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4 marzo 1943 [Gesù bambino]

Lucio Dalla
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Il testo originale inviatoci da Paola Pallottino in persona
4 MARZO 1943

Dice che era un bell'uomo
e veniva, veniva dal mare...
parlava un'altra lingua...
però sapeva amare;

e quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato..
l'ora più dolce
prima di essere ammazzato.

Così lei restò sola nella stanza,
la stanza sul porto,
con l'unico vestito
ogni giorno più corto,

e benché non sapesse il nome
e neppure il paese
mi riconobbe subito
proprio all'ultimo mese

Compiva sedici anni quel giorno
la mia mamma,
le strofe di taverna
le cantò a ninna nanna!

e stringendomi al petto che sapeva
sapeva di mare
giocava alla Madonna
col bimbo da fasciare.

E forse fu per gioco,
o forse per amore
che mi volle chiamare
come nostro signore.

Della sua breve vita, il ricordo,
il ricordo più grosso
e' tutto in questo nome
che io mi porto addosso.

E ancora adesso mentre bestemmio
e bevo vino
per i ladri e le puttane
sono Gesù bambino.
GESUBAMBINO (4-3-43)

Dice che era un bell'uomo e veniva dal mare
parlava un'altra lingua però sapeva amare

e quel giorno lui prese a mia madre su un prato
l'ora più dolce prima di essere ammazzato.

Così lei restò sola nella stanza sul porto
con l'unico vestito ogni giorno più corto,

e benché non sapesse il nome o il paese
m'aspettò come un dono fino dal primo mese.
Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma
le strofe di taverna le cantò a ninna-nanna

e stringendomi al petto che sapeva di mare
giocava alla Madonna col bimbo da fasciare,

E forse fu per gioco o forse per amore
che mi volle chiamare come Nostrosignore.

Della sua breve vita il ricordo più grosso
è tutto in questo nome che io mi porto addosso.

E ancora adesso mentre bestemmio e bevo vino
per i ladri e le puttane sono Gesubambino.


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