Canto a la pampa, o Canto de venganza
QuilapayúnOriginal | Traduzione italiana ritmica di Riccardo Venturi |
CANTO A LA PAMPA, O CANTO DE VENGANZA Canto a la pampa, la tierra triste, réproba tierra de maldición que de verdores jamás se viste ni en lo más bello de la estación. En donde el ave nunca gorjea, en donde nunca la flor creció ni del arroyo que serpentea su cristalino bullir se oyó. Hasta que un día como un lamento de lo más hondo del corazón por las callejas del campamento vibra un acento de rebelión. Eran los ayes de muchos pechos de muchas iras era el clamor la clarinada de los derechos del pobre pueblo trabajador. Benditas víctimas que bajaron desde la pampa llenas de fe y a su llegada lo que escucharon voz de metralla tan sólo fue. Baldón eterno para las fieras masacradoras sin compasión queden manchadas con sangre obrera como un estigma de maldición. Pido venganza para el valiente que la metralla pulverizó pido venganza para el doliente huérfano y triste que allí quedó. Pido venganza por la que vino de los obreros el pecho a abrir pido venganza por el pampino que allá en Iquique supo morir. | LA PAMPA [CANTO DI VENDETTA] Canto la Pampa, la terra triste, Reproba terra di maledizione Che di verzura giammai si veste Neppur nella bella stagione; Dove un uccello mai gorgheggia, Dove non cresce un fiore mai, Dove allegro, no, non serpeggia Libero e lesto un ruscello, mai. Passano gli anni, e tra la pietraia Secca e salata del Tamarugale Strisciano lenti e vanno a migliaia I tristi paria del capitale; Sudore amaro vanno stillando, Piangon col sangue ai piedi lesi; Quegli infelici vanno ammassando Cataste d’oro per i borghesi. Ma un giorno vibra, come un lamento Dal fondo nero del dolore, Per le corsie dell’accampamento La ribellione dal loro cuore; Eran le grida di tanti petti, Di tante còllere era il clamore, La squilla chiara dei diritti Del mesto popolo lavoratore. Dissero: “Al Porto!”, gli straccioni Nobili e fermi, una folla immane, “Per domandare ai nostri padroni Un altro poco, e non più di pane.” E nella misera carovana Assieme all’uomo gridar si sente La cara sposa, la madre anziana Al par del fantolino innocente. Oh, quelle vittime dalla Pampa scese Piene di fede, santa marmaglia! Al loro arrivo quel che le attese Fu solo il suono della mitraglia. Sian maledette e per sempre esecrate Quelle belve senza compassione! Di sangue operaio restin macchiate Come uno stimma di maledizione. Chiedo vendetta per il valoroso Che la mitraglia polverizzò; Chiedo vendetta per il cencioso E triste orfano che là restò. Vendetta per lei, che il suo cuore Assieme all’amato seppe offrire; Chiedo vendetta per il minatore Che come un prode seppe morire. |