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Alberomotore
Lingua: Italiano


Alberomotore

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(Alberomotore)


da "Il grande gioco" del 1974 unico album di questa band rock progressive italiana.
Testo di Ricky Gianco e Gianni Nebbiosi
Musica di Fernando Fera
Alberomotore – Il Grande Gioco (1974, Vinyl)

L'album fu l'ultimo pubblicato dalla casa discografica CAR Juke Box, che chiuse definitivamente l'attività proprio dopo l'uscita del disco, la successiva ristampa e distribuzione fu a cura della Intingo, etichetta appena fondata da Ricky Gianco, autore dei testi e produttore del disco.

Il quintetto dell’Alberomotore (o anche Albero Motore, stando alla copertina del primo album) si forma a Roma intorno al 1973 ma, a differenza di molti gruppi contemporanei, impostò il proprio discorso in forma autorale, divevendo così uno dei tanti sensori della semplificazione comunicativa del Pop Italiano.

Di fatto, il loro primo e unico album “Il grande gioco”, pur contenendo brani di denuncia sociale e in larga parte aderenti allo spirito controculturale (si esibirono al Festival d’Avanguardia di Napoli nel 1973, a Villa Pamphili e a Villa Borghese nel 1974), non fece mai uso di stilemi Prog, a vantaggio di un groove marcatamente rock.
Non a caso, produttore e autore di tutti i testi della band era Ricky Gianco, storico pioniere del rock’n’roll italiano che, in questo caso, fu protagonista di un fatto curioso.
“Il grande gioco” infatti, era stato inciso e pubblicato originariamente per la “Car Juke Box” di Carlo Alberto Rossi, ma il fallimento dell’azienda ne precluse ogni possibilità di diffusione. Gianco allora, ne acquistò i diritti e lo rilanciò sul mercato per la sua neonata etichetta Intingo.
Grazie a lui quindi, l’Alberomotore passerà alla storia per essere stata l’unica band italiana ad avere pubblicato lo stesso disco con due etichette diverse nel giro di pochi mesi.

Alberomotore: Il grande gioco (1974)


Ho scoperto questo pezzo grazie al Vintage Radio Show in onda su Controradio a cura di Mirco Roppolo
Chi chiamava Dio la prima luce dell'oriente
Cacciò Mosè con tutta la sua gente
E chi prega il Dio venuto al mondo in una stalla
Ti fece marchio di una stella gialla!

Troppi anni di fatica per chiamarsi ebreo
Te l'hanno scritto in faccia, sei straniero
Straniero in una terra che non vuol saper chi sei
E tante strade e non fermarsi mai

Israele, hai preso quella sabbia!
Israele, con una antica rabbia!
D'improvviso in quel deserto in fiore
Tuo figlio diventò oppressore!

Nuovo sole sorge sulla terra di Giudea
Illumina l'inganno di un'idea
Si fa una patria nuova per chi non l'aveva prima
Sul sangue di chi vive in Palestina!

Israele, hai preso quella sabbia!
Israele, con una antica rabbia!
D'improvviso in quel deserto in fiore
Tuo figlio diventò oppressore!

A che serve aver coperto
Di fiori un deserto? Di fiori un deserto?
Troppa gente sta soffrendo adesso in Palestina
Quell'identico destino che tu avevi prima!

Israele, hai preso quella sabbia!
Israele, con una antica rabbia!
D'improvviso in quel deserto in fiore
Tuo figlio diventò oppressore!

Nuovo sole sorge sulla terra di Giudea
Illumina l'inganno di un'idea
Si fa una patria nuova per chi non l'aveva prima
Sul sangue di chi vive in Palestina!

inviata da Lorenzo - 22/9/2021 - 22:16




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