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Mufida

Loredana Bertè
Lingua: Italiano


Loredana Bertè

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[2003]
Nell’album “Babyberté” del 2005.
Scritta da Berté/Leon.
Alle stelle mancanti, i nostri compleanni / Mai festeggiati in tutti quegli anni...
Alle stelle mancanti, i nostri compleanni / Mai festeggiati in tutti quegli anni...

“Mufida”, “Sorella”, è una canzone dedicata alla sfortunata Domenica “Mimì” Berté, in arte Mia Martini, morta da sola il 14 maggio 1995, uccisa probabilmente da un’overdose di cocaina…

Ma è lo sfondo che merita a questa canzone – a mio parere – se non il riconoscimento di CCG/AWS a pieno diritto, almeno lo spazio di un Extra:

“Ai giorni perduti tra lacrime e fumo,
Sotto i manganelli usati sui fratelli.
Per tutti gli anni contro, agli anni spaccati
A quelli di piombo e maledette stragi.”


Una canzone contro le guerre di casa nostra, quindi, ma – soprattutto - contro la guerra alle donne…

“Aria di caccia che sa di guerra santa,
Di caccia alle streghe che l'hanno fatta franca”


… e contro la guerra che nel nostro bel paese quotidianamente viene condotta da un’orda di idioti, ignoranti, imbecilli, stregoni, imbonitori, falsi moralisti e baciapile contro la bellezza, l’amore e la verità, una guerra che ha sempre lasciato sul campo “i gatti neri, razza quasi estinta”…
Aria di festa sopra la città
Con tanti scongiuri per l'anno che verrà.
Tra i soliti idioti e maghi e parrucchieri,
I Gianni & Pinotto… ma chi è che fa Pinocchio?
Mufida - colpita al primo ballo
Mufida - da un mascalzone scaltro.

Aria di festa, plastica e di fiori,
Babbo Natale che fa gli straordinari.
Aria di caccia che sa di guerra santa,
Di caccia alle streghe che l'hanno fatta franca

A tutti i gatti neri, razza quasi estinta,
Contro l'ignoranza, bel paese che avanza
Nell'indifferenza di fronte a un assassino
Il segno della croce che fa contro a un gattino
Gente pie credenti lancian anatemi
Sopra alla città, è un gioco di società
Che è di verità, non è una novità,
La gente paga bene per le sue fattucchiere
Quella bambina corre e quale gente pagherà
Quella bambina là, occhi grandi e neri,
Neri come i sui pensieri.

Mufida - che il pubblico pagante
Mufida - ha consacrato grande
Mufida - resterai quell'esempio
Come Gesù nel tempio.

Per i tramonti d'estate rossi sopra il mare
Davanti all'orizzonte, come un'altro fronte
Alle stelle mancanti, i nostri compleanni
Mai festeggiati in tutti quegli anni.
Ai desideri rimasti sospesi fra terra e cielo,
su quell'arcobaleno.
All'allunaggio d'estate, anno sessantanove
Era un giorno di luglio e anche a Beethoven..
E quanto mi costa dimenticare,
E preferisco farmi male.
Ma quale incoscienza? In questo mondo senza…
In questo mondo senza…
Ai giorni perduti tra lacrime e fumo,
Sotto i manganelli usati sui fratelli.
Per tutti gli anni contro, agli anni spaccati
A quelli di piombo e maledette stragi.
Alle lampare accese dei pescatori
A tutte quelle notti che passavi fuori
All'amore dato, dato senza riserve.
Al cuore tuo spezzato per sempre.
Per sempre…
Mufida…

inviata da Bartleby - 17/2/2011 - 08:21




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