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Er testamento d’un arbero

Trilussa
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OriginaleVersione italiana trovata qui
ER TESTAMENTO D’UN ARBEROIL TESTAMENTO DI UN ALBERO
  
Un arbero d'un boscoUn albero di un bosco
chiamò l'ucelli e fece testamento:chiamò gli uccelli e fece testamento:
“Lascio li fiori ar mare,“Lascio i fiori al mare,
lascio le foje ar vento,lascio le foglie al vento,
li frutti ar sole e poii frutti al sole e poi
tutti li semi a voi.tutti i semi a voi.
A voi, poveri ucelli,A voi, poveri uccelli,
perché me cantavate le canzoneperché mi cantavate le canzoni
ne la bella staggione.nella bella stagione.
E vojo che li stecchi,E voglio che gli stecchi,
quanno saranno secchi,quando saranno secchi,
fàccino er foco pe' li poverelli.facciano il fuoco per i poverelli.
Però v'avviso che sur tronco mioPerò vi avviso che sul tronco mio
c'è un ramo che dev'esse ricordatoc’è un ramo che dev’essere ricordato
a la bontà dell'ommini e de Dio.alla bontà degli uomini e di Dio.
Perché quer ramo, semprice e modesto,Perché quel ramo, semplice e modesto,
fu forte e generoso: e lo provòfu forte e generoso: e lo provò
er giorno che sostenne un omo onestoil giorno che sostenne un uomo onesto
quanno ce s'impiccò.”quando ci s’impiccò.”


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