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I muscoli del capitano

Francesco De Gregori
Lingua: Italiano


Francesco De Gregori

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Carola Rackete


Carola Rackete non ha muscoli, anzi è piuttosto esile, ma ha la forza delle idee, del coraggio, della conoscenza
Guarda i muscoli del capitano,
tutti di plastica e di metano.
Guardalo nella notte che viene,
quanto sangue ha nelle vene.

Il capitano non tiene mai paura,
dritto sul cassero,
fuma la pipa, in questa alba fresca e scura
che rassomiglia un po' alla vita.
E poi il capitano, se vuole,
si leva l'ancora dai pantaloni
e la getta nelle onde
e chiama forte quando vuole qualcosa,
c'è sempre uno che gli risponde.

Ma capitano non te lo volevo dire,
ma c'è in mezzo al mare una donna bianca,
così enorme, alla luce delle stelle,
che di guardarla uno non si stanca.

Questa nave fa duemila nodi,
in mezzo ai ghiacci tropicali,
ed ha un motore di un milione di cavalli
che al posto degli zoccoli hanno le ali.

La nave è fulmine,
torpedine, miccia,
scintillante bellezza,
fosforo e fantasia,
molecole d'acciaio,
pistone, rabbia,
guerra lampo e poesia.

In questa notte elettrica e veloce,
in questa croce di Novecento,
il futuro è una palla di cannone accesa
e noi la stiamo quasi raggiungendo.

E il capitano disse al mozzo di bordo
"Giovanotto, io non vedo niente.
C'è solo un po' di nebbia
che annuncia il sole.
Andiamo avanti tranquillamente".

inviata da Dq82 - 29/6/2019 - 21:20


La versione live con i L'Orage

Dq82 - 29/6/2019 - 21:27


La Lega ha un grosso merito: ponendosi come aggregatore unico di buoni a nulla, scemi del villaggio, filisteucci, piccini, fronti basse, mangiaspaghetti, bambini speciali, vigliacchi, falliti, mezze seghe, dementi puri e semplici e quant'altra razzumaglia stupida e cattiva aiuta a farsi un'idea della loro numerosità.
Un paio di generazioni di liberisti coi diritti degli altri, convinte molto a torto che comunque fossero andate le cose una ciotola di maccaruna c'a' pummarola 'n coppa non gliela avrebbe mai negata nessuno, che adesso fanno i sovranisti con le pezze al culo.
Dati i contenuti prossimi allo zero della sua offerta politica, possiamo dare per scontato che l'elettorato leghista sia formato, in blocco, da quel genere di persone cui si evita di rivolgere la parola se non è strettamente necessario: furbacchioni condominiali, capi ufficio, ladruncoli, frequentatori di prostitute e di bische e in generale cialtroni di ogni specie.
Quelli al cui comparire si cambia marciapiede pur di non salutarli, e che i loro stessi parenti mal tollerano persino ai funerali...

Io non sto con Oriana - 30/6/2019 - 09:08


I cosiddetti “italiani” nutrono il bisogno imprescindibile di essere rappresentati dal crasso cialtronismo allo stato puro. A seconda dei momenti storici e delle circostanze, tale cialtronismo si manifesta in forme più violente o più “moderate”, ma sempre con le stesse caratteristiche di fondo: piccineria borghese, finto “popolarismo” fatto di mugugni, baggianate e falsità, sessismo, la mamma, la famìgghia “al di sopra di tutto” (specie quando la si stermina), i carabbinièri, il vestire ammodino, il pallone, la raccomandazione, il sogno del posto in banca, l'Impero Immortale, il mito della “brava gente”, i manganelli, il servilismo verso ricchi e potenti, la carogneria eletta a regola di vita, la tendenza a sbavare per dei criminali bugiardi e fanfaroni e quant'altro. In tutte le sue varie forme, questa è tutta la storia del “popolo italiano” a partire dall' “Unità”, bel prodotto dei nazionalismi tardoromantici e realizzata sotto l'egida di casa Savoia, altra perfetta rappresentante di tutto quanto sopra. E' tutto il filo che unisce l'Italia umbertina al ventennio fascista, dalla Democrazia Cristiana al berluconismo e all'attuale Lega salviniana. Le figure che “affascinano” magneticamente gli italiani sono tragicamente simili: ridicoli e infantili panzoni che hanno sempre avuto buon gioco nell'incantare le folle con barzellette varie, tra imperi, libri e moschetti, credere-obbedire-combattere, porti chiusi, auguri di stupri, bugie economiche, culo costantemente parato ai poteri reali, proclami roboanti e “immagine”. Quintali di immagine. Tonnellate di immagine. E tonnellate di repressione nei confronti di quelle minoranze realmente diverse e che sono state distrutte con il pieno accordo della “maggioranza”, silenziosa o meno. Questa è la vera essenza del fascismo, nella sua banalità arendtiana. Non ha nessuna reale opposizione se non da parte di singoli o comunque sparute entità sempre più schiacciate e ridotte al silenzio, perdipiù adesso con a disposizione tutti i marchingegni “tecnologici” che permettono a cani e porci di far sentire i loro quotidiani latrati e grugniti, oltre che creare un sistema di controllo ancor più capillare fino nelle minuzie. Inutile quindi stupirsi più di tanto, o fare finta di indignarsi. Salvini è l'ennesimo rappresentante dell'Italiano standard, dalle Alpi a Capo Passero. Lui, milanese, anche del “meridionale” che veniva insultato in modo razzista e che ora gli va dietro come un cagnolino, fino a Lampedusa. La principale azione di Carola Rackete, al di là della sua attività, del salvataggio dei migranti e della forzatura del blocco illegale ordinato dal sacco di merda milanese (diretto erede del sacco di merda romagnolo, del sacco di merda piemontese e di tutti i sacchi di merda espressi da ogni angolo di questa espressione geografica), è stato l'indifferente sberleffo che ha riservato al panzone lombardo delle felpine, dei selfie, del sugo Star e dei “decreti sicurezza”: “Non ho tempo per Salvini”. Ecco, faremmo tutti quanti assai bene a non avere più tempo per quel figuro, e a sberleffarlo non soltanto a parole ma coi fatti. Fatti di tutti i giorni.

Riccardo Venturi - 30/6/2019 - 11:35


Rispetto ai tempi e al "partito" di Berlusconi, la Lega "sovranista" rappresenta una scoraggiante involuzione.
Berlusconi ha controllato e manipolato molto bene l'opinione pubblica con i mass media tradizionali veicolando l'idea di un benessere diffuso che passava dalla proprietà diffusa e dallo smantellamento di diritti che potevano essere oggetto di difesa solo da parte di chi coltivava nostalgie inconfessabili.
L'ascesa delle "reti sociali", in primis l'immonda autoschedatura per mediocri rappresentata da Facebook, ha reso obsoleta la sua strategia. Il realizzarsi concreto del liberismo in ogni campo della vita ha reso obsoleta la sua propaganda. Nel 2018 Berlusconi ha ottenuto pessimi risultati alle elezioni politiche: le sue televisioncine e le sue gazzette avevano esagerato con il parlare alla pancia della gente e hanno finito per tirare la volata a una Lega che ha drenato in massa i voti di chi si era venduto il culo per un paio di Timberland. La figura del business man di successo è stata sostituita, per appeal, da quella del bullo di quartiere che ostenta lussi grossolani ottenuti grazie a introiti di dubbia provenienza: il mezzano, il buttafuori, il piccolo calibro della delinquenza abituale.
Nel predominio politico della lega non esiste neppure la flebile speranza di miglioramento che spingeva i sudditi a credere a Berlusconi.

Io non sto con Oriana - 30/6/2019 - 12:05


Vogliamo dire qualcosa di questo mentecatto? Peggio di Salvini secondo me.

Di Maio

Lorenzo - 1/7/2019 - 19:08


Sottoscrivo tutto quanto rispetto alle merde leghiste e ai mentecatti cinquestellati... E viva la capitana con i muscoli!

Vogliamo però spendere anche un insulto per i cerebrolesi nostrani che nel 1990 (governo Andreotti VI o VII o VII, non so più...) firmarono l'accordo di Dublino?

Vogliamo però spendere una parolaccia per alcuni, parecchi, degli Stati europei entrati nell'Unione nel terzo millennio, Polonia e Ungheria in primis? E anche per alcuni, parecchi, degli aderenti di più lungo corso, come Austria e Regno Unito?

Vogliamo però anche mandare a cagare le istituzioni europee che volentieri vorrebbero farci fare la fine della Grecia, e con un botto assai maggiore?

Vogliamo però pensare che i fascio-leghisti e i fascio-pentastellati sono solo gli esecutori del "divide et impera" di qualcuno che sta molto al di sopra di loro?

Non so... sono con il restare umani incarnato oggi da Carola Rackete, ma vedo anche lo sfascio che ci circonda, dove oltre tutto non ci sono più istanze, se non individuali o circoscritte, a difendere quell'umano restare e mi chiedo come si possa uscire da questa trappola che finirà col distruggerci, anche se molti sapranno cadere restando umani... magra consolazione.

B.B. - 2/7/2019 - 00:30


Io non ho alcuna stima dell'elettorato talijan e dei legislatori che ne sono perfetti rappresentanti, per cui mi guardo bene dall'inveire sull'Unione Europea.
Allo stesso modo mi rifiuto di considerare Andreotti un cerebroleso: barcamenarsi per sessant'anni e con ottimi successi nell'ambiente politico che sappiamo tutto può comprendere e implicare meno che una lesione cerebrale.
L'abolizione di fatto delle frontiere e la moneta unica consentono fra l'altro a molti talijani di andare a fornicare nei postriboli della Primorska, a ubriacarsi a Ibiza e a perseguire i propri -ovviamente irriferibili- interessi a Malta.
L'integrazione europea consente da decenni alle fanciulle in fiore del vostro "paese" di tenere una condotta assai reprensibile lontano dal contesto abituale con la scusa dello studio all'estero, e di tornarvi per sposarsi in bianco proprio come le loro nonne.
Se poi c'è qualche piccola seccatura da affrontare, per esempio che non puoi fare quel che diavolo ti pare a spesa dei contribuenti finlandesi, beh, sarà il caso di affrontarla. In gergo si chiama "pareggio di bilancio" ed è da anni un imperativo costituzionale al pari di altri concetti citati assai spesso in questa sede.

Io non sto con Oriana - 2/7/2019 - 10:24


Non davo del cerebroleso al Gobbo. Gli accordi di Dublino furono firmati nel 1990 ed al dicastero degli Esteri dell'ennesimo governo Andreotti c'era Gianni De Michelis...

Il pareggio di bilancio sarebbe un'imperativo costituzionale, ma di fatto da noi non è mai stato raggiunto se non in epoca remota, quando governava la Destra Storica e all'inizio del Fascismo...

E intanto stiamo sfiorando i 2.400 miliardi di euro di debito...

B.B. - 3/7/2019 - 16:14




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