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Lettera al figlio (Se)

Massimo Priviero
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OriginaleTraduzione italiana di Antonio Gramsci. 17 dicembre 1916
LETTERA AL FIGLIO (SE)

Se tu sarai vero, tra chi non lo è mai
Se il vento di strada, sarà quel che vuoi
Se saprai guardare negli occhi di chi
Ti ha sparato in fronte, per dirgli son qui
Se troverai il cuore del tempo che va
Se cercherai invano la tua verità
Il mondo che vedi sarà un giorno tuo e tu sarai un uomo dolce figlio mio

Se viaggi lontano da mafie ed eroi
Se il pane migliore, lo dividerai
Se vittorie e pene che trovi per via
Non saranno padrone della vita tua
Se perderai tutto, tutto quello che hai
Ma non la tua voce che dice “resisterai”
Il mondo che vedi sarà un giorno tuo e tu sarai un uomo dolce figlio mio

Se saprai giocare in mezzo a chi non lo fa
Se non conta niente chi ti maledirà
Se non è il successo quello che inseguirai
Ma sarà il colore di ogni carezza che dai
Se saprai morire con chi combatte con te
Se cercherai l’innocenza, in ogni istante che c’è
Il mondo che vedi sarà un giorno tuo e tu sarai un uomo dolce figlio mio

Se penserai che ogni strada in ogni pezzo che ha
Avrà bisogno di luce, di pane e di libertà
Se l’oro che vedi e che non avrai mai
Non darà mai un prezzo a tutto quello che sei
Se saprai ballare con gli straccioni e coi re
E poi non cambierà niente di quel che conta per te
Il mondo che vedi sarà un giorno tuo e tu sarai un uomo dolce figlio mio
Il mondo che vedi sarà un giorno tuo e tu sarai un uomo dolce figlio mio
SE-BREVIARIO PER LAICI DI RUDYARD KIPLING

Se puoi conservarti calmo, mentre tutti attorno a te hanno perduto la testa, e dicono che ciò è per colpa tua,
Se sei sicuro di te mentre tutti ne dubitano, e tuttavia puoi trovare delle scuse per questo dubbio,
Se puoi aspettare, senza stancarti di aspettare,
Se vivendo in mezzo alla menzogna non menti,
O, essendo odiato, non ti lasci trasportare dall'odio, non avendo l'aria, pertanto, di essere né troppo buono, né troppo saggio,
Se puoi sognare senza essere schiavo del tuo sogno,
Se sai pensare, senza fare del pensiero il solo scopo della tua vita,
Se, imbattendoti nel successo o nel disastro, tu tratti questi due impostori allo stesso modo,
Se puoi sentirti ripetere la verità che hai espresso, imbellettata dai furbi per prendere intrappola gli scemi,
Se puoi guardare le cose che hai creato spezzarsi, e se, abbassandoti, tu le ricostruisci con strumenti già usati,
Se puoi fare un mucchio di tutti i tuoi guadagni, arrischiarli con un sol colpo di fortuna, gettare il dado, perderli, e ricominciare tutto dal principio, senza mai dir parola sulla tua perdita,
Se puoi costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi muscoli, a servirti a lungo, anche dopo che essi si sono logorati, e così tener fermo, quando non avrai in te altro che la volontà che dice al resto: sii fermo,
Se puoi parlare alle moltitudini conservando la tua virtù, e parlare con i re conservando il senso comune,
Se un nemico non può ferirti, e neppure un amico,
Se tutti gli uomini hanno un valore per te, ma nessuno di essi troppo,
Se riesci a riempire il minuto che non perdona con sessanta secondi che valgono la distanza percorsa...
Allora la terra sarà tua e tutto ciò che essa contiene, e, ciò che piú importa, tu sarai un Uomo, figlio mio.



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