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Manzanar

Tom Russell
Lingua: Inglese


Tom Russell

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[1992]
Album "Box of Visions"
Il brano è stato anche proposto da Tom Paxton, in coppia con Anne Hills, nell'album del 2001 "Under American Skies".

Il campo di prigionia per "nisei" (cittadini americani di origini giapponesi) di Manzanar, California, nel 1942
Il campo di prigionia per "nisei" (cittadini americani di origini giapponesi) di Manzanar, California, nel 1942


Una delle pagine meno note e più tristi della seconda guerra mondiale, una storia che ci ricorda come l'ossessione per la sicurezza nazionale degli USA - ossessione accompagnata dalla sistematica violazione dei diritti umani e del diritto internazionale - non sia nata con l'11 settembre e Guantanamo...

In California, ai piedi della Sierra Nevada c’era un bel posto chiamato Manzanar, Owens Valley. C’erano corsi d’acqua e terre fertili e i nativi Paiute ci vivevano cacciando, pescando e raccogliendo i pinoli nelle estese foreste di conifere. Poi, a metà del XIX secolo, sulla Sierra Nevada furono scoperti giacimenti d’oro e di argento e per i Paiute fu la fine: quelli che non furono uccisi vennero deportati nella riserva di Fort Tejon.
I ranchers bianchi presero le terre e tutto quello che era dei nativi, ma anche a loro le cose non andarono bene. A partire dai primi del ‘900, l’avida città di Los Angeles comprò tutti i diritti per lo sfruttamento delle acque della Owens Valley e si prese tutta l’acqua di Manzanar. Già nel 1929 la Owens Valley, un tempo ridente (non a caso il toponimo Manzanar significa in spagnolo "frutteto di meli"), era completamente disabitata e desertificata.
E proprio lì, in quel deserto inospitale, in mezzo al nulla e alla polvere, dal 1942 e fino alla fine del 1945, furono internati oltre 10.000 cittadini statunitensi di origine giapponese. Infatti, dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor (7 dicembre 1941), il presidente Roosvelt decise che tutti i musi gialli sul suolo patrio costituivano una minaccia per la sicurezza nazionale e che quindi fosse più prudente chiuderli in campi di concentramento. In tutti gli USA ce ne furono 10 di questi campi – quello di Manzanar è il più tristemente famoso - per un totale di circa 110.000 prigionieri che vi transitarono, tutti civili, tutti cittadini americani.
He said, My name is Nakashimau
I am a proud American.
I came here in '27,
From my homeland of Japan.
And I picked your grapes and oranges,
Saved some money, bought a store.
Until 1942,
Pearl Harbor, and the War.

Came the relocation orders,
They took our house, the store, the car,
And they drove us through the desert,
To a place called Manzanar.
A Spanish word for apple orchards,
Though we saw no apple trees.
Just the rows of prison barracks,
With the barbed wire boundaries.

And we dream of apple blossoms
Waving free beneath the stars,
Till we wake up in the desert,
The prisoners of Manzanar,
Manzanar.

Fifty years have all but vanished,
And now I am an old man.
But I don't regret the day
That I came here from Japan.
But on moonless winter nights,
I often wish upon a star,
That I'd forget the shame and sorrow,
That I felt at Manzanar.

And we dream of apple blossoms
Waving free beneath the stars,
Till we wake up in the desert,
The prisoners of Manzanar,
Manzanar.

inviata da Alessandro - 27/5/2009 - 08:19




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