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Nostra Signora Fortuna

Massimo Bubola
Lingua: Italiano


Massimo Bubola

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Parole e musica di Massimo Bubola

Da "Quel lungo treno" (2005)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.
Quel lungo treno - copertina
"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato, tutte le canzoni sono tradotte in inglese da Tim Parks.

- Recensione di Giorgio Maimone su Bielle
- Recensione di Luca Muchetti da "Cantiere Sonoro"

Le canzoni dell'album:
Jack O'Leary - Era una notte che pioveva - Se questo amore è un treno - Nostra Signora Fortuna - Puoi uccidermi - Il Disertore - Noi veniam dalle pianure - Monte Canino - Ponte de Priula - Bum Bum - Adio Ronco



Una preghiera. La tematica religiosa sempre stata presente nella produzione di Massimo Bubola.
Rammentiamo "Davanti a te" inclusa nell'album "Mon trésor" (1997) o "Tornano i Santi" in "Segreti Trasparenti" (2004). Questa un'invocazione alla Fortuna, una figura che, sovrapponendosi a quella della Vergine Maria, è passata dal Paganesimo al Cristianesimo.
Bubola innalza un canto che non è solo suo, ma ha un afflato universale, nella sua voce sentiamo un desiderio di redenzione e di salvazione dal dolore della guerra e dal male di vivere.
(dalla presentazione del disco dal sito ufficiale)
Ieri ti ho vista in un bosco di meli
mentre passava la luna
il tuo vestito era argento era viola
Nostra Signora Fortuna.

Per tutti quelli che han pianto ogni giorno e hanno bevuto ogni sera
per tutti quelli che cadono intorno e si perdono, perdono ancora
pregherò, canterò.

Ieri ho riletto le tue parole
eran sangue su neve gelata
la tua tristezza faceva il rumore
di un aeroplano in picchiata.

Per tutti quelli che han pianto ogni giorno e hanno bevuto ogni sera
per tutti quelli che cadono intorno e si perdono, perdono ancora
pregherò, canterò.

Ed ora ti guardo bruciare nel sole
sciogliere i campi di brina
stendi il tuo velo di consolazione
or che la guerra è finita.

Per tutti quelli che han pianto ogni giorno e hanno bevuto ogni sera
per tutti quelli che cadono intorno e si perdono, perdono ancora
pregherò, canterò.

24/10/2005 - 14:34



Lingua: Inglese

English Version by Tim Parks
Versione inglese di Tim Parks
dal libretto dell'album / from the album booklet
OUR LADY OF FORTUNE

Yesterday I saw you in an apple orchard
as the moon was passing
your dress was silver and violet
Our Lady of Fortune.

For all those who cried every day and drank every night
for all those who fall and are lost, who lose again
I will pray, I will sing.

Yesterday I reread your words
they were bood on frozen snow
your sadness made the sound
of a diving airplane.

For all those who cried every day and drank every night
for all those who fall and are lost, who lose again
I will pray, I will sing.

And now I see you burning in the san
melting away fields of frost
lay down your veil of consolation
because the war is over

For all those who cried every day and drank every night
for all those who fall and are lost, who lose again
I will pray, I will sing.

24/10/2005 - 14:40




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