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Un biglietto del tram

Stormy Six
Lingua: Italiano


Stormy Six

Lista delle versioni e commenti


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(Stormy Six)
Senso dire rien
(Valeria Tron)
Stalingrado
(Stormy Six)


[1975]
Testo e musica degli Stormy Six
Lyrics and music by Stormy Six
Ora e sempre: Resistenza!
Now and Always: Resistance!
Maintenant et Toujours: Résistance!
Τώρα και πάντα: Αντίσταση!


Stormy Six, 1974.
Stormy Six, 1974.


Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six. Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto” è stata nella capacità di saper raccontare attraverso le “immagini”, un’Italia in guerra.

bigtramIl disco apre con quello che diventerà uno dei loro portabandiera, la bellissima Stalingrado (…sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa d'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città) canzone di forte spessore che rievoca l’omonimo assedio. La Fabbrica (…e corre qua e là un ragazzo a dar la voce si ferma un'altra fabbrica, altre braccia vanno in croce) ci restituisce l’atmosfera di paura e fervore che precede il grande sciopero del marzo del 1943 nelle fabbriche del nord. Arrivano gli americani (…arrivano gli americani, garibaldini marziani, Vergine Santa, hai sentito le nostre preghiere!) testo ironico e di facile riff che rimane nella mente, imperniato sulla “liberazione americana (?)”. Otto Settembre (…ammazzati come cani, un cartello appeso al collo: ’PARTIGIANI’) probabilmente il brano più intenso dove i testi e la musica si intrecciano in un tutt’uno canzone carica e profonda ed espressione di una grande tragedia. Nuvole a Vinca (…dove sono i giovani, prigionieri in Africa, deportati a Buchenwald o sui monti, liberi...) rende palpabile la paura provocata dalla polvere che si solleva e da quella moto con sidecar che sgomma sulla piazza prima del massacro. La bellissima Dante Di Nanni (…e cento volte l'hanno ucciso, ma tu lo puoi vedere: gira per la città, Dante di Nanni) affronta naturalmente la resistenza e diviene una figura quasi mitica, il simbolo di una battaglia che, trent’anni dopo, non doveva cessare. Gianfranco Mattei (…e se per di più sei un comunista ed un ebreo, dalle mani dei nazisti ti salvi il tuo Dio!) brano a ricordare tutte quelle persone che hanno speso la propria vita in cambio della nostra libertà. In La sepoltura dei morti (…la morte non vale nemmeno il giornale che leggi e che poi butti via) c’è l’amara riflessione di quello che è avvenuto in seguito ai fatti cruciali del ‘900 e delle sue conseguenze. Un biglietto del tram (…non bastava un biglietto, un biglietto del tram per tornare in piazzale Loreto?) conclude amaramente l’album.

Ora più che mai questo disco risuona attuale, in un momento che i giovani sembrano incapaci di stare a sentire un ragionamento politico per più di cinque minuti, sarebbe l’occasione giusta per ascoltare questo disco. Disco che, sia chiaro pur essendo “politico” nei suoi testi, rimane musicalmente parlando ricco di spunti e di idee. Gli strumenti creano un tappeto sonoro che non fa da supporto ma, è parte integrante alle parole stesse, un disco quindi dove anche la Musica ha un valore non secondario. - Appunti Novalis, 23/10/2008.

10 AGOSTO 1944
Eccidio di quindici partigiani e antifascisti ad opera della Legione autonoma mobile "Ettore Muti", RSI, ma sotto ordine dei tedeschi.


ploreto


NOTE
Piazzale Loreto si trova alla fine di Corso Buenos Aires, nella zona di decentramento 3 di Milano.

Umberto Fogagnolo (Ferrara, 2 ottobre 1911), ingegnere alla Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Rappresentante del Partito d'Azione nel CLN di Sesto e responsabile dell'organizzazione clandestina nelle fabbriche, è tra gli organizzatori dello sciopero generale del marzo 1944.

Andrea Esposito (Trani, 26 ottobre 1898), operaio, militante comunista e partigiano della 113° brigata Garibaldi, arrestato da membri dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, renitente alla leva indetta dai nazifascisti della RSI.

Angelo Poletti (Linate al Lambro, 20 giugno 1912) operaio presso l'Isotta Fraschini e militante socialista, dopo una breve esperienza partigiana in Val d'Ossola rientra a Milano dove dirige il gruppo da cui nascerà la 45° Brigata Matteotti.

GLI ALTRI 12 [ΔR-PLU]
In corso Buenos Aires
tutto il giorno ci passano i filobus,
e ci passano i carri blindati
coi prigionieri ammanettati
che guardano, e non vedono.

Povero Fogagnolo,
che non era un attore del cinema:
si presenta, ti dà un'occasione,
mormora il suo cognome e nome
da elenco delle vittime.

E mi ha fatto un regalo:
un biglietto del tram
per tornare in piazzale Loreto.

Esposito ai giardini
sta leggendo gli annunci economici,
e lo vedi su mille panchine,
o in coda a file senza fine
chiede giustizia, e subito.

A Poletti hanno dato
sette lettere sopra una lapide,
e la gente che passa e le vede
fa un po' i suoi conti, e poi si chiede
-Non è una spesa inutile?-
-Non bastava un biglietto,
un biglietto del tram
per tornare in piazzale Loreto?-

inviata da ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! - 17/3/2009 - 22:19


La canzone rientrerebbe nel percorso delle "Stragi e eccidi nazisti in Italia e in Europa" perché i repubblichini hanno seguito l'ordine dei mandanti nazisti. Una dicitura del genere, però, sminuirebbe quello che è stato il ruolo dei legionari della Muti, esecutori materiali di questo eccidio. Non cadiamo nell'errore di scaricare la responsabilità di quello che è successo solo perché questi bravi ragassuoli "credevano di essere dalla parte giusta", come dice zio Ignazio, e cioè tradire l'esercito legittimo e passare sotto il controllo dei tedeschi... L'obbedienza cadaverica (Kadavergehorsam) non legittima nessuna azione nefasta. Perché non scriviamo "Stragi e eccidi fascisti e nazisti in Italia e in Europa"?

ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! - 18/3/2009 - 17:19


Il percorso, come puoi vedere, è stato ridenominato seguendo il tuo opportuno suggerimento. Inoltre, controllando le pagine relative a quel fondamentale album degli Stormy Six che ha descritto meglio di qualsiasi altro l'Italia in guerra, ci siamo accorti che hanno bisogno di una ristrutturazione urgente per renderle più consone alla loro importanza. Ci mettiamo immediatamente al lavoro.

PS. A partire da oggi, primo passo verso un'integrazione completa, sei identificato con una sigla che ti preghiamo di usare al termine di ogni tuo commento, tra parentesi quadre: [ΔR-PLU]. Benvenuto!

CCG/AWS Staff - 18/3/2009 - 18:57


Ok, mi firmerò così: [ΔR-PLU]
Si può sapere perché, di grazia? ammetto però che è più facile da copincollare... ma sappiate che userò solo in questo contesto questo nom de plum, sono molto affezionato al mio pseudonimo.
Vabbeh, tanto identificano entrambi la stessa persona, Roberto Amabile.
([ΔR-PLU])

Ovviamente puoi firmarti come più ti piace: in realtà la sigla dovrebbe essere utilizzata solo nei commenti e non nella casella di spedizione, così come io mi firmo [RV]. La sigla qui dentro è come una specie di "riconoscimento": significa che oramai sei una figura talmente consueta, talmente "addentro" al sito da non avere neppure più bisogno di mettere il tuo nome o nickname. In definitiva si tratta di un onore: sappine essere degno :-P [RV]

18/3/2009 - 21:48


Piazzale Loreto non è noto solamente per l'eccidio succitato, tra viale Andrea Doria e corso Buenos Aires, ma anche per l'esposizione, all'angolo con corso Buenos Aires, dei cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci, Nicola Bombacci, Alessandro Pavolini e Achille Starace.


Piazzale Loreto, 10 agosto 1944. I 15 cadaveri degli antifascisti fucilati.
Piazzale Loreto, 10 agosto 1944. I 15 cadaveri degli antifascisti fucilati.


Piazzale Loreto, 29 aprile 1945. I corpi di (da sinistra) Bombacci, Mussolini, Petacci, Pavolini, Starace. La pompa di benzina dove furono appesi i corpi non esiste più.
Piazzale Loreto, 29 aprile 1945. I corpi di (da sinistra) Bombacci, Mussolini, Petacci, Pavolini, Starace. La pompa di benzina dove furono appesi i corpi non esiste più.

[ΔR-PLU] - 25/4/2009 - 19:20


Io amo la canzone "un biglietto del tram". Musicalmente elegante con un testo da pelle d'oca. Mi sfugge forse completamente il senso dell'ultima strofa...qualcuno può dare lumi?

GP - 5/7/2022 - 14:42




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