Cecilia
Anonymous
Original | Frammento di una versione calabrese raccolta a Palmi 1975 |
CECILIA La povera Cecilia piange il suo marì, gliel’hanno imprigionato per farglielo morir. “Oh signor capitano la grazia fate a me! “La grazia te la faccio, vieni a dormir con me!” Allora la Cecilia corre alla prigion: “Marito sei contento s’io vo a dormir con lui?” “Vai, vai pure Cecilia non star pensar l’onor, salva la vita mia, levami di prigion.” A mezzanotte in punto, Cecilia dà un sospir: “Cosa hai tu Cecilia da non poter dormir?” “Ho fatto un brutto sogno, ch’è morto mio marì, se il mio marito è morto, anch’io voglio morir.” “Dormi, dormi Cecilia, dormi senza un sospir, che domattina buon’ora il tuo marito è qui.” Alla mattin buon’ora Cecilia va al balcon, vede il suo marito col collo a penzolon. “Addio belli palazzi, addio belle città, addio visin dorato e chi ti bacerà.” Laggiù al camposanto fioriscono rose e fior, è il fior della Cecilia ch’è morta per amor. | CECILIA Eu faciarrìa na fossa triccentu metri funda là dentro mentu a l'omani così si strugge il mondo. (Io farei una fossa profonda trecento metri là dentro metterei gli uomini così si distrugge il genere umano.) |