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In Memoriam Bertolt Brecht

Paul Dessau
Lingua: Strumentale


Paul Dessau

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[1975]
Musik / Musica / Music / Musique / Sävel:
Paul Dessau

 Salvador Dalí Le visage de la guerre 1940, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
Salvador Dalí Le visage de la guerre 1940, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam


La guerra che verrà

La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
[Bertolt Brecht]

Der Krieg, der kommen wird

Der Krieg, der kommen wird
Ist nicht der erste. Vor ihm
Waren andere Kriege.
Als der letzte vorüber war
Gab es Sieger und Besiegte.
Bei den Besiegten das niedere Volk
Hungerte. Bei den Siegern
Hungerte das niedere Volk auch.
[Bertolt Brecht]



La composizione
Paul Dessau, compositore tedesco ebreo fu insieme a Hanns Eisler tra le figure più rappresentative del panorama musicale del Novecento nella Germania dell’Est. Collaborò a lungo e proficuamente con Bertolt Brecht. Compose la musica “La condanna di Lucullo” / Das Verurteilung des Lukullus per l’opera di Brecht
“L’interrogatorio di Lucullo” / Das Verhör des Lukullus. Compose anche Puntila per l’opera di Brecht “Il signor Puntila e il suo servitore Matti” / Herr Puntila und sein Knecht Matti, critica della società capitalista dal volto permissivo ma in cui nessuno è libero. Fu un autore prolifico. Tra le sue canzoni più note figurano Die Thälmann-Kolonne / La colonna Thälmann , Lied einer deutschen Mutter / Canzone di una madre tedesca, Deutsches Miserere.

L’opera è articolata nei seguenti tre movimenti:
I. Lamento
II. Marcia: "Der Krieg soll verflucht sein !"
III. Epitaph

La Marcia non ha nulla di trionfale, del resto il suo titolo è “Sia maledetta la guerra”. Le trombe riprendono il motivo di “Madre Coraggio” di Brecht.

By combining the well-known song from Mother Courage with jagged rhythms and strident harmonies of the mid-twentieth century, Dessau translated Brecht’s technique of Verfremdung, or alienation, into musical terms. Rather than offer the audience a simple reiteration of the well-known song, In memoriam Bertolt Brecht prompts the listener to consider Brecht’s political and artistic contributions anew. [Laura Silverberg, Columbia University]


Considerazioni
Su Paul Dessau, come su altri protagonisti della DDR, hanno gravato le censure dell’Occidente in quanto avversario delle ideologie che limitavano la libertà, ma a sua volta intriso dell’ideologia del libero mercato.
Nella Germania dell’Est per quasi mezzo secolo non si visse certo tra rose e fiori, tante furono le restrizioni a partire dal Muro. Costruzione senza dubbio Intollerabile, il primo di una serie che sarebbero sorti altrove a scopo “difensivo”, discretamente tollerati. Muri che non dovrebbero destare minore imbarazzo a chi aveva aderito acriticamente a certi principi e intenti, invocati sino al 1989 poi messi in naftalina quando si celebrò “la fine della Storia”.
Su una schiera di intellettuali e artisti della DDR di elevato spessore è scesa la coltre del silenzio. L’Occidente si è sempre trovato a disagio quando si è misurato con le espressioni degli artisti vissuti in ambienti comunisti, non soltanto quando era in atto la guerra fredda. I loro romanzi, drammi, musiche sono stati percepiti come ausiliari del potere, veicoli di propaganda da cui era molto meglio stare in guardia. Quanto ai politici poi neanche a parlarne: pietre di inciampo da divellere per confinarle nella damnatio memoriae perenne, dopo avere criminalizzato in blocco la loro politica insieme ad un intero paese, evitando come la peste un dibattito ponderato.

Per non restare nell’astrattezza degli enunciati proponiamo la (ri)lettura dell’ autodifesa che Honecker, presidente del Consiglio di Stato della RDT, sostenne il 3 Dicembre 1992 in un tribunale della Repubblica Federale Tedesca per difendersi dall’accusa di crimini a carico della DDR. Per chi volesse disporre del testo originale in tedesco: Persönliche Erklärung von Erich Honecker vor dem Berliner Landgericht am 3.Dezember 1992 .
Una precisazione: a nostro avviso il giudizio politico del regime della DDR non può essere positivo. Parecchi passaggi del discorso citato sono discutibili e non condivisibili. Ma qui interessa cogliere un aspetto diverso, non meno importante, quello del diritto.

Honecker non fu giudicato in base al diritto internazionale ma a quello della Repubblica Federale Tedesca. Non furono invocati i presupposti giuridici del diritto internazionale come a Norimberga. Di conseguenza, in base alla giurisprudenza vigente nella RFT, non avrebbe dovuto essere ignorato o aggirato il principio Nullum crimen nulla poena sine lege scripta.
A prescindere dal dibattito giuridico, è il caso di rammentare che Honecker fu accolto a Bonn nel 1987 da Kohl, cancelliere della RFT, con tutti gli onori tributati ad un capo di stato, appena due anni prima che il Muro fosse abbattuto.
E così Belfagor tornato in Inferno fece fede de’ mali, che conduceva in una casa la moglie; Gio. Matteo, che ne seppe più che ’l diavolo, si ritornò tosto lieto a casa [Machiavelli]
[Riccardo Gullotta]

inviata da Riccardo Gullotta - 20/4/2022 - 19:43




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