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Our Own Kind

Nora Callahan
Langue: anglais


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Un brano che mette in relazione ciò che è accaduto ed accade nelle prigioni dell'occupante americano in Iraq (come Abu Ghraib), Afghanistan (come Bagram e Mazār-e Sharīf) e a Guantanamo e ciò che quotidianamente accade a molti dei quasi due milioni di cittadini americani detenuti nelle carceri del loro stesso paese... il paese della libertà...

L'autrice della canzone, Nora Callahan, è un'attivista della November Coalition, un gruppo che si batte contro il proibizionismo e gli abusi cui sono sottoposti i detenuti nelle carceri statunitensi
Il brano viene proposto dal gruppo 2M, sigla che sta per "2 Million prisoners/Too Many", di cui fa parte la stessa Nora Callahan (vocal) insieme a Katana Christen (Guitar/Bass) e Joshua Spiegel (Accordion/Drums).
Across this land of America, prisons abound
Over 2 million citizens, in the bowels of hell
They're our own kind, been down a long time

Then went guards from US prisons, headed to Iraq
Unleashed on an unsuspecting people? No, they've expected us
A long time, a long time ago

Not in Bush's America, he didn't like it one bit
Nor did Haider al-Abbadi, to have his manhood
In his own kind, what was on his friend's mind?

Not in his America, his soldiers stripped them down.
Hoods on heads and limbs were bound, by our own kind
Our own kind. Our own kind

Just a few bad apples, fallen off the bush?
I wanna know how high is up, and that it's understood
It's his kind, and they're out of their minds

Guards and dogs and prisons; rape, torture, death
Happens every day in America, the leading jailer on Earth
It's our own kind, our own kind of design
Have we lost our minds? It's our own kind...

envoyé par Alessandro - 14/5/2009 - 09:28


E a proposito del "caso Abu Ghraib" consiglio vivamente a tutti la visione del durissimo documentario "S.P.O. - Standard Operating Procedure" diretto dal bravissimo regista Errol Morris, già autore di altre importanti docu-inchieste come "The Thin Blue Line" (la storia di un uomo condannato a morte per un omicidio che non aveva commesso... l'inchiesta di Morris valse al protagonista la scarcerazione...), "Mr. Death: The Rise and Fall of Fred A. Leuchter, Jr." (il ritratto macabro e inquietante di un progettista di macchine per le esecuzioni capitali che conduce una sua personale ricerca sulle camere a gas di Hitler, giungendo alla conclusione che l'Olocausto non sia mai avvenuto...) e "The Fog of War" (il bilancio della vita di un grande patriota statunitense nonchè assassino di massa: Robert McNamara, eminenza grigia della Difesa tra la seconda guerra mondiale e la guerra del Vietnam e anche più tardi...)

Con "S.P.O. - Standard Operating Procedure" Errol Morris dimostra come sequestri, torture, omicidi e sparizioni fossero ad Abu Ghraib una sorta di "procedura operativa standard", autorizzata e incoraggiata dai vertici politico-militari... Quei quattro o cinque soldati imbecilli (tra cui i più noti sono Charles Graner e la sua fidanzata Lynndie England) che si fecero ritrarre in foto e filmini mentre compivano abusi sui prigionieri sono stati gli unici a pagare (e ben gli sta), ma non sono loro i responsabili delle pratiche sistematiche di tortura, violenza e assassinio che erano poste in essere in quel girone infernale che è stata la prigione centrale di Baghdad sotto gestione statunitense tra il 2003 e il 2006... naturalmente i torturatori ed assassini della CIA e delle varie agenzie speciali del governo USA, quelli che prendevano ordini direttamente dal ministro della difesa Rumsfeld, non compaiono mai in nessuna immagine...

Alessandro - 14/5/2009 - 10:10


Il trailer del documentario "S.O.P. - Standard Operating Procedure" di Errol Morris.

Alessandro - 14/5/2009 - 11:19




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