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Hiçbir şeyin şarkısı

Bandista
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OriginalTraduzione italiana di Riccardo Venturi
HIÇBIR ŞEYIN ŞARKISILA CANZONE DEL NULLA ASSOLUTO
  
Bir sokağın ortasında yatıyorSi trova in mezzo a una via
Yoldaşları kenti altüst ediyorI suoi compagni hanno sconvolto la città
Carlo kalkıyor hesap soruyorCarlo si alza e va a chiederne conto
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
  
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
  
Şimdi bayrak üstünde salınıyorOra è diventato una bandiera,
Bize miti değil fikri yetiyorMa per noi niente mito, ci basta l'idea
Mahir kalkıyor hesap soruyorMahir 1 si alza e va a chiedere conto
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
  
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
  
Bir kimsesiz mezarında yatıyorGiace in una tomba solitaria
Katilleri şimdi resim yapıyorOra, immaginate di essere gli assassini
Veysel kalkıyor hesap soruyorVeysel 2 si alza e va a chiedere conto
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
  
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
  
Bir kaldırım ortasında yatıyorGiace in mezzo a un marciapiede
Yarasından yalanınız sızıyorDalla sua ferita cola la nostra falsità
Hrant kalkıyor hesap soruyorHrant 3 si alza e va a chiedere conto
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
  
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
  
Hürriyet ve adalet aranıyorCercano la libertà e la giustizia
Onlar kanun biz tarihi yazıyorDicono che quelli sono la legge, e noi la storia.
Halklar kalkıyor hesap soruyorI popoli si alzano e vanno a chiedere conto
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
  
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
Güneş güneş yine doğuyorIl sole, il sole sorge ancora
Sabah oluyor sabah oluyorSi fa mattina, si fa mattina
NOTE alla traduzione

[1] Mahir Çayan, nato il 15 marzo 1946, è stato un leader marxista-leninista turco, militante del Fronte per la Liberazione della Turchia. Fu ucciso dall'esercito il 30 marzo 1972 nel villaggio di Kızıldere, nel distretto di Niksar, durante un'azione.

mahircayan


[2] Veysel Güney, nato il 14 febbraio 1957, era un dirigente dell'organizzazione rivoluzionaria Devrimci Yol (conosciuta meglio con l'acronimo Dev-Yol), attiva in Turchia dal 1977. Di ispirazione marxista-leninista, rifiutava però sia il “modello sovietico” che quello cinese. Dopo il colpo di stato militare del 12 settembre 1980, l'organizzazione fu sottoposta ad una repressione feroce: oltre trentamila membri furono incarcerati. Tra di essi tutti i suoi leader: Veysel Güney fu condannato a morte e giustiziato a Gaziantep l'11 giugno 1981.

Veysel Güney
Veysel Güney


[3] Hrant Dink, di etnia armena, è stato un giornalista turco. È stato assassinato il 19 gennaio 2007 nel quartiere di Osmanbey a Istanbul, davanti ai locali del suo giornale bilingue Agos, con tre colpi di pistola alla gola. È stato pure giornalista per i giornali nazionali Zaman e Birgün. Nacque a Malatya il 15 settembre 1954, Dink arrivò a Istanbul con la famiglia all'età di sette anni, in questa città trascorse il resto della sua vita. Dopo il divorzio dei genitori viene accolto in un orfanotrofio assieme ai fratelli. Tutto il suo iter scolastico avviene in scuole armene. Si diploma in zoologia all'università di Istanbul, dove frequentò in seguito anche corsi di filosofia. Nel 2005 fu condannato a sei mesi di reclusione per suoi articoli sui fatti avvenuti tra il 1890 e il 1917 (Genocidio armeno). I tribunali avevano ritenuto i suoi articoli come insulto all'identità turca secondo l'articolo 301 del codice penale turco. Questa condanna fu fortemente criticata dall'Unione europea. Venne a più riprese minacciato di morte per le sue prese di posizione su quanto subito dagli armeni negli ultimi anni dell'Impero Ottomano.

Hrant Dink ha sempre sostenuto il bisogno di democrazia per la sua nazione. La sua azione si focalizzava sui diritti delle minoranze e in particolare della minoranza armena e più in generale sui diritti civili. Negli ultimi anni sentiva forte l'odio che la sua azione suscitava in molti suoi concittadini e affermava che avrebbe voluto fuggire da questa realtà. Ma molto coraggiosamente sosteneva che se avesse compiuto questo passo, avrebbe tradito tutto quanto fatto fino ad ora.
Il suo assassinio provocò enorme sgomento in tutta la Turchia. Per la prima volta nella storia di questo paese un corteo di oltre centomila persone sfilò ai suoi funerali lanciando slogan per la riconciliazione e mostrando cartelli che riportavano la frase «Siamo tutti Dink, siamo tutti armeni».

Hrant Dink.
Hrant Dink.



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