancati.Buio pesto gli occhi ci copra.
  
Rimanere così, appesi sopra la terra, sebbene sul essa,Rimanere così, in sospeso,
Senza questo spavento e premura folle di un pesceSenza l’ansia da pesce che strema
E scordarsi, scordarsi, fratelli,E scordarsi, scordarsi, miei cari
che ci serve un sorso d’aria per calmar la lena che manca.Che ci serve una boccata di lena.
NOTE ALLA TRADUZIONE:

(1) Rembertów è una delle frazioni della città di Varsavia, capitale della Polonia. Dal 1939 al 1957 costituì una città separata, ma dal 1957 fu reincorporato come parte della frazione di Praga Południe. Dal 1994 al 2002 formò un comune separato dalla città, chiamato Warszawa-Rembertów. Negli anni quaranta Rembertów fu la sede di una prigione gestita prima dai nazisti e poi dai sovietici.

La frazione di Rembertów si estende per 19,3 km² e nel 2004 contava 21.893 abitanti. Più del 30% dell'area della frazione è coperta da foreste, parte delle quali formano la Riserva Forestale di Kawęczyn. https://it.wikipedia.org/wiki/Rembert%...

Vedi anche https://en.wikipedia.org/wiki/Attack_o...

(2) Nel testo originale (ma anche nella traduzione russa) vengono nominate due sigle delle formazioni partigiane polacche, le NSZ https://en.wikipedia.org/wiki/National... e AK https://it.wikipedia.org/wiki/Armia_Krajowa

(3) Un altro acronimo usato, cioè UB, sta per la sicurezza polacca di allora https://en.wikipedia.org/wiki/Ministry...

Le quattro strofe finali sono abbastanza enigmatiche ma molto dense di significhati. Temo che né la mia traduzione letterale né questa "letteraria" riescano trasmettere la forza evocativa iscritta nella poesia originale. Mi ricordano un po' il testo della canzone di Vladimir Vysotskij intitolata "Спасите наши души " (Salvate le nostre anime), sia per il tema "marinaro" che per un ampia metafora la quale si piega facilmente a le più diverse interpretazioni personali. D'altro canto questa canzone di Kaczmarski mi sembra in qualche maniera affine ai pezzi di De André, specialmente Primo De André.
Metafore ed esegesi più svariate a parte, sta di fatto che esistono le testimonianze sulla sorte di alcuni prigionieri dei gulag che sarebbero eliminati tramite affondamento delle barche piene di detenuti stremati in mezzo al mare (il Mar Bianco per esempio). Anche la coincidenza di nominare Rembertów, dove vennero dopoguerra imprigionati da NKWD circa 8000 patriotti polacchi di quali parecchi deportati dopo in Siberia, non sembra casuale.
Grazie e Salud!


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