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Ulrike

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Lingua: Italiano


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Ulrike Marie Meinhof (Oldenburg, 7 ottobre 1934 – Stoccarda, 9 maggio 1976)
Ulrike Marie Meinhof (Oldenburg, 7 ottobre 1934 – Stoccarda, 9 maggio 1976)
9 maggio 1976, il corpo di Ulrike Meinhof viene trovato senza vita, appeso alla finestra della sua cella nel braccio speciale del carcere di Stoccarda Stammheimer. Le perizie legali, sempre molto lacunose ed incomplete, si orientano tutte verso l’ipotesi del suicidio della militante rivoluzionaria. Ma ci sono elementi che non convincono; gli altri detenuti non credono alla versione ufficiale in cui poliziotti e medici legali si contraddicono senza pudore. E non sono solo i suoi compagni di prigionia ad avere dei dubbi: anche nell’opinione pubblica comincia a farsi spazio quest’idea che la Meinhof sia “stata suicidata” da terzi. Così nasce la Commissione internazionale di inchiesta sulla morte di Ulrike Meinhof, che comincia a portare alla luce tutte quelle discordanze prodotte dalle autopsie legali. Non ultimo il problema di un cappio troppo largo per sostenere il corpo. Citiamo dalla traduzione italiana: “Si può appendere un cadavere in un cappio troppo largo, solo se si approfitta della rigidità cadaverica per mettere la testa in una posizione fissa, che non permetta più al cappio di scivolare.”.

Ulrike Meinhof è in prigione in attesa del processo che probabilmente la condannerà al carcere a vita. È membro fondatore della Rote Armee Fraktion (Fazione dell’Armata Rossa), un’organizzazione rivoluzionaria della Germania ovest, attiva dal 1970 al 1998. Incarcerati insieme a lei ci sono altri membri della prima generazione del gruppo: Andreas Baader, Gudrun Ensslin, Jan-Carl Raspe e Irmgard Möller. Anche loro, il 13 ottobre dell’anno successivo “decideranno” di suicidarsi. Baader e Esslin moriranno nelle loro celle, Raspe in ospedale, mentre la Möller non “riuscirà” a togliersi la vita con una serie di coltellate in petto, e avrà quindi la possibilità di raccontare in un libro, di come i suoi tre compagni abbiano subito la stessa sorte di Ulrike.

Il movimento nella Germania ovest è alquanto eterogeno. Molto forti sono le correnti libertarie e situazioniste; rara la militanza in forma organizzata. Tutte le proteste hanno come epicentro la sensazione che la denazificazione nella repubblica federale non sia stata neanche abbozzata. Le strutture e i volti del potere sono gli stessi che operavano sotto il regime hitleriano. È in questo clima che nel gruppo di Baader e Meinhof sorge spontanea la necessità di organizzarsi in una risposta armata al regime di cose presente. Si sceglie come nome Rote Armee Fraktion, per chiarire quel sentimento di appartenenza ad un movimento rivoluzionario più ampio e mondiale. Fin dall’inizio la RAF prende contatti con organizzazioni rivoluzionarie straniere: dalle BR, ai Tupamaros, all’FPLP, cui i militanti tedeschi devono l’addestramento militare in Cisgiordania. L’influenza che queste esperienze internazionali hanno sulla RAF è impressionante. L’organizzazione tedesca comincia a sperimentare sul suo campo di battaglia metodi e strutture saggiati dai movimenti uruguayano e palestinese. Un’organizzazione articolata in cellule di combattimento, simile anche se meno radicale della struttura di Settembre Nero; una teoria della guerriglia urbana mutuata dai teorici del Sud America fanno delle RAF una delle organizzazioni rivoluzionarie europee più longeve del secondo dopo guerra.
da infoaut
Ulrike Meinhof, donna e rivoluzionaria
Un sorriso incerto e uno sguardo acuto
Chiusa in una cella bianca come il ghiaccio
Senza altro suono che la sua voce roca
Ulrike Meinhof, donna e rivoluzionaria
Democraticamente suicidata in una notte di primavera
La notte tra l'8 e il 9 maggio del 1976
Si apre la porta della cella e nella luce implacabile
Irrompe la macchia scura dei maiali

Certa gente non ama ricordare
Molta gente non vuole capire
Certe cose non si devono pensare
Molte cose non si possono dire

La pietra che ora ti trattiene, Ulrike, non rinchiude i tuoi sogni.

inviata da Dq82 - 17/2/2018 - 18:43



Lingua: Inglese

Traduzione inglese da YT
ULRIKE

Ulrike Meinhof, woman and revolutionary
An uncertain smile and a sharp gaze
Locked into a cell that is as white as ice
Without any sound but her hoarse voice
Ulrike Meinhof, woman and revolutionary
In a spring night she WAS democratically suicided
The night between 8 and 9 May 1976 her cell opens
And the dark stain of the pigs breaks into it, under a merciless light

Some people don't like to remember
Many people don't want to understand
Some things are not to be thought
Many things cannot be said

The stone that is holding you now, Ulrike
Cannot lock up your dreams.

inviata da Dq82 - 17/2/2018 - 18:43


À propos d’Ulrike Meinhoff, de son assassinat en prison et de ceux de certains de ses amis, il peut être intéressant de lire la chanson « Tortures et suicides d’État ».Tortures et Suicides d’État

Cordial
Lucien Lane

Lucien Lane - 18/2/2018 - 09:17




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