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A United Earth (I, II, III)

Alan Stivell
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OriginalTraduzione italiana (del testo bretone) di Riccardo Venturi
A UNITED EARTH (I, II, III)

I


Dalc'homp d'hon Imram war lestr an Douar
'Vit pell 'maomp ni aman marse 'walc'h
O veajiñ en Hollved a-gevret
Leun eo 'r c'harr-nij, gwelloc'h n'em glevet
Disheñvel omp breton pe gall, du pe gwenn
Kendere omp, pep hin' zo mabden

Continuant le voyage sur le vaisseau terrestre
Pour longtemps nous y sommes, c'est probable
Visitant l'univers ensemble
L'avion est plein, mieux vaut s'entendre
Différents, Bretons, Français, noirs ou blancs,
Un humain égale un humain.

Let's pursue our quest on the vessel of the earth
We'll be on board for a long time to come
Together we 'll visit the universe
Our flight is full, surely better get on well together
Different all, Breton or French, black or white
Each man equal to anonther

II


Diboa ma zeg vloaz hunvreet 'm eus dalc'hmat 'n ur bed unanet
Mil dileuriad o ren e dael meur an douar
Disheñvel ha par, digor d'ar re all
Astennet ar spered gant ijin pobloù all

Rak plij' a ra din an evn o nijal a-hus d'an harzoù ijinet gant mabden

Dao eo deomp bevañ ni holl asambles, n'hon eus ket a choaj
Hor beaj wa' 'n douar 'badfe ket hir 'mod all
Ken 'vo gant 'n holl dud dre 'man asantet bezañs ar re all
Ne 'vo ket plijadur 'ba 'r vuhez wa' 'n douar

Ka' plij' a ra din an evn o nijal a-hus d'an harzoù ijinet gant an den

Depuis mes dix ans j'ai sans cesse rêvé à un monde uni
Mille députés siégeant à la haute assemblée terrienne
Egaux et dissemblables, ouverts au génie des autres peuples
Elargissant l'esprit de chacun

Car j'aime le vol de l'oiseau au-dessus des frontières inventées par l'homme

Il nous faut vivre tous ensemble, nous n'avons pas le choix
Notre voyage sur terre ne serait pas long autrement
Tant que tous ici n'auront accepté l'existence des autres
Il n'y aura pas de vrai bonheur sur Terre

Car j'aime le vol de l'oiseau au-dessus des frontières inventées par l'homme

We are to live here, all of us together, we have got no choice
Our trip on earth wo'nt be long otherwise
Different and equals, broken be the walls,
Richer be our minds growing from other grounds...

For I love the bird's flight over or man-made frontiers...

III


Etre daou Ifern
N'eus c'hoazh nemet un hent digor
Etre daou ifern
N'eus 'met un tu mont 'dreuz un nor

Douzh un tu 'n ifern
Gant tud rannet, serret d'ar re all
lec'h all un niverenn
Evit tud dizanv ha heñvel

Entre deux enfers
Un seul chemin ouvert
Entre deux enfers
Un passage nous est offert

D'un côté l'enfer
Des gens fermés
De l'autre celui des nombres
Remplaçant les noms

In between two hells
There is only one open road
In between two hells
There's a way to pass thru the door

On one side a hell
Separate people, close to one another
On the other side faceless numbers
To replace human names
TERRA UNITA I, II, III

I. Continuiamo il nostro Viaggio [1] sul vascello della Terra
Ci staremo a lungo, probabilmente a sufficienza
Per viaggiare insieme nell'Universo
Pieno è l'aereo, è meglio intendersi
Siamo differenti, bretoni o francesi, neri o bianchi
Siamo uguali, ognuno è un essere umano [2]

II. Da quando avevo dieci anni ho sognato sempre un mondo unito
Mille deputati al grande parlamento terrestre [3]
Diversi e pari, aperti agli altri
Si accresce lo spirito con l'ingegno degli altri popoli

Perché mi piace il volo degli uccelli sopra le frontiere create dall'uomo

Dobbiamo vivere tutti assieme, non abbiamo la scelta
Il nostro viaggio sulla terra non durerebbe a lungo, altrimenti
Finché da tutti non sarà accettata l'esistenza degli altri
Non ci sarà gioia di vivere sulla terra.

Perché mi piace il volo degli uccelli sopra le frontiere create dall'uomo

III. Tra due inferni
Non c'è che una strada aperta
Tra due inferni
Non c'è che un mezzo [4] per attraversare una porta [5]

Da una parte [6] l'inferno
Con persone ottuse, chiuse agli altri
Dall'altra un numero
Per le persone senza nome e uguali.
[1] Il livornese 'gniòsa ("ogni cosa, tutto") è parola che mostra in pieno una "mutazione", come il 90% dei dialetti toscani e tutte le lingue celtiche. Con buona pace dei Legaiuoli "prima fase", è molto più "celtico" il livornese che i loro dialetti galloitalici.
[1] La parola imram non è bretone: è in antico irlandese. Significa, alla lettera, "viaggio per mare a remi" ed è stata storicamente usata per i monaci irlandesi che, nell'alto medioevo, si gettarono letteralmente su barchette a remi per andare a ridiffondere nel continente il patrimonio culturale classico che era stato da loro salvato nei loro monasteri, e per fondarne di nuovi. Viene usata adesso per il "viaggio alla ricerca di qualcosa", il viaggio spirituale. E' stata scelta anche per denominare un importante premio letterario (il premio Imram, appunto) destinato ad opere originali in lingua bretone: la prima edizione (nel 1986) la ha vinta una nostra conoscenza, Maodez Glanndour; nel 1998 lo ha ricevuto Anna Mouradova, una russa moscovita che scrive in bretone. Nel 2006 lo ha vinto Alan Stivell.

[2] Per "essere umano" il bretone utilizza alla lettera la dizione biblica ebraica: "figlio dell'uomo" (ebraico: בן אדם).

[3] Nella traduzione si è scelto di eliminare il termine o ren, che sembra curiosamente un po' in contrasto con tutto l'egualitarismo del testo: significa "che dirigono, che conducono" e addirittura "che regnano" (il senso etimologico, dal francese régner). Decisamente contraddittorio.

[4] In questi due punti si hanno esempi del termine bretone dai significati più vari e numerosi: tu. Significa praticamente tutto, come il tedesco Zug protagonista di un famoso pezzo satirico di Mark Twain.

[5] Nota squisitamente linguistica: "porta" si dice dor in bretone, ed è antichissimo termine indoeuropeo (inglese door, greco φόρος, latino forum eccetera). Quando piglia l'articolo determinato, in bretone diventa an nor ed è l'unico caso in cui in bretone si ha la "mutazione nasale" che invece è rimasta pienamente operante in gallese. In questa lingua, "Galles" si dice Cymru, ma "in Galles" si deve dire yng Nghymru. Carino, no?

[6] v. nota 4.


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