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Братские могилы

Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий
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Versione italiana di Alessio Lega
FRATELLI NEGLI OSSARI

Sugli ossari non si mettono croci,
di vedove singhiozzanti, qui non ne vengono.
Alcuni portano corone di fiori,
altri accendono il fuoco perenne.

Qui, dove un tempo la terra era tutta alberi,
stanno adesso lastre di granito.
Nessuno è rimasto da solo,
qui li vediamo tutti giacere come un tutt’uno.

Nel brillar della fiamma, vedi, ardono
un carro armato, capanne, arde tutto il paese.
Smolensk in fiamme, brucia il Reichstag
nel cuore dei soldati : l’incendio della Russia.

Sugli ossari non piangono vedove.
Quelli che sono qui, son d’un’altra specie.
Sugli ossari non si mettono croci,
ma a nessuno manca un sordo lamento.
LE FOSSE COMUNI

Le fosse comuni non hanno mai croci
Né voci di vedove in pianto.
Qualcuno ci porta distratto i suoi fiori,
La fiamma la rianima il canto.

Un tempo più alta sembrava la terra,
La guerra e le lastre di pietra.
Han tolto ad ognuno la sua identità
Qui fusa in un'unione tetra.

E dentro alle fiamme ci vedi, se vuoi,
Un tempio o un carro armato.
O il parlamento, ma il solo a bruciare
È il cuore di ogni soldato.

Le vedove assenti non piangono insieme,
Chi viene è calmo e sereno.
Le fosse comuni non hanno mai croci,
Ma il cuore non brucia di meno.

Le fosse comuni non hanno mai croci,
Ma il cuore non brucia di meno.



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