Quello lì (compagno Gramsci)
Claudio LolliOriginale | Kantisto: Gianfranco Molle |
QUELLO LÌ (COMPAGNO GRAMSCI) Il giorno che arrivò in città fresco dalla Sardegna, per fare l'università c'aveva già lui la faccia di chi c'insegna, aveva già la sua strana testa grossa e l'aria di uno che ha freddo fin nelle ossa. Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, che non sarebbe andato avanti molto. Che tipo strano e riservato, che aria da sbandato. E non sempre una gobba porta fortuna e oggi si vede che non mi ero sbagliato. E poi di sardi qui ce n'è già abbastanza, dissi a quel pazzo che gli affitto la stanza. Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, che non avrebbe fatto mai molta strada. Era capace di star dei giorni chiuso nella sua stanza, forse a studiare non so a che fare, io non gli ho dato mai troppa importanza. Certo non era allegro come goliardo, ma non ci dimentichiamo che era gobbo e sardo. Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, che non avrebbe fatto una bella fine. Cosa facesse oltre a studiare, non l'ho saputo mai. Ma avevo capito fin dall’inizio che quello lì andava in cerca di guai, avevo capito che era un socialista, quelli li riconosco a prima vista. E soprattutto quello lì, io lo sapevo quello lì, avrebbe avuto quello che meritava. Dopo un po' d'anni - e chi ci pensava, ho appreso con sgomento che quello lì, quel sardo lì, era finito eletto in parlamento. Vabbene che il parlamento non conta niente, però non è proprio il posto per certa gente. E soprattutto quello lì, io lo sapevo quello lì, che avrebbe cercato di farla franca. Ma ieri ho saputo, che finalmente, si son decisi a farlo, l'han messo dentro Avrà vent'anni, abbiam risparmiato il tempo di ammazzarlo, perchè è malato ed è una cosa vera, che non uscirà vivo dalla galera. Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, non poteva finire altro che così. | QUELLO LÌ (COMPAGNO GRAMSCI) La tagon de lia alven' Rekte el land' sardia En serĉo de studa posten' Aspektis li aplombe pri ĉio scia Li havis certe neproporcian kapon Enŝultriĝinta fuĝe de frostofrapo Mi tion sciis, tiu ul' Mi jam konsciis, tiu ul' Certe ne daŭros longe sur nia tero Sidis li longe dum tutaj tagoj Fermita en kamero Eble li studis sed liaj agoj Ĉe mi ne trovis lokon por konsidero Studenta gajo mankis en la rigardo Sed li, ne forgesu, esti ĝibul' Kaj sardo Mi tion sciis, tiu ul' Mi jam konsciis, tiu ul' Certe ne havos grandan karieron Liajn okupojn preter studado Neniam mi atentis Sed de la komenco mi divensentis Ke tiu ul' inklinas al agitado Mi tuj komprenis ke li socialistas Pri flaro de ĉi-homoj mi fake istas Unuavide tiu ul' Mi tuj komprenis, tiu ul' Baldaŭ ricevos la merititan pagon Post kelkaj jaroj mi pro hazardo Eksciis kun mirsento Ke tiu ul', de tiu sardo Iel li elektiĝis ĉe parlamento Certas ke parlamento momente nulas Tamen ne tiajn homojn en rom' postulas Unuavide tiu ul' Mi tuj komprenis, tiu ul' Iel klopodos por lerta elturniĝo Sed mi eksciis ke je finfino Oni ekaktiviĝos Por dudek jaroj li malliberiĝos Ŝparos ni tiel penon de elimino Ĉar li malsanas kaj mi asertas vero Ke li vivante ne lasos la karceron Mi tion sciis, tiu ul' Mi jam konsciis, tiu ul' Jen estas fino por revoluciul' |