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Il est cinq heures, Paris s'éveille

Jacques Dutronc
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OriginaleTraduzione italiana (del détournement) di Riccardo Venturi
IL EST CINQ HEURES, PARIS S'ÉVEILLESONO LE CINQUE, PARIGI SI SVEGLIA
Je suis le dauphin de la place Dauphine
Et la place Blanche a mauvaise mine
Les camions sont pleins de lait
Les balayeurs sont pleins de balais
Le 403 1 sono arrovesciate,
sciopero selvaggio generale,
le Ford finiscon di bruciare,
gli Incazzati 2 apron le danze.
Il est cinq heures
Paris s'éveille
Paris s'éveille
Sono le cinque, Parigi si sveglia,
sono le cinque, Parigi si sveglia
Les travestis vont se raser
Les stripteaseuses sont rhabillées
Les traversins sont écrasés
Les amoureux sont fatigués
I ragazzacci 3 fanno la posta,
fionde contro lacrimogeni,
gli sbirri cadon morti agli angoli delle strade,
le nostre ragazzine diventan regine.
Il est cinq heures
Paris s'éveille
Paris s'éveille
Sono le cinque, Parigi si sveglia,
sono le cinque, Parigi si sveglia
Le café est dans les tasses
Les cafés nettoient leurs glaces
Et sur le boulevard Montparnasse
La gare n'est plus qu'une carcasse
La torre Eiffel ci ha caldo ai piedi,
l'Arco di Trionfo è arrovesciato,
piazza Vendôme è andata in fumo,
il Pantheon, volatilizzato.
Il est cinq heures
Paris s'éveille
Paris s'éveille
Sono le cinque, Parigi si sveglia,
sono le cinque, Parigi si sveglia
Les banlieusards sont dans les gares
A la Villette on tranche le lard
Paris by night, regagne les cars
Les boulangers font des bâtards
I partigiani nelle stazioni,
a Notre-Dame, un massacro 4.
Parigi ritrova i suoi festaioli,
i suoi azzardosi 5, i comunardi.
Il est cinq heures
Paris s'éveille
Paris s'éveille
Sono le cinque, Parigi si sveglia,
sono le cinque, Parigi si sveglia
La tour Eiffel a froid aux pieds
L'Arc de Triomphe est ranimé
Et l'Obélisque est bien dressé
Entre la nuit et la journée
Tutti i commissariati sono assaltati,
i burocrati, sterminati,
gli sbirri, senza pietà impiccati
alle budella dei preti.
Il est cinq heures
Paris s'éveille
Paris s'éveille
Sono le cinque, Parigi si sveglia,
sono le cinque, Parigi si sveglia
Les journaux sont imprimés
Les ouvriers sont déprimés
Les gens se lèvent, ils sont brimés
C'est l'heure où je vais me coucher
Il vecchio mondo va a sparire,
dopo Parigi, il mondo intero,
gli operai, senza dio né padrone,
fanno in città l'autogestione
Il est cinq heures
Paris se lève
Il est cinq heures
Je n'ai pas sommeil
Sono le cinque,
il mondo nuovo si sveglia.
Sono le cinque,
e noi non avremo mai sonno.
Note alla traduzione

[1] La Peugeot 403 era la tipica auto di fascia “medio-alta” che, in pratica, rappresentava il sogno del piccolo borghese. Come le Fiat 1100 della Canzone del Maggio di De André (che poi era la traduzione di Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André] di Dominique Grange), le 403 sono viste come i simboli sacrificali della media e piccola borghesia da distruggere, anch'essa, senza pietà alcuna. La vettura fu prodotta dal 1955 al 1967, e chi tiene il Treggia's Blog mi fa notare che è nientepopodimeno che la macchina del tenente Colombo:

colombo


[2] L'appellativo di Enragés (che qui ho tradotto “Incazzati” anche in contrapposizione a quelle attuali fave lesse di “Indignati”...) è storico: durante la Rivoluzione Francese così si chiamò il gruppo radicale del prete costituzionale Jacques Roux, una specie di Camilo Torres dell'epoca che fu soprannominato, con molta fantasia, “Il prete rosso” e che è considerato da alcuni precursore dell'anarchismo. Finì incarcerato da Robespierre, a cui stava sul culo, e si suicidò in galera il 10 febbraio 1794 prima di essere ghigliottinato. Durante il Maggio '68 il gruppo degli Enragés era di prima linea (“apriva le danze”): formato dai “ragazzacci” di cui sotto, si occupava -fra l'altro- di fare barricate con auto date alle fiamme.

[3] Così ho tradotto blousons noirs (giubbotti neri): per la loro economicità (e come accadde per l'eskimo, che costava due lire) i giubbotti neri erano addosso a tutti i ragazzacci delle banlieues e dei quartieri popolari, per cui il termine divenne sinonimo di “teppisti”. Un tipico blouson noir sulle barricate del Maggio '68 fu un sedicenne di nome Renaud Séchan, poi più noto come Renaud e basta:

renasei


[4] Espressione argotica assai efficace nel testo originale: “si affetta la pancetta”.

[5] Sempre argoticamente, i flambeurs sono i “giocatori d'azzardo”. Allora era tutto un azzardo, tutti si azzardavano a fare ogni cosa.


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