Lingua   

Ch’à inventà la guéra

anonimo
Lingua: Italiano (Lombardo)



Ti può interessare anche...

Il cavaliere senza morte
(Davide Van De Sfroos)
La canzon del Navili
(Ivan Della Mea)


[1911]
Strofa intonata dalle operaie della filanda Brusadelli di Oggiono, Lecco, all'epoca dell'avventura coloniale italiana in Libia.
Testo trovato sul sito del Civico Museo della Seta Abegg di Garlate, Lecco, come trascritto e messi in musica dal compositore Oliviero Biella per il progetto “Voci dalla filanda”, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus.



La strofa è commentata come segue:

“Questa strofetta veniva cantata nella filanda Brusadelli di Oggiono, nel 1911, in occasione della guerra di Libia - la Trìpuli - suscitando le ire della proprietaria. Il testo esprime la consapevolezza, diffusa negli ambienti socialisti, del legame esistente tra gli interessi del capitalismo italiano e la politica imperialistica.
L’informatrice [?] ricorda le reazioni della padrona della fabbrica contro le operaie: Vilòn de vilòn! (...) ve dó ‘na bastunàda, a chi ch’à cantà la Brüsadéla! [Villane! (...) Vi do una bastonata, a quelle che hanno cantato ‘la Brusadelli’!], che il marito non approvava nel nome di un utilitarismo radicale. Brusadelli, infatti, riprendeva la moglie con queste parole: Màrtul d’un màrtul! Intan’ch’i cànten i laùren! [Stupida! Intanto che cantano lavorano!]

Certamente una delle canzoni più brevi e al tempo stesso più vere che si possano trovare sulle CCG/AWS.
Ch’à inventà la guéra
l’è stà la Brüsadéla
che à inventà’l canón
l’è stà’l Brüsadelón
pim póm
perchè ‘l gh’à’l milión.

inviata da Bernart Bartleby - 16/3/2017 - 21:16




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org