Аисты
Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович ВысоцкийVersione italiana di Silvana Aversa | |
AISTY Nebo ətogo dnja jasnoe, No teper’ v nem bronja ljazgaet. A po našej zemle gul stoit, I derev’ja v smole, - grustno im. Dym i pepel vstajut, kak kresty, Gnezd po kryšam ne v’jut aisty. Kolos – v cvet jantarja, uspeem li ? Net ! Vyxodit, my zrja sejali. Čto ž tam cvetom v jantar’ svetitsja ? Əto v pole požar mečetsja. Razbrelis’ vse ot bed v storony. Pevčix ptic boľše net – vorony. I derev’ja v pyli – k oseni, Te, čto pesni mogli, - brosili. I ljubov’ ne dlja nas. Verno veď ? Čto nužnee sejčas ? Nenavisť. Dym i pepel vstajut, kak kresty, Gnezd po kryšam ne v’jut aisty. Les šumit, kak vsegda, kronami, A zemlja i voda – stonami. No neľzja bez čudes – aukaet Dovoennymi les zvukami. Pobreli vse ot bed na Vostok, Pevčix ptic boľše net, net aistov. Vozdux zvuku xranit raznye, No teper’ v nem gremit, ljazgaet. Daže cokot kopyt – topotom, Esli kto zakričit – šepotom. Pobreli vse ot bed na Vostok, I nad kryšami net aistov. | LE CICOGNE [*] Il cielo di questo giorno è terso, Ma c'è rombo di armi; Sulla nostra terra rimane il fragore E gli alberi coperti di resina sono tristi. Il fumo e le cenere si levano come croci. Sui tetti non fanno più nidi le cicogne. Le spighe sono di color ambra, - faremo in tempo? No! Abbiamo seminato invano. Cos'è quel colore ambrato che laggiù brilla? È un incendio che si agita nel campo. Tutti si sono dispersi per le sciagure da ogni parte. Non ci sono più uccelli canterini ma solo corvi! E gli alberi nella polvere - è giunto l'autunno. Chi sapeva cantare ha smesso. L'amore non è per noi, non è forse vero Che oggi è più necessario l'odio? Il fumo e la cenere si levano come croci. Sui tetti non fanno più nidi le cicogne. Il bosco stormisce, come sempre, di fronde, La terra e l'acqua gemono. Ma non si può stare senza miracoli - echeggia il bosco di suoni guerreschi. Tutti sono fuggiti dalle sciagure verso Est, Non ci sono più uccelli canterini, né cicogne. L'aria custodisce suoni diversi, Ma ora non rimane che il rombo, il fragore. Persino lo scalpitìo degli zoccoli si attenua, Se qualcuno urlerà, lo farà sottovoce. Tutti sono fuggiti dalle sciagure verso Est, E sui tetti non ci sono le cicogne. |
[*] In Bielorussia le cicogne sono ritenuti simboli di pace. |