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Morna

Vinicio Capossela
Lingua: Italiano


Vinicio Capossela

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Morna
[ 1996 ]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Vinicio Capossela

Album: Il Ballo Di S. Vito


Cabo Verde



Introduzione alla morna

La morna è un genere di musica e di danza tipica di Capo Verde.
I testi sono solitamente in creolo capoverdiano e gli strumenti più usati sono il cavaquinho, il clarinetto, la fisarmonica, il violino, il piano e la chitarra. La morna è spesso paragonata al blues. La Morna è considerata la musica nazionale di Capo Verde.
I temi trattati dalla morna sono vari, ma certi argomenti sono affrontati più frequentemente. Oltre ai temi universali, come l'amore, vengono trattati argomenti tipici di Capo Verde, come la partenza, il ritorno, la saudade, l'amore per la propria terra e per il mare. Uno dei principali compositori fu il poeta Eugénio Tavares.
Lo strumento usato prevalentemente nella morna è la chitarra, chiamata localmente "violão". Nella forma più semplice una chitarra è sufficiente per accompagnare un altro strumento, che può essere un'altra chitarra, un violino (a Capo Verde chiamato "rabeca"), la voce del cantante o altro strumento melodico. Il modo caratteristico dell'uso delle corde di basso della chitarra viene chiamato "mãozada".
La formazione di un gruppo di morna non è rigida. Un gruppo di medie dimensioni può avere, oltre la già menzionata chitarra, un cavaquinho, una chitarra a 10 o 12 corde (chiamata "viola" a Capo Verde), uno strumento solista oltre la voce del cantante e alcuni strumenti a percussione. Un'orchestra più ampia può comprendere anche un'altra chitarra, un basso acustico, più strumenti solisti (violino, clarinetto, tromba, ecc.) e una sezione ritmica con diverse percussioni.
Dall'inizio degli anni '60 si è iniziato ad introdurre nella morna la strumentazione elettrica (chitarra, basso) e gli strumenti a percussione sono stati sostituiti dalla batteria. Alla fine degli anni '90 c'è stato un ritorno alle origini e alla realizzazione di performance acustiche.

[Riccardo Gullotta]
Nel cielo di cenere affonda
Il giorno dentro l'onda
Sull'orlo della sera
Temo sparirmi anch'io nell'ombra
La notte che viene è un'orchestra
Di lucciole e ginestra
Tra echi di brindisi e fuochi
Vedovo di te
Sempre solo sempre a parte abbandonato
Quanto più mi allontano lei ritorna
Nella pena di una morna

E sull'amore che sento soffia caldo un lamento
E viene dal buio e dal mar
E quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
Nascosto nel buio e nel mar
Grido non più
Immaginare ancor
Tanto qui c'è soltanto vento
E parole di allora

Il vento della sera sarà
Che bagna e poi s'asciuga
E labbra che ricordano e voce
E carne che si scuote sarà
Sarà l'assenza che m'innamora
Come m'innamorò
Tristezza che non viene da sola
E non viene da ora
Ma si nutre e si copre dei giorni
Passati in malaora
Quando è sprecata la vita
Una volta
è sprecata in ogni dove

E sull'amore che sento soffia caldo un lamento
E viene dal buio e dal mar
E quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
Nascosto nel buio e nel mar
Grido non più
Immaginare ancor
Quel che tanto è soltanto
Vento e rimpianto di allora

Il vento della sera sarà
Che bagna e poi s'asciuga
E ancora musica e sorriso sarà
E cuore che non tace
La schiuma dei miei giorni sarà
Che si gonfia e poi si spuma
Sarà l'anima che torna
Nella festa di una morna…

inviata da Riccardo Gullotta - 23/7/2020 - 20:14




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