Ero povero ma disertore
Anonymous
Original | Versione cantata da Massimo Bubola |
ERO POVERO MA DISERTORE Ero povero ma disertore e disertai dalle mie frontiere e Ferdinando l'impé', l'imperatore che mi ha perseguità. Valli e monti ho scavalcato e dai gendarmi ero inseguito, quando una sera mi addo', mi addormentai e mi svegliai incatenà. Incatenato le mani e i piedi e in tribunale mi hanno portato ed il pretore mi ha do', mi ha domandato: " Perché mai sei incatenà? ". Io gli risposi francamente: " Camminavo per la foresta quando un pensiero mi vie', mi viene in testa: di non fare ma' più il soldà ". Caro padre, che sei già morto, e tu, madre, che vivi ancora, se vuoi vedere tuo figlio alla, alla tortura, condannato senza ragion. O compagni che marciate, che marciate al suon della tromba, quando sarete su la, su la mia tomba griderete: pietà di me! | IL DISERTORE Io son povero ma disertore abbandonai le mie bandiere per Ferdinando l'impé', l'imperatore che mi ha perseguità. Io passai giorni felici mari e monti li traversai ed una sera m'addormentai e mi svegliai ch'ero legà Mani e piedi m'avevano legato in una prigione m'avevan trasportato ed il pretore mi ha do', mi ha domandato: per qual fine g'ho disertà. Io risposi francamente: che un bel giorno in una foresta ed un pensiero mi vie', mi viene in testa: di non fare mai più 'l soldà. Caro padre, che sei già morto, e tu, madre, che vivi ancora, se vuoi vedere tuo figlio alla malora condannato senza ragion. |