Lingua   

Caterina Bueno: Le streghe di Bargazza

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Pagina della canzone con tutte le versioni


Questa è la trascrizione del foglio volante
CATERINA BUENO: LE STREGHE DI BARGAZZACATERINA BUENO: LE STREGHE DI BARGAZZA
  
Non più treni né cavalli,Non più treni, né cavalli,
non più macchine e vagoni.Non più macchine e vagoni.
Or ci son certi caproniOr ci son certi caproni,
fan più miglia del pensierFan più miglia che il pensier
Io posso dirvelo che vi son statoIo posso dirvelo, perché ho provato,
e non è favola credete a me.E non è favola, credete a me.
Vorrei che provino chi nun c’è statoVorrei che provino, chi non vi è stato
che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è !
  
L’altro giorno ero a Bargazza,Giorni scorsi ero a Bargazza,
fui menato ad un festino,Fui menato ad un festino;
eran sempre a me vicinoStavan sempre a me vicino
due ragazze a favella’.Due ragazze a favellar;
Poi venne l’ora della partenzaPoi venne l’ora della partenza,
e lor mi chiesero andare con sé.E mi pregarono di andare con sé;
Io m’accompagno ma in conseguenza.Io m’accompagno, ma in conseguenza
Che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è !
  
Discorrendo pe’ la viaDiscorrendo per la via,
noi giungemmo a casa loro.Noi si giunse a casa loro;
Non vi dico che lavoroSentirete che lavoro
che si posero a trama’.Che mi vennero a tramar.
Tosto arrivati, presto un vasetto,Entrano in casa, presto un vasetto,
s’unsero tutte e m’unsi anco mesi unsero bene e mi unsi anco me
dicendo «Ungetevi fa bòn effetto».dicendo : Ungetevi, fa buono effetto :
Che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è !
  
In codesto contrattempoIn codesto contrattempo,
ecco un capro grosso e nero.Ecco un capro grosso e nero
Dimandare io dico il veroDimandò per dirvi il vero,
come si voleva anda’.Come si voleva andar.
Risponde una, la domedaria (1),Una rispose, la domedaria:
«Si fa più presto e ci ho più piace’».Si fa più presto, e ci ho più piacer.
Dice ’«Gli è tardi, s’ha a andare a tutt’aria».Su via, gli è tardi; si vada a tutt’aria…
Che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare sul caprone che gli è !
  
Gli si monta a cavalluccio,Gli si monta a cavalluccio…
ci portò tanto lontanoCi portò tanto lontani
che le stelle con la manoChe le stelle colle mani
ci pareva di tocca’.Ci pareva di toccar.
Pareva un fulmine tra le cometeSembrava un fulmine tra le comete,
questo caprone con noialtri tre.Questo caprone con tutt’e tre,
Pare impossibile se ’un ci credetePare impossibile, se ci credete
che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è.
  
Io non vidi né campagneIo non vidi né campagne,
né città, pianure e monti.Né città, pianure e monti,
Non è il caso ch’io raccontiNon v’è caso ch’io racconti
dove il diavolo ci portò.Dove il diavol ci portò.
In un palazzo illuminatoDov’è un palazzo illuminato
di dentro e fòri ch’era un piace’,Di dentro e fuori era un piacer,
di tende e pendoli tutto adornato.Di tende e pendoli tutto adornato:
Che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è !
  
Vidi là certe matrone,Vidi poi certe matrone,
damigelle e i suoi messaggiDamigelle e suoi messaggi,
tranne che certi visaggiMeno che certi visaggi
differenti a questi qua.differenti a questi qua;
Io sempre zitto fisso a sedereIo stetti fermo, fisso a vedere,
e senza mòvermi e senza parla’e senza muovermi sempre a seder
in un silenzio ch’era un piacere.in un silenzio ch’era un piacere.
Che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è !
  
Venne l’ora del rinfrescoEcco il tempo del rinfresco,
come ’gli usa nei festini.Come gli usa nei festini,
Alle dame e a’ balleriniAlle dame e ai ballerini
due serventi a presenta’Due serventi a dispensar
creme, biscotti e confettureCreme, biscotti e confetture
paste, pasticci e bottiglie e bicchie’.Paste, pasticci e bottiglie e bicchier,
senza miseria credetelo pure.Senza miseria credetemi pure,
Che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.Che bell’andare a tutt’aria che gli è.
  
Ma l’usanza ch’hanno loroMa l’usanza che hanno loro
sì da noi diversa e strana.Tutta a noi diversa e nuova
Non è caso far lor provaChe non v’è da far lor prova
di dialetto o di pattuà.Del linguaggio o pattuà.
Tutta una mimica senza paroleTutto alla mimica, senza parole
e senza mòversi e senza parla’.Io mai con loro, né loro a me,
Chi nun c’è stato creder non pòleMa chi non prova mai dir non puole
che bell’andare a tutt’aria che ’gli è.che bell’andar sul caprone che gli è.
  
Sparì tutto in un momento,Sparì tutto in un momento;
non restò neppur le muraNon restò neppur le mura;
e la solita monturaMa la solita vettura
era pronta pe’ parti’.Era pronta pe’ partir.
Ma dei caproni di quella razzaMa dei caproni di quella razza
dove si trovino io non lo so.Dove si trovino io non lo so.
Da casa al diavolo fino a BargazzaDa casa al diavolo fino a Bargazza
in un momento ci riportò.In un momento ci riportò.
(1) Con "domedaria" si intende ebdomadaria (settimanale).
Questo termine era usato nei monasteri per indicare la monaca di turno (settimanale) per officiare un rito


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org