Lingua   

Canzone dell’affitto

The André
Lingua: Italiano


The André

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Io non pago affito
(Bello Figo)
Cuore malato
(Banda Bassotti)


(2019)
dall'album Themagogia - Tradurre, tradire, trappare
Tradurre, tradire, trappare

Ispirata a Io non pago affito di Bello Figo riscritta - anche nel testo - alla maniera di De André.

«Se la demagogia lusinga le irrealizzabili aspirazioni delle masse, la Themagogia compie l'identica operazione in terreno musicale accarezzando le fantasie di chi vorrebbe rediviva la nostra tradizione cantautoriale più valida e di chi vuole giustificare la sua indulgenza verso la musica contemporanea. – commenta The Andrè – Si dice che tradurre è sempre un po' tradire. Ogni pezzo tradotto qui è un doppio tradimento: verso chi lo ha scritto e verso chi lo canterebbe.»
L'ultima volta che ho visto Michele, ha detto:
"Là dove muore il sole ci rivedremo
Passassero degli anni
Dovessimo affrontare mille affanni."
Ed ora che il sole è alle mie spalle
Quasi non sto più nella pelle

Michele arriva domani per colazione
Con uno strano mezzo di locomozione
Senza volante, senza ruote
Michele arriva con le tasche vuote

È venuto col barcone
È venuto col barcone

Sono andato a prenderlo a Lampedusa
Aveva la pelle tutta contusa
Mi ha detto: ".. per il troppo far l’amore
Dovresti vedere com'è ridotto il cuore..."
L'ho accompagnato per la via
E, arrivati a casa mia
Gli ho mostrato il suo letto
Ci si è gettato a capofitto
Poi mi ha chiesto "Per questo bell’ambiente quanto paghi?"
Gli ho detto: "Niente."

Io non pago l'affitto
Io non pago l'affitto

La mattina dopo, sul menù
C'eran tagliatelle col ragù
E senza nessuna pretesa
Siamo andati a far la spesa
"Con che pagheremo?", mi chiese
Risposi: "Coi soldi per le spese."
"Ma dove prendi tutto questo denaro:
Fai l'operaio, il cuoco, il baro?"
"Me li danno per star fermo, mi copron d'oro
Basta che non lavoro."

Io non faccio l'operaio
Io non faccio l'operaio
No, non faccio l’operaio
Io non fa...

Michele bevve vino e mangiò gnocchi
Brindando al Paese dei Balocchi
Io mangiai pasta con il tonno
Lui rideva: "Dev’essere un sogno!"

E un sogno lo era per davvero
Ci risvegliammo sotto un cielo nero
Su una barca senza remi e senza bagno
Che cigolava sul mar Mediterraneo

Nella notte una dozzina ne era morta
Di chi fosse il sogno, poco importa

Eya, Wi-fi...
Ollelè, olleleya!
Non pago affitto...

12/4/2020 - 16:36




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