Farewell To Sicily
Hamish HendersonOriginal | La traduzione in italiano, ad opera di Amleto Micozzi, della... |
FAREWELL TO SICILY The pipie is dozie, the pipie is fey He wullnae come round for his vino the day The sky o'er Messina is unco an' grey An' a' the bricht chaulmers are eerie Fareweel ye banks o' Sicily Fare ye weel ye valley an' shaw There's nae Jock will mourn the kyles o' ye Puir bliddy swaddies are weary Then doon the stair and line the waterside Wait your turn the ferry's awa' The doon the stair and line the waterside A' the bricht chaulmers are eerie Fareweel ye banks o' Sicily Fare ye weel ye valley an' shaw There's nae name can smoor the wiles o' ye Puir bliddy swaddies are weary The drummie is polisht, the drummie is braw He cannae be seen for his webbin' ava He's beezed himsel' up for a photy an' a' Tae leave with his Lola, his dearie Then fare weel ye dives o' Sicily Fare ye weel ye shielin' an' ha' We'll a mind shebeens an' bothies Whaur Jock made a date wi' his dearie Then fare weel ye dives o' Sicily Fare ye weel ye shielin' an' ha' We'll a mind shebeens an' bothies Whaur kind signorinas were cheerie Then tune the pipes and drub the tenor drum Leave your kit this side o' the wa' Then tune the pipes and drub the tenor drum A' the bricht chaulmers are eerie. | FINE DI UNA CAMPAGNA Vi sono molti morti nel selvaggio deserto, che giacciono irrequieti tra cespugli striminziti in un paesaggio di stentata cattiva volontà. Perché questa terra morta è insaziabile e necrofila. La sabbia continua ad accecarli. Molti che per varie ragioni, o solo per costrizione inappellabile, vennero qui a combattere tra quelle prensili pietre tombali, rabbrividirono e sudarono, urlarono, patirono la sete, furono stoicamente muti, maledirono le sputacchianti mitraglie, rimpiansero l’Europa e presto risucchiati nelle sabbie mobili d’Africa agonizzarono e morirono. E ora dormono. Qui dormono il sonno della polvere. C’erano i nostri, c’erano gli altri. Le loro morti come le loro vite, umane ed animali. Non c’erano dèi né pochi eroi perfetti. Ciò che rimpiansero morendo non aveva nulla a che fare con razza leader regno indivisibile O elaborate orazioni su remoti retaggi imperiali. (Avevano visto il ridicolo prima che la scure cadesse). Ciò che agognavano era un mondo perduto, a tratti ricordato nelle lettere: una sera al cinema dove, nel complice buio, due cospiratori si sorridono sussurrando segreti; o anche una famiglia che si riunisce in cucina con la mamma così fiera dei suoi ragazzi in divisa: i loro pensieri tremarono tra momenti d’estraniazione e momenti estatici di riconciliazione: e il loro anelito si crocifisse contro l’indicibile ombra di qualcuno la cui foto era nelle loro bisacce. Quindi la morte compì la sua incisione. C’erano i nostri, c’erano gli altri. Perciò, seguendo la grande massima del figlio di Glencoe, secondo cui non dobbiamo sfigurare noi stessi con l’infamia dell’odio; e vedendo che tutti come bastardi son caduti in un anonimo silenzio, io darò testimonianza, perché io conobbi gli altri. Vedendo che litorale e interno sono entrambi indifferenti e che gli uccelli volano di nuovo verso il nostro accogliente settentrione, Perché io non dovrei cantarli, loro, i morti, gli innocenti? |