Ballade des gens qui sont nés quelque part
Georges BrassensVersione italiana di Giuseppe Saverio Strocchia | |
LA BALLATA DI QUELLI NATI DA UNA QUALCHE PARTE | BALLATA DI QUELLI CHE "SONO NATO PROPRIO IN QUEL POSTO!" |
E' pur vero che son piacevoli questi villaggetti questi borghi, le frazioni, questi siti, le città, con le fortificazioni, le chiese, le spiagge non hanno che un difetto: essere abitati, ed essere abitati da gente che sogguarda gli altri con disprezzo, dall'alto dei bastioni, la razza degli sciovinisti, i portatori di coccarde, gli imbecilli felici d'esser nati da una qualche parte. | È vero ! Sono proprio carini tutti questi piccoli paesi, tutti questi borghi, queste frazioni, queste località, queste città con le loro rocche, le loro chiese, le loro spiagge ! Hanno un solo punto debole, ..quello di essere abitati... ...di essere abitati da individui che guardano il resto del mondo con disprezzo dall'alto dei loro bastioni. E’ la razza degli sciovinisti, dei portatori di coccarde quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » |
Maledetti tutti i figli di madre-patria che si impalassero una volta per tutte sul loro campanile quando vi mostrano le loro torri i musei e i municipii, e vi riempiono del loro paese natale fino a farvi vomitare. Che vengano da Roma, Parigi o Sète, o da casa del diavolo, o da Zanzibar, anche fosse Montcuc, son capaci di vantarsi, perdinci, gli imbecilli felici d'esser nati da una qualche parte. | Siano maledetti questi figli della loro madrepatria, siano impalati finalmente sui lori campanili, quelli che vi mostrano le loro torri, i loro musei, i loro municipi! Quelli che vi fanno vedere il paese natale fino a farvi divenire strabici! Che vengano da Parigi, da Roma o da Sète, o da casadiavolo o anche da Zanzibar, o fosse pure da Montcuq se ne vantano, perbacco, quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! », quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » |
La sabbia nella quale, finissima, i loro struzzi sprofondano la testa, non ce n'è di più raffinata... Quanto all'aria con cui gonfiano le loro palle le bolle di sapone, è un soffio divino. E così, poco a poco, giungono a montarsi la testa fino a ritenere che lo sterco dei loro cavalli (anche di legno) renda invidioso il mondo, gli imbecilli felici d'esser nati da una qualche parte. | Non troverai niente di più fine della sabbia sotto la quale gli struzzi nascondono la testa Quanto all'aria che usano per gonfiare i loro palloni le loro bolle di sapone, è soffio di Dio!. E un po’ per volta, ecco che si montano la testa fino a pensare che anche la merda fatta dai loro cavalli, anche quelli di legno, susciti l'invidia del mondo intero, quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! », quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » |
Non è un "luogo comune" quello della loro nascita, compatiscono davvero quei poveri disgraziati, gli incapaci che non ebbero la presenza di spirito di vedere il giorno nel loro stesso luogo. E quando la squilla li chiama, rompendo la tranquillità precaria contro qualche straniero, certamente barbaro escono dal loro fosso per morire alla guerra, gli imbecilli felici d'esser nati da una qualche parte. | Non è un luogo comune quello della loro nascita, e compatiscono di tutto cuore i poveri malcapitati quei poveri maldestri che non ebbero la presenza, la presenza di spirito nascere proprio in quel posto. Quando sulla loro presunta felicità le campane a martello chiamano a raccolta contro gli stranieri, tutti più o meno barbari, escono dalle loro tane per morire in guerra, quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » |
Dio mio, che bella sarebbe la terra umana se non si incontrasse questa razza demente questa razza importuna, e che abbonda ovunque la razza territoriale, la gente d'origine controllata. Sarebbe bella la vita, in ogni caso se non avessi cavato fuori dal nulla questi cazzoni, prova definitiva della tua inesistenza: gli imbecilli felici d'esser nati da una qualche parte. | Mio Dio, come si starebbe bene sulla terra, tra gli uomini, se non vi si incontrasse questa razza di stupidi, questa razza molesta e che abbonda ovunque: la razza della gente « terrona », della « gente del posto » ! Come sarebbe bella la vita in ogni momento se Voi non aveste tratto dal fango questi balordi, il che prova, forse al meglio, la Vostra inesistenza: quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » quei beati imbecilli che « sono nato proprio in quel posto ! » |