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Η ζωή μας είναι σουγιαδιές

Katerina Gogou / Κατερίνα Γώγου
Langue: grec moderne


Katerina Gogou / Κατερίνα Γώγου

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I zoí mas einai sougiadiés
Στίχοι / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Κατερίνα Γώγου / Katerina Gogou
“Τρία κλικ αριστερά”, 1978

Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Κυριακός Σφέτσας / Kyriakos Sfetsas
'Αλμπουμ / Album / Albumi: Στο Δρόμο, 1981
Διαβάζει / Legge / Read by / Lu par / Lukee: Katerina Gogou

stodoromokat


Alcune poesie di Katerina Gogou sono state effettivamente “messe in musica”, vale a dire cantate su una data melodia appositamente composta; altre, specialmente quelle di Τρία κλικ αριστερά, la raccolta di poesie pubblicata nel 1978 (come tradurre il titolo? “Tre scatti a sinistra”?), sono state recitate da Katerina Gogou stessa in un disco del 1981, Στο δρόμο (“Per la strada”; ma la lingua greca autorizza anche il significato di “In viaggio”), sullo sfondo di musiche dissonanti, reminiscenti del cool jazz, composte da Kyriakos Sfetsas. Non è la prima volta che ci imbattiamo in questo album, si veda ad esempio Καμιά φορά; ma questa poesia è proprio quella dove Katerina, in un verso, va “su e giù per Patissìon”, πάνω κάτω η Πατησίων. Tutta una vita passata su e giù per quell'immensa e lunghissima strada del centro di Atene, a proposito della quale è bene cogliere l'occasione -finalmente!- per raccontarne qualcosa. Gli ateniesi, tutt'oggi, continuano a chiamarla Patissìon (propriamente: Λεωφορείον Πατησίων “Viale di Patissia”) perché, tra i tanti quartieri che attraversa, c'è appunto quello di Patissia; ma il suo nome ufficiale è “Viale 28 Ottobre”, dalla data in cui il dittatore Ioannis Metaxas pronunciò il suo famoso “OXI” (“No!”) all'ultimatum di Benito Mussolini. Sul Patissìon, che fu cominciato a costruire nel 1841, sono letteralmente passate la vita e la storia dell'Atene moderna e, forse, anche di tutta la Grecia. C'è passata la Resistenza, come domenica 20 settembre 1942, quando un piccolo gruppo partigiano, il PEAN, fece saltare in aria la sede dell'ESPO, l'organizzazione nazista greca che reclutava giovani per la Wehrmacht, con sede al n° 8 di Patissìon. Stessa sorte toccata, il 10 dicembre 1944, alla sede della “Sicurezza Generale”, fatta esplodere dall'ELAS all'angolo tra Patissìon e via Stournari. Su Patissìon si trova anche l'ingresso principale del Politecnico Ateniese, dal quale entrarono i carrarmati della Giunta a stroncare la rivolta studentesca il 17 novembre 1973.

Atene, novembre 1973. Studenti in rivolta all'ingresso del Politecnico, in viale Patissìon.
Atene, novembre 1973. Studenti in rivolta all'ingresso del Politecnico, in viale Patissìon.


Soltanto alcuni avvenimenti per far capire un po' meglio che cosa significa andare “su e giù per Patissìon”, un significato che Katerina Gogou conosceva bene, un significato incrociato con la sua difficile vita passata a “viaggiare da poveri” a lottare, a scontrarsi, a fare a coltellate su e giù per quella strada. Non è un caso che l'album-tributo dedicato a Katerina Gogou dopo la sua morte rechi proprio quel titolo: Πάνω κάτω η Πατησίων. Come vanno le cose attualmente, Katerina? Come in tutto il resto d'Europa e del mondo. In Grecia c'è il solito governo di destra. Dentro il Politecnico, qualche tempo fa, sono riusciti a reinfilare un presidio di soldati e polizia, ovviamente per la “sicurezza”; c'è stata sì qualche protesta studentesca, ma nemmeno più di tanto. In questi giorni stanno finendo di eliminare Exarchia, che del resto era diventato già un “quartierino alla moda” o quasi. Qui da noi ci si prepara a un bel po' d'anni di fascismo, quello vero, senza se e senza ma, quello sostenuto dal “popolo”. In questi giorni, tra l'altro, detto "popolo" piange per la scomparsa di un'arzilla vecchietta di 96 anni e freme, come sempre, per le vicende del campionato di calcio. Quanto a me, mi devo contentare di andare su e giù per via dell'Argingrosso. Altro che Patissìon. [RV]

Η ζωή μας είναι σουγιαδιές
σε βρώμικα αδιέξοδα,
σάπια δόντια,
ξεθωριασμένα συνθήματα,
μπάσσο βεστιάριο,
μυρουδιές από κάτουρα, αντισηπτικά
και χαλασμένα σπέρματα,
ξεσκισμένες αφίσσες.
Πάνω κάτω, πάνω κάτω, η Πατησίων,
η ζωή μας είναι η Πατησίων.

(Το ROL που δε ρυπαίνει τη θάλασσα
κι ο Μητροπάνος μπήκε στη ζωή μας
μας τον έφαγε η Δεξαμενή κι αυτόν
σαν τις ψηλόκωλες.)

Εμείς εκεί,
μια ζωή λιγούρια ταξιδεύουμε
στην ίδια διαδρομή:
ξεφτίλα, μοναξιά, απελπισία,
κι ανάποδα.
Εντάξει, δεν κλαίμε, μεγαλώσαμε.
Μονάχα όταν βρέχει
βυζαίνουμε κρυφά το δάχτυλό μας
και καπνίζουμε.
Η ζωή μας είναι
άσκοπα λαχανητά
σε κανονισμένες απεργίες ρουφιάνους
και περιπολικά.
Γι' αυτό σου λέω,
την άλλη φορά που θα μας ρίξουνε
να μην την κοπανήσουμε,
να ζυγιαστούμε,
μην ξεπουλήσουμε φτηνά το τομάρι μας ρε.
Μη, βρέχει, δώσ'μου τσιγάρο.

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 10/9/2022 - 04:24




Langue: italien

Μετέφρασε στα ιταλικά / Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 10-9-2022 04:27

Katerina Gogou.
Katerina Gogou.
La nostra vita è fare a coltellate

La nostra vita è fare a coltellate
in vicoli schifosi,
denti marci,
slogan triti e ritriti,
vestiti da due soldi, [1]
puzza di piscio, antisettici
e sperma rancido,
manifesti strappati via.
Su e giù, su e giù per Patissìon,
la nostra vita è Patissìon.

(Il ROL [2] che non inquina il mare
e Mitropanos [3] è entrato nella nostra vita
il “Serbatoio” [4] ci ha pappato pure lui
come quelle col culo ritto. [5])

Noialtri qui,
tutta una vita a viaggiare da poveri
sulla stessa strada:
miseria, solitudine, disperazione
e giù daccapo.
D'accordo, non piangiamo, siamo adulti.
Soltanto quando piove
ci succhiamo il pollice di nascosto
e fumiamo.
La nostra vita
è ansimare inutilmente
facendo scontri nei soliti scioperi
e finire nei cellulari della polizia.
Perciò ti dico:
la prossima volta che ci spareranno addosso
non scappiamo via,
facciamo a mazzate con loro,
eh, vendiamo cara la pellaccia,
Eh no. Piove. Dammi una sigaretta.
[1] Il greco, per quest'espressione, utilizza una (non comune) espressione italiana: μπάσσο βεστιάριο, "basso vestiario".

[2] Il ROL è un detersivo, αστραφτερή καθαριότητα (pulizia lampo!).

[3] Dimitris Mitropanos (1948-2012), notissimo cantante greco e “re” del λαϊκό, la musica pop greca (ma non bisogna confondersi: Mitropanos ha lavorato con Mikis Theodorakis, Stavros Xarchakos, Manos Hatzidakis (o Hadjidakis) e Thanos Mikroutsikos). Nel sito, Gian Piero Testa ce lo ha fatto conoscere con l'Άγιος Φεβρουάριος, il “Santo Febbraio” che lo rese celebre nel 1972 su testi di Manos Eleftheriou e musiche di Dimos Moutsis.

[4] Il “Serbatoio” (Η Δεξαμενή /I Dexamenί/) è uno storico Cafè Chantant di Atene, che si trova nell'elegante e costoso quartiere di Kolonaki, appunto in Πλατεία Δεξαμενής (“Piazza del Serbatoio”). Qui Katerina Gogou sembra voler dire che il locale alla moda, frequentato dai ricchi, si è pappato pure Mitropanos, artista popolare.

[5] argko.jpg.crdownQui si ha probabilmente una creazione lessicale di Katerina Gogou. In slang, una χαμηλόκωλα /hamilókola/ è una “donna col culo basso”, una “chiattona”; una ψηλόκωλα /psilókola/ dovrebbe quindi essere il suo contrario, ovvero una “col culo alto”, o meglio, “col culo ritto”. Come dire: le donne col culo basso e sfatto non vanno al “Serbatoio”, mentre ci vanno quelle col culo ritto, presumibilmente belle e danarose. Il termine, ribadisco, non è reperibile da nessuna parte, neanche sulla “bibbia” in rete dello slang ellenico, slang.gr e neppure nel monumentale ΑΡΓΚΟ – Λεξικό της Πιάτσας di Evángelos Papazakariou, con in copertina un cane randagio col berretto di lana in testa (914 pagine di parolacce, volgarità, bestemmie, insulti, tutta la “Kaliardà” dei bassifondi gay ateniesi, rutti, sputi, coregge e mòccoli, il gergo dei picchiatori fascisti ateniesi e quello degli anarchici, e quant'altro: un libro di cui nessuno che dica di voler conoscere il greco può fare a meno). Lì, però, c'è χαμηλόκωλα.

10/9/2022 - 04:28




Langue: français

Version française — NOS VIES EN PÂTISSÌON — Marco Valdo M.I. — 2022
d’après la traduction italienne — La nostra vita è fare a coltellate — Riccardo Venturi — 2022
d’une chanson grecque — Η ζωή μας είναι σουγιαδιές — Katerina Gogou / Κατερίνα Γώγου — 1978

Paroles : Κατερίνα Γώγου / Katerina Gogou
“Τρία κλικ αριστερά”, 1978
Musique : Κυριακός Σφέτσας / Kyriakos Sfetsas
Album : Στο Δρόμο, 1981 (Sur la route)
Lecture : Katerina Gogou

 LA VIE EN PATISSÌON


Certains poèmes de Katerina Gogou ont effectivement été " mis en musique ", c’est-à-dire chantés sur une mélodie spécialement composée ; d’autres, notamment ceux de Tρία κλικ αριστερά, le recueil de poèmes publié en 1978 (comment traduire le titre ? "Trois bonds à gauche"...?), ont été récités par Katerina Gogou elle-même dans un album de 1981, Στο δρόμο (" Sur la route " ; mais la langue grecque autorise aussi le sens de " Voyage "), sur fond de musique dissonante, réminiscences du cool jazz, composée par Kyriakos Sfetsas. Ce n’est pas la première fois que nous rencontrons cet album, voir par exemple Καμιά φορά; mais ce poème est celui où Katerina, en un vers, monte et descend Patissìon, πάνω κάτω η Πατησίων. Toute une vie passée à arpenter cette immense et très longue rue du centre d’Athènes, à propos de laquelle il est bon de saisir l’occasion, enfin, de raconter quelque chose. Les Athéniens, aujourd’hui encore, l’appellent Patissìon (proprement : Λεωφορείον Πατησίων « Avenue de Patissia ») parce que, parmi les nombreux quartiers qu’elle traverse, il y a précisément celui de Patissia ; mais son nom officiel est « Avenue du 28 octobre », d’après la date à laquelle le dictateur Ioannis Metaxas a prononcé son fameux “OXI” (« Non !") à l’ultimatum de Benito Mussolini. Sur Patissìon, dont la construction a commencé en 1841, la vie et l’histoire de l’Athènes moderne et, peut-être, de toute la Grèce sont littéralement passées. La Résistance y est passée, comme le dimanche 20 septembre 1942, lorsqu’un petit groupe de partisans, les PEAN, a fait sauter le siège de l’ESPO, l’organisation nazie grecque qui recrutait les jeunes hommes pour la Wehrmacht, avec son siège au n° 8 de Patissìon. Le même sort a été réservé, le 10 décembre 1944, au siège de la « Sûreté générale », détruit par ELAS à l’angle des rues Patissìon et Stournari. Sur Patissìon se trouve également l’entrée principale de l’école polytechnique athénienne, par laquelle les chars de la Junte sont entrés pour écraser la révolte étudiante du 17 novembre 1973.

Bar "Au revoir". Patissìon 136, Athènes.
Bar "Au revoir". Patissìon 136, Athènes.


Quelques événements pour faire comprendre un peu mieux ce que signifie « monter et descendre Patissìon », un sens que Katerina Gogou connaissait bien, un sens entrecroisé avec sa vie difficile passée à « voyager comme des pauvres », à se battre, à s’affronter, à se poignarder de haut en bas de cette rue. Ce n’est pas un hasard si l’album hommage dédié à Katerina Gogou après sa mort porte précisément ce titre : Πάνω κάτω η Πατησίων. Comment vont les choses actuellement, Katerina ? Comme dans tout le reste de l’Europe et du monde. En Grèce, il y a l’habituel gouvernement de droite. À l’intérieur de Polytechnique, il y a quelque temps, ils ont réussi à réinstaller une garnison de soldats et de policiers, évidemment pour la “sécurité” ; il y a eu quelques protestations d’étudiants, mais pas beaucoup. Ces jours-ci, ils finissent d’éliminer Exarchia, qui était déjà devenu un « quartier à la mode », ou presque. Ici, chez nous, nous nous préparons à vivre quelques années de fascisme, le vrai, celui qui n’a pas de limites, celui qui est soutenu par le “peuple”. Ces jours-ci, d’ailleurs, ces “gens” pleurent le décès d’une vieille dame de 96 ans et tremblent, comme toujours, devant les événements du championnat de football. Quant à moi, je dois me contenter de monter et descendre la via dell'Argingrosso. Autre chose que Patissìon. [RV]
NOS VIES EN PÂTISSÌON

Nos vies sont des pâtisseries
Dans des culs-de-sac déprimés,
Faites de dents pourries,
De slogans éculés,
D’habits étiques,
Fleurant la pisse, l’antiseptique,
Le sperme gâché,
Et fardées d’affiches squelettiques.
De bas en haut, de haut en bas, Patissìon,
Notre vie est Patissìon.

(Le détergent qui ne pollue pas la mer
Et les voix sont entrés dans nos vies
Et le boui-boui nous a accueillies
Comme celles qui ont le cul à l'air.) [1]

Nous voici, une vie
À traîner nos envies
Sur le même itinéraire,
La solitude, le désespoir, le déni
Et nos retours en arrière.
Soit, on ne pleure pas, on a grandi.
Sous la pluie, la journée,
On suçote nos pouces jaunis
Et la fumée.

Nos vies, ce sont
Des gesticulations inutiles
À lutter dans les grèves habituelles
Et se retrouver dans les fourgons.
Alors je vous le dis, moi :
La prochaine fois qu’ils nous chargeront,
On ne s’enfuira pas,
On se battra,
On vendra très cher nos têtes.
Non. Il pleut. Donne-moi une cigarette.
[1] Voir ici

envoyé par Marco Valdo M.I. - 12/9/2022 - 12:44




Langue: sicilien

Traduzzioni siciliana / Σικελική μετάφραση / Sicilian translation / Traduction sicilienne / Sisiliankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
A VITA NOSTRA SPARTIRI CUTIḌḌATI

A vita nostra spartiri cutiḍḍati,
nte vaneḍḍi lordi,
denti mpurriti
frasiggiu arrupetutu milli voti
vistut’i cannavazza,
fet'i pisciazza, disinfittanti
e spacchimi ddimurata
placarda strazzati
susu e jusu, susu e jusu nto Patisìu
a vita nostra je u Patisìu

(U ROLlu can nun allorda u mari
e Mitropanu ca trasiu nte nostri viti
u “Zarbu” ca c’a manciatu francu,
u stissu ḍḍi fimmini c’annacanu l’anchi)

Nuatri cca,
tutt’a vita a furriari puvirazzi
nt’a stissa strata
miserabbuli, suli e dispiratunazzi
puntu e dacapu
Va beni, nun chiancimu, semu crisciuti.
Sulu cuannu chiovi
ni sucamu u jditu ammucciuni
e fumamu.
A vita nostra
je di cerniventi
facemu abballavirticchi ccu li sciopera canusciuti,
ruffianazzi e machini dê sbirri.
Annunca ti diciu:
A vota ca veni ca ni jettanu ‘nterra
Nun ni fujemu,
cafuḍḍamuccilli
un ci damu u coriu pi nenti
mizzica, no! Chiovi. Dammi na sicaretta.

envoyé par Riccardo Gullotta - 14/9/2022 - 12:36


@Riccardo Venturi
Sembra che il testo originale comprenda la seguente strofa intermedia:
(Το ROL που δε ρυπαίνει τη θάλασσα
κι ο Μητροπάνος μπήκε στη ζωή μας
μας τον έφαγε η Δεξαμενή κι αυτόν
σαν τις ψηλόκωλες.)

testo integrale

saluti

Riccardo Gullotta - 14/9/2022 - 06:44


@ Riccardo Gullotta

Grazie per la segnalazione. Beh, con il mio squisito karma, tra tutti i testi completi presenti in rete (tra cui anche su stixoi), sono andato a beccarne l'unico dove quei versi non c'erano... comunque ho provveduto a integrarli e a tradurli, e ti assicuro che (come si vede dalle note) mi hanno dato da fare più quei quattro versi che tutta la Sezione Greca, tra detersivi, cafè chantant ateniesi e parolacce. Faccio appello a Marco Valdo M.I. per l'integrazione della sua traduzione francese, e grazie ancora!

Riccardo Venturi - 14/9/2022 - 11:53


@ Sempre per Riccardo Gullotta

Spettacolare la traduzione siciliana. Sembra di vedere Katerina Gogou su e giù per via Maqueda. Il siciliano, poi, può essere un linguaggio neolatino, ma ha un'anima ellenica; traspone il greco molto meglio dell'italiano. Tra le altre cose, il maggior contributo alla lessicografia italo-neoellenica viene proprio dalla Sicilia e non è un caso, lo straordinario Dizionario Greco Moderno-Italiano dello ISSBI di Palermo curato in gran parte da una studiosa palermitana, Maria Gallo Tsanos (che scomparve in giovanissima età per una grave malattia) assieme al poeta Nikiforos Vrettakos, che in quel periodo si trovava esule a Palermo durante la dittatura dei Colonnelli. Un'opera senza la quale nessun grecista potrebbe muovere un dito, a suo tempo 170.000 lire spese bene (tanto costava). A questo punto, Riccardo, spero che la cosa non si fermi qui, e I have a dream: quello che tu, a tuo agio, ti confronti in siciliano con questa cosa qui, dove fra l'altro c'entra anche Katerina Gogou. Saluti cari.

14/9/2022 - 19:05


Voici donc le texte demandé.
Comme on le verra, ça évite les notes et ça donne une plus grande surface au poème, j'ai supprimé les références à des particularités, par essence éphémères.
Ceux qui seraient intéressés pourront toujours pousser leur curiosité jusqu'aux notes de Riccardo Venturi, ou lire la version sicilienne de Riccardo Gullotta ou pourquoi pas, se mettre au grec.

(Le détergent qui ne pollue pas la mer
Et la voix sont entrés dans nos vies
Et le boui-boui nous a accueillies
Comme celles qui ont le cul à l'air.)

Cordial

Marco Valdo M.I.

Marco Valdo M.I. - 14/9/2022 - 19:14


@Riccardo Venturi

Grazie dell’apprezzamento e soprattutto grazie dei tuoi interventi e spiegazioni senza le quali non saremmo mai venuti a conoscenza di un contesto storico-culturale irrinunciabile per chi è affascinato dal mondo ellenico.
A fine mese prevedo di accostarmi alla Ρεζέρβα. Prima di procedere dovrei “sciacquare i panni” abbondantemente nel Simeto e nell’Imera, nonostante la siccità, ma cercherò comunque di cimentarmi.
Un caro saluto

Riccardo Gullotta - 15/9/2022 - 08:55




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