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A los mineros de Bolivia

León Gieco
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OriginaleVersione italiana di Piera Marchioni
A LOS MINEROS DE BOLIVIAAI MINATORI BOLIVIANI
  
Es el trueno y se desbocaE' il tuono che si scatena
con inimitable fragor.con inimitabile fragore
Cien y mil truenos estallan,Cento e mille tuoni scoppiano
y es profunda su canción.e è profonda la sua canzone.
  
Son los mineros que llegan,Sono i minatori che arrivano
son los mineros del pueblo,sono i minatori del popolo
son los hombres que se encandilansono gli uomini che si abbagliano
cuando salen al sol,quando escono al sole
y que dominan el trueno.e che dominano il tuono.
  
¡Qué importa, qué importa!Cosa importa! Cosa importa!
Que la metralla los siegache la mitraglia li falci
y la dinamita estallae la dinamite scoppi
y sus cuerpos se disfundene i loro corpi si dilanino
en partículas de horror.in pezzetti di orrore.
  
Salen de una cavernaEscono da una caverna
colgada en la montaña.appesa alla montagna
Son enjambres de topossono sciami di talpe
que llegan a morirche arrivano a morire
sin miedo a la metralla.senza paura della mitraglia.
  
Morir, tal la palabraMorire, come la parola
que es norte de sus días;che è il faro dei loro giorni
despedazado, anemizadofatto a pezzi, dissanguato,
lenta agoníalenta agonia
en la cueva derrumbada.nella grotta crollata.
  
¡Qué importa, qué importa!Cosa importa! Cosa importa!
Por la boca del truenoPer la bocca del tuono
se oye volar el valor.si sente volare il valore.
Son los mineros de acero,Sono i minatori di acciaio
son el pueblo y su dolor.sono il popolo e il suo dolore.
  
Cien y mil truenos estallan,Cento e mille tuoni scoppiano
y es profunda su canción.e' profonda la loro canzone.


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