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Le politique

Boris Vian
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Versione tedesca, da walther-nienburg.de
IL PRIGIONIERO POLITICODER POLITISCHE
  
Mi hanno suonato alla portaSie haben an meine Tür geklopft
sono saltato dal lettoIch bin aufgestanden
mi sono entrati in cameraSie sind in mein Zimmer eingedrungen
mi hanno detto di vestirmiIch mußte mich ankleiden.
  
Il sole, dalla finestra,Die Sonne schien durchs Fenster
zampillava sull'impiantitoIhre Strahlen fielen auf den Boden
mi hanno detto: mettiti le scarpeSie sagten, zieh dir deine Schuhe an
si cantava sul pianerottoloIm Treppenhaus wurde gesungen.
  
Sono sceso per le scaleIch bin die Stufen hinuntergegangen
tra le loro due uniformiVon zwei Uniformen umrahmt
appoggiato a un paracarroUnterwegs an einer Ecke
un barbone si svegliavaErwachte ein Clochard.
  
Mi faranno venire la febbreSie werden mir tüchtig einheizen
con la lampada negli occhiMich mit Scheinwerfern blenden
mi spezzeranno le gambeUnd mir die Knochen brechen
a colpi di scarpe ferrateMit Stiefeltritten.
  
Ma non dirò nienteAber ich werde nichts sagen
perché non ho niente da direDenn ich habe nichts zu sagen
credo in ciò che amoIch glaube an das, was ich liebe
e lo sapete beneUnd ihr wißt es nur zu gut.
  
Mi hanno portato laggiùSie haben mich hierher geschleppt
nella grande sala rossaIn den großen, roten Saal
mi hanno messo in un angoloSie haben mich in einen Winkel gepfercht
come un mobile...come un caneWie ein Stück Vieh ... wie einen Hund.
  
Mi hanno chiesto l'etàSie haben nach meinem Alter gefragt
ho risposto: ventisette anniSiebenundzwanzig war meine Antwort
hanno scritto delle menzogneSie haben nur Lügen notiert
in dei registri pesantiIn die dicken Register.
  
Volevano che ripetessiSie wollten, daß ich alle Lieder wiederhole
tutto quel che avevo cantatoDie ich bisher gesungen habe
c'era una moscaAuf dem Ärmel des Schreibers
sulla manica del cancelliereKrabbelte eine Fliege.
  
Chi vi ha dato il dirittoWer hat euch das Recht gegeben
di giudicare il vostro prossimoÜber andere zu Gericht zu sitzen
con la vostra toga neraVielleicht euer schwarzer Talar
con le vostre facce lugubriOder eure Leichenbittermienen?
  
Io non vi dirò nienteIch werde euch nichts sagen
perché non ho niente da direDenn ich habe nichts zu sagen
io credo in quel che amoIch glaube an das, was ich liebe
e lo sapete beneUnd ihr wißt es nur zu gut.
  
Mi hanno rimesso in gabbiaSie haben mich zurück in die Zelle gebracht
tornano tutti i giorniSie kommen täglich zu mir
vogliono che parliSie möchten gerne, daß ich singe
ma me ne sbatto dei discorsiIch lache pur über ihr Gerede.
  
Me ne sbatto delle minacceIch pfeife auf Drohungen
me ne sbatto delle vostre botteIch pfeife auf eure Tritte
il sole arriva alle setteDie Sonne geht um sieben auf
a svegliarmi nella mia cellaSie weckt mich in meinem Verließ.
  
Un giorno, prima dell'albaSchon vor Sonnenaufgang
qualcuno verrà a cercarmiWird einer kommen
mi taglieranno la camicia (*)Mir das Hemd zerfetzen
mi legheranno i polsiMir die Hände binden.
  
Se volete che io vivaWollt ihr, daß ich lebe
rimettetemi in libertàSo laßt mich endlich frei
se volete che io muoiaWollt ihr, daß ich sterbe
a che serve torturarmiWozu mich dann erst foltern?
  
Perché non dirò nienteDenn ich werde hier nichts sagen
non ho niente da dirviIch habe nichts zu sagen
Io credo in ciò che amoIch glaube an das, was ich liebe
e lo sapete bene.Und ihr wißt es nur zu gut!
(*) Prima dell'esecuzione con la ghigliottina veniva osservato sempre il rituale di tagliare al condannato il colletto della camicia.


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