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זאָג ניט קײנמאָל

Hirsh Glik / הירש גליק
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L'interpretazione di Rocco Rosignoli per la Giornata della Memoria...
INNO PARTIGIANO

Non dire mai che stai facendo l'ultimo viaggio,
quando i giorni plumbei nasconderanno i giorni azzurri
verrà allora la nostra ora lungamente attesa.
Il nostro passo sarà come un rullo di tamburi: Siamo qui!

Dal verde paese delle palme fino al paese della neve bianca
noi veniamo con la nostra angoscia, con la nostra pena
e dove cadiamo c'è uno spruzzo del nostro sangue,
lì germoglierà la nostra fortezza ed il nostro coraggio.

Il sole del mattino indorerà il nostro oggi,
ed il giorno di ieri scomparirà col nemico,
ma se mancherà il sole all'alba
questo canto dovrà trasmettersi come una parola d'ordine
di generazione in generazione.

Il canto è scritto col sangue e non con la matita,
non è un canto per un uccello libero.
C'è un popolo fra le mura che cadono,
che canta questo inno con le pistole in pugno.

No, non dire mai che stai facendo l'ultimo viaggio.
Quando i giorni plumbei nasconderanno i giorni azzurri
verrà allora la nostra ora lungamente attesa.
Il nostro passo sarà come un rullo di tamburi: Siamo qui!
Non dire mai che questo viaggio è l'ultimo,
Nemmeno quando tutto sembra perduto
Nemmeno quando l'ultima scintilla di speranza sembra svanire;
Non dire mai che il futuro è perduto,
Non dare un ultimo saluto,
La partenza è certa, il ritorno no,
Ma non dire mai che questo viaggio è l'ultimo
Perché dove cade una goccia del nostro sangue,
Lì, si parlerà di noi.


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