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Песенка о старом, больном, усталом короле

Bulat Šalvovič Okudžava / Булат Шалвович Oкуджава
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Versione italiana, da:
PESENKA O STAROM, BOĽNOM, USTALOM KOROLEIN GUERRA CONTRO UN PAESE STRANIERO...
[Canzoncina del re vecchio, malato e lacero]
V poxod na čužuju stranu sobiralsja koroľ.
Emu koroleva mešok suxarej nasušila.
I staruju mantiju tak akkuratno zašila,
Dala emu pačku maxorki i v trjapočke soľ.
In guerra contro un paese straniero il re partiva.
Un gran sacco di gallette la regina gli preparò,
il vecchio mantello con gran cura gli rammendò,
tre pacchetti di sigarette e anche il sale gli fornì.
I ruki svoi korolju položila na gruď,
Skazala emu, oblaskav ego vzorom lučistym :
« Polučše ix bej, a ne to proslyvëš’ pacifistom,
I prjanikov sladkix otnjať u vraga ne zabuď. »
E le sue mani sul petto del re andò a posare
e gli disse, carezzandolo con sguardo raggiante:
“Suonagliele bene, altrimenti passerai per pacifista
e di far bottino di buoni panforti non dimenticare”
I vidit koroľ – ego vojsko stoit sreď dvora :
Pjať grustnyx soldat, pjať vesëlyx soldat i efrejtor.
Skazal im koroľ : « Ne strašny nam ni pressa, ni veter.
Vraga my pob’ëm, i s pobedoj pridëm, i ura ! »
E il re vide che l’esercito stava in mezzo al cortile:
cinque soldati tristi, cinque allegri, e un caporale.
Disse il re: “ Non ci fa paura la stampa, né il temporale.
torneremo vittoriosi dopo aver sconfitto il nemico vile!”
No vot otgremelo prošćaľnyx rečej toržestvo.
V poxode koroľ svoju armiju pereinačil :
Vesëlyx soldat intendantami srazu naznačil,
A grustnyx ostavil v soldatax – avos’ ničego.
Ma presto finì l’esultanza dei discorsi trionfali.
In guerra il re cambiò l’assetto delle truppe:
i soldati allegri senza indugio intendenti nominò
e i tristi, soldati li lasciò: “ Così non sarà male!”
Predstav’te sebe, nastupili pobednye dni.
Pjať grustnyx soldat ne vernulis’ iz sxvatki voennoj.
Efrejtor, moraľno nestojkij, ženilsja na plennoj,
No prjanikov celyj mešok zaxvatili oni.
Pensate un po’: sopravvennero poi i giorni vittoriosi.
Dei soldati tristi dalla guerra nessuno tornò.
Il caporale di dubbia morale una prigioniera sposò,
ma catturarono un gran sacco di panforti saporosi
Igrajte, orkestry, zvučite, i pesni i stex,
Minutnoj nečali ne stoit, druz’ja, predavaťsja.
Veď grustnym soldatam net smysla v živyx ostavaťsja,
I prjanikov, kstati, vsegda ne xvataet na vsex.
Suonate, orchestre; echeggiate, canzoni e risate!
A mestizia effimera non ci si deve abbandonare.
Non aveva senso per i soldati tristi in vita restare
e poi non bastavano per tutti i panpepati.


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