Langue   

A Fausto e Iaio

Santo Catanuto
Langue: italien



Peut vous intéresser aussi...

Aggiungi un posto all'ATAC
(La Sora Cesira)
Il caso Kappler
(Santo Catanuto)
Dietro il filo spinato della vergogna (Il canto di Sémira Adamu)
(Santo Catanuto)


Scritta e musicata da Santo Catanuto
Written and composed by Santo Catanuto

Milano, 21 marzo 1978. I funerali di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci.
Milano, 21 marzo 1978. I funerali di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci.


"Nel marzo 1978 in via Mancinelli, una via laterale al centro sociale Leoncavallo di Milano, vengono assassinati Fausto Tinelli e Lorenzo Jannucci, detto Iaio, a seguito della pubblicazione di un libro bianco sullo spaccio d'eroina nel quartiere. Per come sono state condotte le indagini e considerati gli esiti, anche questo duplice omicidio può essere ascritto, come molti altri, o nella strategia dell'indifferenza o, e non sarebbe certo inquietante, nell'azione criminale di poteri collusi, ufficiai o non, legali o non, istituzionali o non, come dimostra la storia recente da Piazza Fontana in poi. La morte per mano assassina di due giovani impegnati a sostenere il senso della vita è qualcosa di indigeribile per tutti, meno ancora per chi coltiva la memoria e anziché dimenticare, aggiunge i loro nomi alla lista tremendamente lunga dei morti per gioia, uccisi da un nemico invisibile ma presente e sanguinario."
Santo Catanuto e Franco Schirone, "Il canto Anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento", edizioni Zero in Condotta, 2a ed. Milano 2009, pp. 330/331.
È sempre un po'...
È stato così, ché da sempre
la gente è morta sulle strade
in cerca di qualcosa,
qualcosa di più...
E sempre un po'...
E sempre un po' di più...
E sempre un po'...
È sempre un po' diverso
morire a vent'anni
proprio così...
Avere nella testa una meta prefissata
e intanto ridere, lavorare,
non sapere cosa fare...
E sempre un po'...
È stato così:
compagni morti sulle strade,
e sempre un po'...
Fiori, bandiere nostre, funerali,
e sempre un po'...
Si gioca una partita
senza conoscere ancora
qual è la via d'uscita,
ancora un po'...
E c'è chi gioca all'avventura
e chi coltiva la paura,
è sempre un po'...
E c'è qualcosa che piano piano avanza
ma non si sa cos'è che avanza
ma non si sa cos'è che avanza
il nemico c'è, è là
ma non sai dov'è,
probabilmente si nasconde dietro te
o forse si nasconde dentro te,
ancora un po'...
e sempre un po'...
e i compagni cadono giù,
io non ne posso più, anche se da sempre
la gente è morta sulla strada
in cerca di qualcosa.

envoyé par Riccardo Venturi - 5/4/2013 - 10:10




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org