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Dafne

Alberto Marchetti
Lingua: Italiano


Lista delle versioni e commenti


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  Apollo e Dafne - Gian Lorenzo Bernini
Apollo e Dafne - Gian Lorenzo Bernini


Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Corro affannata, strappo passi ansiosi
tra i rovi, i tigli e i lecci del giardino
volo e non basta, i piedi dispettosi
inciampano, costringono all’inchino.

Arriva, si avvicina, è più veloce
la belva che m’insegue arsa di foia,
ruggisce mentre avanza, non è voce
quel rantolo di un’infernale gioia.

Vola Dafne, trasformati in uccello,
librati in volo, fuggi come il vento,
dissolvi il corpo, annulla lo spavento
diventa acqua confusa nell' acqua nel ruscello.

E io non sento, le mani sue non sento
mi faccio legno, muta,immobile, minuta,
schiacciata dal tormento
non sento, non sento, non sento, non sento, non sento.

Si crede un dio ma è un essere brutale,
un verme dominato dall’assenza,
inabile, la forza tesa al male,
nell’atto manifesta l’impotenza.

O madre, se scoppiasse questo cuore,
se il sangue fosse freddo come linfa
corteccia questa mia pelle di ninfa,
morissi proverei meno dolore.

Vola Dafne, trasformati in uccello,
librati in volo, fuggi come il vento,
dissolvi il corpo, annulla lo spavento
diventa acqua confusa nell'acqua nel ruscello.

E io non sento, le mani sue non sento
mi faccio legno, muta,immobile, minuta,
schiacciata dal tormento
non sento, non sento, non sento, non sento, non sento.

inviata da Alberto Marchetti - 7/2/2014 - 22:48


Ciao, è uscito il primo singolo di Valentina De Giovanni, cui collaboro nei testi. La versione di Valentina nobilita il pezzo.

Valentina-De-Giovanni


Quanta violenza nascosta dal simulacro dell'amore. I miti greci sono pieni di stupri perpetrati da dèi senza morale, che prendono quello che vogliono, con un rapimento (Persefone da Ade, Egina da Zeus), con l'inganno (sempre Zeus mutato in toro bianco per avvicinare la bella Europa, mutato in satiro per avere Antiope), senza alcun riconoscimento di volontà per i desideri delle "amate". Questa la storia di Dafne, vittima di un gioco tra uomini, Eros e Apollo, e forse quello del dio fu vero amore, ma è amore quello che non trova corrispondenza? Basta mezzo amore per chi non ama? Non è sempre stato quello l'errore, l'assurda idea che il proprio sia totale e sufficiente?

Alberto Marchetti - 28/1/2017 - 14:54




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