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Mihàlis Nikoloudis / Μιχάλης Νικολούδης

Lista delle versioni e commenti


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Mulheres de Atenas
(Chico Buarque de Hollanda)


Στίχοι: Μάγδα Παπαδάκη
Μουσική: Μιχάλης Νικολούδης
Πρώτη εκτέλεση: Σωτηρία Λεονάρδου
CD "ΓΥΝΑΙΚΕΣ" -2005

Testo di Magda Papadaki
Musica di Mihàlis Nikoloudis
Prima esecuzione di Sotirìa Leonardou
Dal CD "Donne" - 2005

ΓΥΝΑΙΚΕΣ

La bella canzone "Pioggia rossa" postata da Raf - che spero ne mandi ancora molte e molte di belle canzoni di area greca - mi ha fatto rimbalzare su di un lavoretto che sto facendo. Ho in cantiere un articolo per una rivista comasco-ticinese dedicata alle donne e che si chiama appunto, Geniodonna. E siccome il mio compito è di fare conoscere attraverso l'articolo qualche figura di donna greca e, nei limiti delle mie possibilità, qualche tematica femminile nell'ottica delle donne greche, avevo scelto il testo di una canzone di Lina Nikolakopoulou (la famosissima "Di'efhòn" di Andypas interpretata da Haroula Alexiou) e quello di una canzone, guarda un po', di Magda Papadaki, l'autrice dei versi greci di "Pioggia Rossa". La canzone della Papadaki, da cui trae il titolo l'intero CD "Donne", casca assai bene in questi giorni di squallori che a noi sembrano solo italiani, e che, sotto l'alta egida del Presidente del Consiglio dei Ministri, sembrano volere risospingere, a dispetto degli anni e dei fati, il concetto della donna agli antichi squallor. Ieri sera, alla televisione, ho sentito un bel numero di vecchiacci sbavare d'invidia per Lui, che conosce la vecchia, cogente regola che dice: ogni lasciata è persa.
E, guardandoli, mi è venuto per reazione in mente un proverbio in dialetto alto-lacuale che un tempo mi insegnò il Claudio, il mio amico laghé, e che dice: de cion che vegnen vecc ghe n'è minga, ma de vecc che vegnen cion l'è pien el mond. (Di maiali che riescono a diventar vecchi non ce n'è, ma di vecchi che diventano maiali è pieno il mondo).
In attesa che il Calderoli proponga la castrazione chimica per le tre più alte cariche dello Stato, così da non fare torto a nessuno, e che l'Alfano presenti un ddl per anticipare la maggiore età, diciamo a quattordici anni, con effetto retroattivo, leggiamo e sentiamo cosa dice una donna greca delle sue connazionali che danno, per così dire, una mano al revival trucido-maschilista. La musica è di Mihalis Nikoloudis, affermato autore ethnic, e la voce è della brava, anzi bravissima Sotirìa Leonardou, l'interprete di Marika nel film "Rebetico" di Kostas Ferris. (gpt)
Γυναίκες ηθών ελευθέρων
Γυναίκες παθών κατωτέρων
Γυναίκες ανδρών πρεσβυτέρων
Γυναίκες ημών κι ημετέρων

Γυναίκες κακόφημων δρόμων
Γυναίκες ερώτων συντόμων
Γυναίκες αστών παρανόμων
Γυναίκες οργίων ανόμων

Γυναίκες ανήθικων βίων
Γυναίκες λυγμών υπογείων
Γυναίκες των καταγωγίων
Γυναίκες μικρών ναυαγίων

Γυναίκες στης γης τα λιμάνια
Στου κόσμου την ένοχη αδράνεια
Γυναίκα κι εγώ στην αφάνεια
Με θέλουν δίχως περηφάνια

inviata da Gian Piero Testa - 4/11/2010 - 15:31



Lingua: Italiano

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.

Versione italiana di Gian Piero Testa
DONNE

Donne dai liberi costumi
Donne dalle infime passioni
Donne dai mariti di riguardo
Donne nostre e dei nostri cari

Donne delle strade malfamate
Donne dai fugaci amori
Donne di borghesi frodatori
Donne dalle misure truccate

Donne dalle vite depravate
Donne dai singhiozzi segreti
Donne dei bassifondi
Donne dei piccoli naufragi

Donne nei porti della terra
Νell' accidia colpevole del mondo
Donna anch'io nell'invisibilità
Mi vogliono priva di orgoglio

inviata da Gian Piero Testa - 4/11/2010 - 16:53


Bellissime parole, molto intense. Un incedere incalzante come una forma di preghiera atea da penitente, che si risolve nell'umanità della quartina finale.
Splendida canzone, non so perchè ma mi ha fatto venire in mente un'altra canzone composta da Chico Buarque e tradotta ed interpretata in italiano da Eugenio Finardi: Le donne di Atene.

Ciao a presto

5/11/2010 - 04:27


Non la conoscevo la canzone di Buarte/Finardi e, adesso che l'ho scovata e la conosco, dico che la tua citazione è perfetta. Ne ho incontrate di donne di Atene così. Pensa, poi, a quelle del Peloponneso...Alle feste, con le loro scarpette immancabilmente bianche, quale che sia il vestito che poi ci svetta sopra. E con gli ori dell'arravònas, il fidanzamento, cariche come fossero loro la Madonna, anzi la Panaghìa... E con un'incontenibile voglia di ballare il tsiftételi. Se permetti, questa canzone la cito in un articolo che sto scrivendo. Naturalmente, doxa sto Theò, ci sono anche altre donne. Quelle che amo.

Gian Piero Testa - 6/11/2010 - 00:59




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