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Tri ratna havera

Zabranjeno Pušenje
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OriginalTraduzione italiana di Riccardo Venturi
TRI RATNA HAVERATRE AMICI IN GUERRA
  
Noć pred gašenje Olimpijskoga plamenaLa notte prima che si spegnesse la fiamma olimpica [1]
Strašni dernek pravili smo Mufa, Kiki i jaMufa, Kiki ed io [2] abbiamo fatto una festa terribile
Kroz živote nam je curila mladostLa gioventù ci grondava via dalla nostra vita
Kao potok što teče kroz krasCome un fiume che scorre per un terreno carsico
Sve što se ima tu je na stoluTutto quel che c’era, era là, sul tavolo,
Ništa nije ostalo za nasNiente ci è restato.
  
Govorio je tad' moj debeli stricE allora disse mio zio ciccione
Nekad kroz suze, a nekad kroz smijehUn po’ piangendo e un po’ ridendo,
Za svu vašu zajebancijuTutte queste vostre stronzate
Jednom ćete platiti cehLe pagherete, una volta o l’altra
  
Noć pred paljenje naoružanog narodaLa notte prima della rivolta del popolo armato
Zadnji put sjedili smo Mufa, Kiki i jaStavamo seduti un’ultima volta, Mufa, Kiki ed io
Tri jarana, tri priče, tri strana jezikaTre amici, tre storie, tre lingue straniere,
Rasli smo na istoj zemlji al' iz raznih korjenaSiamo cresciuti sulla stessa terra, ma da radici diverse
  
Mufa je srao o ljudskim pravimaMufa sparava cazzate sui diritti umani,
Kiki je kuk'o da mu slabi vidKiki si lagnava di avere la vista debole
Ispred nas je stajao pakaoDavanti a noi c’era l’inferno
A između nas kineski zidE tra di noi una muraglia cinese
  
Mufa, Kiki i jaMufa, Kiki ed io
  
Nekad padne nadvojvodaUna volta muore l’arciduca,
Nekad stari svatUn’altra il capo del corteo nuziale [3],
Ne zna se čija je glava prva,Non si sa di chi è la prima testa,
Tako ovdje poč'nje ratCosì, qua, comincia la guerra
  
Mufa je znao kome pripada,Mufa sapeva a chi apparteneva,
Spreman je dočekao taj danEra pronto e aspettava quel giorno.
Ja sam se bio isparioIo mi ero volatilizzato,
A Kiki je ostao da kreči stanE Kiki è rimasto a imbiancare l’appartamento
  
Preko CNN-a gledao sam MufuAlla CNN guardavo Mufa
Sa heklerom i u tenamaCon il mitra, in scarpe da tennis,
Kaže on brani svoj gradDice che difende la sua città
A ko ne brani grad za njega je smradE che chi non la difende, per lui è un fetente
  
Kiki je znao da je ta priča kuracKiki sapeva che erano cazzate
Al' nije znao čuvat za sebeMa non sapeva badare a se stesso,
Lajao okolo ludo i smjeloAbbaiava all’intorno come un pazzo e rideva
Dok ga jednu noć nije odveloFinché una notte non lo hanno portato via
  
Mufa, Kiki i jaMufa, Kiki ed io,
Raznjela nas mećavaCi ha portati via la bufera
Na tri strane, tri puta, tri stara havera ljutaPer tre paesi, tre strade, tre vecchi amici incazzati
Mufa, Kiki i jaMufa, Kiki ed io
  
Mufa ga je našao nakon sedam danaMufa lo trovò dopo sette giorni
U nakoj kući na BjelavamaIn una casa a Bjelave [4]
Ušao je tiho i samo je rekoÈ entrato zitto e ha detto soltanto:
Pustite ga da nebi jeb'o mater nekomLasciatelo andare o faccio il culo a qualcuno. [5]
  
Ta noć je bila gluha i hladnaQuella notte era sorda e fredda,
A hladna je bila i MiljackaE fredda era anche la Miljacka,
Mufa je sredio varijantu nogeMufa aveva ordinato di lasciarlo passare, [6]
Čekala se riječ četnikaSi aspettava la parola dei cetnici
  
Pao je u blato i osjetio cjevÈ caduto nel fango e ha sentito la canna di un fucile,
Vidio je facu bradatu i drskuHa visto una faccia barbuta e arrogante,
Vidio je smrt i cuo je riječiHa visto la morte e ha sentito le parole:
Dobrodošli u Republiku SrpskuBenvenuti nella Repubblica Serba [7]
  
U komandi ga je čekao Boro pekarAl comando lo aspettava Boro, il fornaio:
Slušaj rode, kako svi radeAscolta, mio caro, fai come fanno tutti:
Prijaviš se eto fol dobrovoljno, šaljem te na HrešuTi presenti spontaneamente, io ti mando a Hreša [8]
Za mjesec dva, fataj se KanadeE dopo due mesi prendi e vattene in Canada
  
Za Mufu sam čuo da je u ŠviciDi Mufa ho sentito che è in Svizzera,
Kod burazove žene iz proslog brakaSta dalla prima moglie di suo fratello
Kažu nemože bez Sarajeva,Dicono che non può stare senza Sarajevo,
Bez te vode i tog zrakaSenza quell’acqua, senza quell’aria
  
Od Kikija je stigla razglednica malaDa Kiki è arrivata una cartolinetta
Na njoj slapovi na NijagariCon sopra le cascate del Niagara,
Piše moje ime i moja adresaCi ha scritto il mio nome e indirizzo
Piše "Zbogom žohari"E un “Ciao, piàttole” [9]
  
Noć pred stavljanje dejtonskoga potpisaLa notte prima dell’entrata in vigore degli accordi di Dayton
Sanjao sam opet smo skupa Mufa, Kiki i jaHo sognato che eravamo ancora insieme, Mufa, Kiki ed io
Bio je kao hastal pun raznih djakonijaIl tavolo sembrava pieno di ogni sorta di piatti,
Bilo je jutro, rose i cvijeće i mlada seljankaEra mattina, fiori, rugiada, e una ragazza del paese
  
Bilo je sunce jasno i vedroIl sole era chiaro e luminoso,
Kao uvjek poslije kišne noćiCom’è sempre dopo una notte di pioggia,
Samo to više nismo bili miSolo che noi non eravamo più
U svojoj snazi i moćiTanto gagliardi e forti,
  
Mufa, Kiki i jaMufa, Kiki ed io.
[1] In questo caso è possibile situare con precisione l’inizio della vicenda narrata nella canzone: è il 18 febbraio 1984. I XVI Giochi Olimpici invernali si svolsero a Sarajevo dall’8 al 19 febbraio 1984, e la vicenda inizia il giorno prima della chiusura dei giochi. Le strutture olimpiche (impianti, villaggio, alberghi ecc.) sono attualmente del tutto in rovina: furono utilizzate in blocco durante i combattimenti e l’assedio. Si veda a tale riguardo questa pagina in italiano.

[2] Come specificato meglio nell’introduzione, i tre amici della canzone, tutti e tre di Sarajevo, sono un musulmano “bosgnacco” (Mufa), un serbo bosniaco (Kiki) e il narratore, di cui non si sa il nome.

[3] Lo stari svat (lett. “testimone di nozze anziano”, o “invitato anziano alle nozze”) è, nella tradizione balcanica, il “capo del corteo nuziale”, una funzione importantissima e di prestigio nelle complicatissime e lunghissime cerimonie nuziali. Nella strofa si fa menzione, appunto, di come può scoppiare un conflitto da quelle parti, caso invero assai frequente: una volta “muore l’arciduca” (il riferimento è ovviamente all’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, nel quale furono uccisi l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo e la moglie per mano dello studente nazionalista serbo Gavrilo Princip: fu la molla della I guerra mondiale), un’altra il “capo del corteo nuziale” –atto che poteva portare ad una faida terrificante tra clan). Qui però non so dire se si parla in termini generici, o di un fatto specifico che, sinceramente, ignoro. (Ma vedi la precisazione in questo commento)

[4] Bjelave è un’importante strada del centro di Sarajevo che dà il nome anche al quartiere. In particolare, a Bjelave sorgeva, e sorge tuttora, l’orfanotrofio della città. Bjelave si trovava, durante la guerra, in zona musulmana/croata come tutto il centro sotto assedio serbo (v. nota 6).

[5] Traduzione “ad sensum” in un modo più consueto in italiano. Letteralmente significa: “lasciatelo andare affinché io non fotta la madre a qualcuno”.

[6] Qui sono incerto nella traduzione. Il senso sembra abbastanza chiaro (il musulmano Mufa ordina che l’amico serbo Kiki sia fatto passare dalla zona musulmana a quella serba), ma il significato esatto di varijanta noge (“variante della gamba”?) mi sfugge (“gamba” = “fuga”,”passaggio a piedi”?).

[7] La Republika Srpska (“Repubblica Serba”) era il territorio bosniaco controllato dalle forze serbe; nota anche come “Repubblica di Pale”, dal nome del paese che fungeva da “capitale”. La Republika Srpska circondava praticamente Sarajevo; dalle montagne tutte attorno era semplice porre un assedio. Da notare, fra le altre cose, che molti impianti olimpici (v. nota 1) si trovavano al suo interno, in particolare quelli sul monte Igman che servivano da ottime basi (altri impianti, però, come quelli del monte Trebević, sorgevano nel "Libero Territorio Bosniaco"). Nella Bosnia-Erzegovina attuale, strutturata in modo “federale” secondo rigidi criteri etnici, l’entità serba si chiama tuttora “Republika Srpska”.

[8] Hreša, nota anche come Srpski Stari Grad si trova assai vicino a Sarajevo, e fa parte attualmente della municipalità di Istočni Stari Grad nella zona di Sarajevo Orientale (appartenente alla Republika Srpska). Hreša sembra essere qui una sorta di “luogo di smistamento”.

[9] Kiki usa qui, evidentemente, una sorta di appellativo scherzoso (piàttole = scarafaggi, blatte) che i tre amici dovevano darsi da ragazzi.


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