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Cecilia

anonyme
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OriginaleVersione raccolta a Malfenato di Giano dell'Umbria nel dicembre...
CECILIA

La povera Cecilia piange il suo marì,
gliel’hanno imprigionato per farglielo morir.
“Oh signor capitano la grazia fate a me!
“La grazia te la faccio, vieni a dormir con me!”
Allora la Cecilia corre alla prigion:
“Marito sei contento s’io vo a dormir con lui?”
“Vai, vai pure Cecilia non star pensar l’onor,
salva la vita mia, levami di prigion.”
A mezzanotte in punto, Cecilia dà un sospir:
“Cosa hai tu Cecilia da non poter dormir?”
“Ho fatto un brutto sogno, ch’è morto mio marì,
se il mio marito è morto, anch’io voglio morir.”
“Dormi, dormi Cecilia, dormi senza un sospir,
che domattina buon’ora il tuo marito è qui.”
Alla mattin buon’ora Cecilia va al balcon,
vede il suo marito col collo a penzolon.
“Addio belli palazzi, addio belle città,
addio visin dorato e chi ti bacerà.”
Laggiù al camposanto fioriscono rose e fior,
è il fior della Cecilia ch’è morta per amor.
CECILIA

Cecilia sta sul maro (1)
lo piange il suo marì
je l'ho' misso in pricione (2)
je l'ho' fattu murì.

Va la dal capitano
scarcera il mio marì
scarcera il mio marito
fora de la priciò.

Zitta zitta Cecilia
che ci sto io per te
principi e cavalieri
tutti vogliono te.

Io non voglio nessuno
nessuno piace a me
hai ucciso il mio marito
occidi pure me.

Sopra la tomba scrivi
e mettici un bel fior
de lì ci sta Cecilia
ch'è morta per amor.

Sopra la tomba scrivi
e scrivici così
de lì ci sta Cecilia
morta pel suo marì
de lì ci sta Cecilia
morta pel suo marì.

(1) Mare.

(2) Prigione


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