The Band Played Waltzing Matilda
Eric BogleUna versione in italiano cantabile, tradotta e cantata dalla... | |
E LA BANDA SUONAVA "WALTZING MATILDA" Quando ero giovane me ne andavo a giro col mio fagotto e vivevo la vita libera del vagabondo. Dalle foreste di Murray all'entroterra polveroso beh, me la ballavo proprio tutta, la mia Matilda. Nel 1915 il mio paese ha detto: "Ragazzo, adesso smettila di girovagare, c'è da fare un po' di lavoro." Cosi' mi han dato un elmetto e un fucile e mi hanno obbligato a marciare per la guerra. E la banda suonava "Waltzing Matilda" Mentre la nave si muoveva dal molo, E fra i saluti, le bandiere sventolanti e le lacrime salpammo per Gallipoli. Ricordo benissimo quel giorno terribile e come il nostro sangue macchiò l'acqua e la sabbia; e come, in quell'inferno chiamato Baia di Süvla fummo massacrati come agnelli al mattatoio. I turchi ci aspettavano, caricaron bene le armi; ci investirono di pallottole, una pioggia di proiettili -- e in cinque minuti appena ci spediron tutti all'inferno, dai colpi quasi ci rimandarono indietro in Australia. Ma la banda suonava "Waltzing Matilda", e quando finimmo di seppellire i nostri morti, e, beh, noi seppellimmo i nostri e i Turchi i loro, tutto ricominciò daccapo. Noi che eravamo rimasti, cercammo di sopravvivere in quel manicomio di sangue, morte e fuoco. Per dieci orribili settimane ce la feci a restar vivo sebbene attorno a me si accatastassero i cadaveri. Poi un grosso proiettile turco mi colpì mandandomi col culo all'aria e mi risvegliai in un letto di ospedale vedendo quel che aveva fatto - beh, desiderai essere morto, non sapevo che c'eran cose peggiori della morte. Perché non andrò mai più a ballare "Waltzing Matilda" vicino alla macchia libera e lontana - per issare tende e paletti ci voglion tutte e due le gambe, e per me niente più "Waltzing Matilda". Raccolsero gli storpi, i feriti, i mutilati e ci rimandarono a casa, in Australia. Quelli senza braccia, senza gambe, i ciechi e gli impazziti, quei prodi eroi feriti alla baia di Süvla. E mentre la nave entrava nel Circular Quay guardai là, dove una volta avevo le gambe e ringraziai Iddio di non aver nessuno che mi aspettasse a piangere, a disperarsi ed a provar pietà. Ma la banda suonava "Waltzing Matilda" mentre ci portavano giù per la passerella e nessuno più salutava allegro, stavano in piedi e ci fissavano e poi tutti quanti si girarono dall'altra parte. E adesso, ogni mese di aprile, siedo nel mio portico e guardo la parata che mi sfila davanti. Guardo marciare fieramente i miei vecchi compagni che ravvivano vecchi sogni di gloria passata. E quei vecchi marcian piano con le ossa rigide e malandate, sono dei vecchi eroi stanchi di una guerra dimenticata. E i giovani domandano: "Per cosa stanno marciando?" Ed io, io mi chiedo la stessa cosa. Ma la banda suona "Waltzing Matilda", ed i vecchi ancora rispondono all'appello; Ma col passar degli anni, sempre più vecchi muoiono e un giorno nessuno marcerà più. Waltzing Matilda, Waltzing Matilda. Chi verrà a ballare Waltzing Matilda con me? E si sentono i loro fantasmi marciare vicino al billabong, Chi verrà a ballare Waltzing Matilda con me? | AND THE BAND PLAYED WALTZING MATILDA Quando sei un ragazzo tutti sapete com’è Sei una rondine in libero volo Io dalla costa di Melbourne al deserto outback Viaggiavo la mia vita da solo Ma un giorno il Paese mi venne a cercare C’è la guerra in Europa basta vagabondare Una bella uniforme mi fece indossare E così sono stato arruolato E sentivo Waltzing Matilda dalla banda sulla banchina E tra lacrime e grida la nave salpava dall’Australia a Gallipoli Quel giorno tremendo cancellare vorrei Il sangue sulla terra mantello In quell’incubo rosso chiamato Suvla Bay Eravamo come agnelli al macello Il Turco era forte, un mostro spietato Piovevano bombe dal cielo oscurato All’inferno in un’ora ci aveva spedito Ah, se fossi rimasto in Australia Ma sentivo Waltzing Matilda alla fine del combattimento Si contavano i morti i dispersi i feriti Poi riprese ad alzarsi il vento Ad ogni minuto mi dicevo “son vivo” Nel fuoco della cattiva sorte Al fatale destino ogni giorno sfuggivo Ma sempre vicina la morte Finché una bomba turca rimbalzò sul mio petto E quando mi svegliai senza gambe nel letto Almeno fossi morto mi son detto C’è qualcosa di peggio della morte Non ballerò più Waltzing Matilda, mai più nell’outback camminerò Non si piantano tende se non hai le gambe Mai più Waltzing Matilda per me Alla fine raccolsero zoppi e feriti E facemmo ritorno in Australia Senza arti ne parti noi soldati impazziti Noi eroi della baia di Suvla E mentre la nave stava per attraccare Sognavo quei posti dove amavo girare Ma nessuno per me grazie a Dio ad aspettare, a piangere, a compatire E sentivo Waltzing Matilda mi aiutavano a scendere giù Ma nessuno cantava, più nessuno parlava Gli occhi al cielo, non guardavano più Ed oggi seduto alla brezza di Aprile La parata mi passa davanti Vedo vecchi compagni orgogliosi marciare Sulla scia di ricordi distanti I più vecchi là indietro, tutti curvi e sciancati Di una guerra perduta eroi dimenticati E un ragazzo mi chiede “che fan quei soldati?” E io mi faccio la stessa domanda E la banda suona Waltzing Matilda e tutti la sanno a memoria Ma anno dopo anno sempre in meno saranno Chi ricorderà mai questa storia |