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Mia madre

Rosanna Ruffini
Lingua: Italiano


Rosanna Ruffini

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Questo brano risale al 1982, nell'album "Rosanna Ruffini"

Rosanna Ruffini
Mia madre
Che bella che è mia madre!
Occhi fondi come il mare
Pelle fresca da baciare
Da baciare mia madre
Figlia di greci, sana di filosofia
Mia madre, tiepida terra
Senza voglia strategia
Senza istinti di guerra
Armata di sabbia
Che non attacca mai per prima
Si difende, si arrabbia
E tira un sasso
Un sasso, Masanie’
E loro coi cannoni
Le bombe, i carri armati
Mia madre, fante di bastone
Quando regna a spade!
È stata violentata nei suoi letti
Dai teutoni e dai lanzichenecchi
La mangiò Napoleone, gli Asburgo
Gli Aragona, le case dei Borboni
Quanta gente ha visto mia madre
Quanti soldati venuti da fuori
Quante divise e quanti colori
Quanti stemmi per i suoi bottoni!

Batti le mani a sua maestà
Imperatore estero, uno viene e l’altro va
Capo del suo esercito, a cavallo di un cavallo
Quanto è buono, quanto è bello
Federico Barbarossa, Carlo Magno e Franceschiello
Loro passano, io no
Loro passano, io no
Loro passano, io no
Ma questo ogni volta
Lui non sa che io lo so
Ma questo ogni volta
Lui non sa che io lo so

Mia madre
Che bella che è mia madre!
Mani forti, braccia grandi
Che vuol bene a tutti quanti!
Di quanti mia madre...
Docile e mite e sempre amica
Mia madre quanto è fica
Quanto è antica mia madre
Contadina quieta, bruciata dai cattivi preti
Come una strega del diavolo
Mia madre sporcata dalla peste dei barbari
Stordita dalla truppa dei giovani triviali
Mia madre alleata comica
Che balla coi nazisti, con gli inglesi, con gli americani
Con la bomba atomica!

Batti le mani a sua maestà
Il generale estero, uno viene e l’altro va
Capo del suo esercito, a cavallo di un cavallo
Quanto è buono, quanto è bello
Meine liebe, Gott mit uns, signorina Chesterfield
Loro passano, io no
Loro passano, io no
Loro passano, io no
Ma questo ogni volta
Lui non sa che io lo so
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va

Mia madre
Che bella che è mia madre!
Poco scaltra che va in piazza
Che va in piazza in mutande
Sempre meno onesta delle figlie di Rosa
Che i petali sporchi se li lavano in casa
Delusa da un piccolo emigrante
Che la disprezza credendo di far meglio
Lei ci resta male perché ha perso un figlio
Insultata dal primo bastardo, perché tutto è in ritardo
Derisa dai patiti dell’ora, malati di precisione
Come se tutta la mia lunga storia fosse il momento
Del loro arrivo alla mia stazione
E mia madre va avanti
Che da un orecchio gli entra
Gli batte le mani
E li fa fessi e contenti
E mia madre va avanti
Che da un orecchio gli entra
Gli batte le mani
E li fa fessi e contenti

Batti le mani a sua maestà
Ricco cliente estero, uno viene e l’altro va
Capo del suo esercito, a cavallo di un cavallo
Quanto è buono, quanto è bello
Italiani sole mio, spaghetti e tarantelle
E tarantelle te dong'io! E te dong'io 'e paisà!
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va
Batti le mani a sua maestà!
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va
Uno viene e l’altro va

inviata da Alberto Scotti - 14/8/2020 - 16:31


Grazie Alberto Scotti, spesso piccoli gioielli i tuoi contributi...

B.B. - 14/8/2020 - 21:35




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