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La Varsovienne [de 1831], ou Il s'est levé, voici le jour sanglant [Warszawianka 1831 roku]

Casimir François Delavigne
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2. Il testo polacco di Karol Sienkiewicz, musicato da Karol Kurpiński ...
Ecco che è sorto, ecco il giorno di sangue

Ecco che è sorto, ecco il giorno di sangue ;
Che per noi sia dì di liberazione!
Spiccare il volo vedete la nostra ala bianca?
Lo sguardo fisso sull'arcobalen di Francia!
Al sol di luglio, che risplendé sì bello,
Riprese il volo. E fende l''aria, e grida:
Per la mia nobil Patria
Libertà! Per te il sole, o la notte tombale!

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

Guerra! A cavallo, cosacchi delle steppe!
Meniam sciabolate, dice, alla Polonia ribelle :
Non ci son montagne [1], i suoi campi ci sono aperti ;
Ed è al galoppo che occorre passarci sopra.
Alt! Non avanzate! I suoi monti, sono i nostri corpi ;
La terra ove marciamo non reca che arditi,
Rifiuta la schiavitù
E dei suoi nemici serba solo i morti.

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

Per te, Polonia, combatteranno i tuoi figli,
Più fortunati ch'ai tempi in cui la vittoria
Misceva le lor ceneri alle sabbie di Menfi,
Quando il Cremlino crollò sotto la lor gloria :
Dalle Alpi al Tabor, dall'Ebro al Ponto Eusino, [2]
Sono caduti a vent'anni su rive straniere.
Stavolta, oh, madre mia !
Chi per te morirà, dormirà nel tuo grembo.

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

Vieni, Kosciusko, che il tuo braccio colpisca al cuore
Questo nemico, che parla di clemenza ;
Ne aveva forse, quando la sua spada vittoriosa
Annegava Praga [3] in un massacro immenso?
Pagherà col suo sangue il sangue che ha sparso,
Questa terra ne ha sete, che ne sia irrorata;
Sotto la sua rugiada
Rinverdiam gli allori dei martiri di Praga.

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

Andiam, guerrieri, un generoso sforzo!
Li vinceremo; li sfidan le nostre donne.
Paese mio, mostra ai giganti del nord
Il santo anello che esse t'offrono in sacrificio.
La nostra vittoria lo ricopra di sangue;
Marcia, e fa' trionfare in mezzo alle battaglie
L'anello di fidanzamento
Che per sempre t'unisce alla libertà.

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

A noi, Francesi! Le palle di Jena
Sul petto m'han scritto i servizi resi;
A Marengo, il ferro lo ha solcato;
Di Champ-Aubert contate le cicatrici.
Vincere e morire insieme fu sì dolce un tempo!
Sotto Parigi eravamo...per dei vecchi fratelli d'arme
Non avrete quindi altro che lacrime?
Fratelli, era sangue che per voi versvamo!

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

Almeno voi, il cui sangue glorioso
S'è nell'esilio sparso come l'onda,
Per benedirci, Mani vittoriosi,
Ergetevi da ogni parte del mondo!
Vinca questo popolo, o come voi sia martire
Sotto il braccio del gigante che, morendo, attarda!
Che cada in avanguardia
Per coprir col suo corpo la libertà di tutti.

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!

Suonate, trombe! Polacco, al tuo posto!
Sotto il fuoco, sii la tua aquila che prende il volo.
La libertà batte carica in corsa,
E la vittoria ti sta in punta di lancia.
Vittoria allo stendardo, che l'esilio offuscò,
Degli allori di Austerlitz, delle palme d'Idumea!
Polonia diletta,
Chi vivrà sarà libero, e chi muore lo è già!

Polacco, alla baionetta!
Questo è il grido da noi adottato,
E che rullando ripete il tamburo!
Viva la libertà! Viva la libertà!
Warszawianka [1831 roku]

Oto dziś dzień krwi i chwały,
Oby dniem wskrzeszenia był,
W tęczę Franków Orzeł Biały
Patrząc lot swój w niebo wzbił;
słońcem lipca podniecany
Woła do nas z górnych stron;
Powstań Polsko, skrusz kajdany:
Dziś twój tryumf albo zgon.

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!

Na koń, woła Kozak mściwy,
Karać bunty polskich rot;
Bez Bałkanów są ich niwy,
Wszystko jeden zgniecie lot.
Stój! Za Bałkan pierś ta stanie,
Car wasz marzy płonny łup,
Z wrogów naszych nie zostanie
Na tej ziemi, chyba trup.

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!

Droga Polska, dzieci Twoje
Dziś szczęśliwszych doszły chwil
Od tych sławnych, gdy ich boje
Wieńczył Kremlin, Tybr i Nil.
Lat dwadzieścia nasze męże
Los po obcych ziemiach siał
Dziś, o Matko, kto polęże,
Na Twem łonie będzie spał.

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!

Wstań Kościuszko! Ugodź serca,
Co z litością mamić śmią,
Znałże litość ów morderca,
Który Pragę zalał krwią?
Niechaj krew tę krwią dziś spłaci,
Niech nią zrosi grunt, zły gość,
Laur męczeński naszej braci
Bujniej będzie po niej rość.

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!

Tocz Polaku bój zacięty,
Ulec musi dumny car,
Pokaż jemu pierścień święty
Nieulękłych Polek dar,
Niech to godło ślubów drogich
Wrogom naszym wróży grób,
Niech krwią zlane w bojach srogich
Nasz z wolnością świadczy ślub.

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!

Wy przynajmniej coście legli,
W obcych krajach za kraj swój,
Bracia nasi z grobów zbiegli
Błogosławcie bratni bój.
Lub zwyciężym - lub gotowi
Z trupów naszych tamę wznieść,
By krok spóźnić olbrzymowi,
Co chce światu pęta nieść.

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!

Grzmijcie bębny, ryczcie działa,
Dalej! dzieci w gęsty szyk,
Wiedzie hufce wolności, chwała,
Tryumf błyska w ostrzu pik.
Leć nasz orle, w górnym pędzie,
Sławie, Polsce, światu służ!
Kto przeżyje wolnym będzie,
Kto umiera, wolny już!

Hej, kto Polak, na bagnety!
Żyj swobodo, Polsko żyj,
Takim hasłem cnej podniety,
Trąbo nasza, wrogom grzmij!
[1] Si tratta qui di un nome comune, ancora usato nel senso etimologico (balkan significa “monte, montagna” in turco). I “Balcani”, nell'area, sono le “montagne” per eccellenza.

[2] Il Mar Nero.

[3] Si tratta del quartiere varsaviese di Praga.


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