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Juanito Laguna remonta un barrilete

Hamlet Lima Quintana
Langue: espagnol


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Hamlet Lima Quintana.
Hamlet Lima Quintana.


Testo trovato su Cancioneros.com


Dopo "Luchín" e "Rin del Angelito", un altro bambino paradigma della povertà e dell'emarginazione.

Dal Blog di Vicente Cortes:

Antonio Berni: Juanito Laguna remontando un barrilete.
Antonio Berni: Juanito Laguna remontando un barrilete.


"A principios de la década del 50, Antonio Berni [*] recorrió varios pueblos de Santiago del Estero, provincia de la República Argentina. Allí conoció a los chicos de la pobreza. A muchos de ellos los pintó, y les dio nombre en forma individual, pero nunca como hasta ese momento, había bautizado a toda una serie de pinturas con un nombre...
Berni quiso con Juanito crear un arquetipo que representara a todos los chicos que él conoció. Nunca se supo con certeza porqué eligió el nombre "Juanito".Juanito aparece en la pintura de Berni en la década del 60 y en parte de la siguiente. Decía Berni que surgió en él a fines de 1958.Fue presentado en la Galería Witcomb, entre el 6 al 18 de noviembre de 1961.
Juanito vive en una Villa, la del Bajo Flores.
Berni conoce la Villa, la observa, la fotografía: analiza los espacios y su gente.
Juanito podría ser el hijo de uno de esos migrantes o de uno de los "Manifestantes" que aparece en su óleo, o de un "Desocupado" o de algún "Chacarero".
También podría ser el nieto de algún inmigrante, habitante del conventillo o del inmigrante que sólo pudo alojarse en las casuchas que se levantaron alrededor del Puerto Nuevo..."

“Agli inizi degli anni '50, Antonio Berni [*] percorse diversi paesi di Santiago del Estero, una provincia argentina; là conobbe i bambini poveri. Ne dipinse parecchi, e a tutti diede un nome individuale; però mai fino ad ora aveva chiamato tutta una serie di quadri con un solo nome...
Con Juanito Berni volle creare un archetipo che rappresentasse tutti i bambini che aveva conosciuto. Non si è mai saputo con certezza perché scelse il nome “Juanito”, che appare nella pittura di Berni negli anni '60 e in parte di quella degli anni '70. Berni diceva che era sorto alla fine del 1958; fu presentato alla galleria Witcomb tra il 6 e il 18 novembre 1961.
Juanito vive in una baraccopoli, quella del Bajo Flores.
Berni conosce la baraccopoli, la osserva, la fotografa; analizza gli spazi e la loro gente.
Juanito potrebbe essere il figlio di uno di quegli immigrati o dei “Manifestanti” presenti nella sua tela a olio, oppure di un “Disoccupato” o di qualche chacarero.
Potrebbe essere anche il nipote di qualche immigrato, di qualche abitante di un inquilinato o di un immigrato che si era stabilito nelle casupole che sorsero attorno al Puerto Nuevo...”

[*] Antonio_Berni (Rosario, 14 maggio 1905 – Buenos Aires, 13 ottobre 1981), pittore Argentino
Si Juanito Laguna llega a la nube
es el viento que viene, lo ama y lo sube,
es el nombre Juanito en la cañada
es el nombre Laguna, casi no es nada.

Corazones de trapo sueñan la cola.
Palomita torcaza su cara sola,
si Juanito Laguna sube y se queda
es, tal vez, porque puede, puede que pueda.

¡Ay! Juanito Laguna
Volará el barrilete con tu fortuna.

Con el viento la caña silba una huella
y la huella se pierde, Juanito en ella.
Si Juanito Laguna le presta un sueño
es el canto que sube hasta su dueño.

Es un ojo en el aire, es carta y sobre:
Barrilete Laguna, Juanito Pobre.
Si Juanito Laguna sueña conmigo
volveré en barrilete para mi amigo.

¡Ay! Juanito Laguna
Volará el barrilete con tu fortuna.

envoyé par Maria Cristina Costantini - 24/11/2011 - 16:44



Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
30 novembre 2011

Le solite due parole del “traduttore”. Se questo testo non ha le difficoltà di Palimpsesto, appartiene pur sempre alla sensibilità di un poeta e il traditore traduttore ne deve tenere serio conto. Inoltre, il testo è letteralmente infarcito di argentinismi (o latinoamericanismi), a partire dal barrilete che, in Argentina, è sí l'aquilone, ma quello fatto di stracci. Confrontando tale testo con quello di Luchín, si vede bene come gli stracci siano sempre presenti, compagni inseparabili dei bambini poverissimi. Stracci addosso, stracci come giochi; bellissima l'immagine degli stracci che “sognan la colla” per essere tenuti un po' assieme. La palomita torcaza (o semplicemente torcaza) può corrispondere a due piccioniformi diffusi in Sudamerica: la Columba araucana e la Columbina picui; io ho scelto la prima perché ci stava un po' meglio nel verso. La huella (lett. “traccia, orma”) è invece una danza popolare argentina nata attorno al 1820. Infine, il testo originale dice Es un ojo en el aire; al posto dell'aria ci ho messo il vento. C'era di già, e poi a una certa altezza l'aria è vento per forza. [RV]
JUANITO LAGUNA FA VOLARE UN AQUILONE

Se Juanito Laguna arriva alla nuvola
il vento è lui che viene, lo ama e lo innalza
è il nome Juanito dentro al canneto
è il nome Juanito, che è quasi niente.

Cuori di stracci sognan la colla,
colombella araucana, solo il suo viso.
Se Juanito Laguna si libra immobile
è forse perché può, sí che può farlo.

Ah, Juanito Laguna,
voleran l'aquilone e la tua fortuna.

Con il vento la canna fischia una huella
e la huella si perde con Juanito dentro.
Se Juanito Laguna le impresta un sogno
il canto è lui che sale dal suo padrone.

E' uno sguardo nel vento, lettera e busta:
Aquilone Laguna, Juanito povero.
Se Juanito Laguna mi sogna insieme
io sarò un aquilone per il mio amico.

Ah, Juanito Laguna,
voleran l'aquilone e la tua fortuna.

30/11/2011 - 11:32


Anche Mercedes Sosa ha inciso questa canzone: un LP del 1967 si intitola prorio "Juanito Laguna remonta un Barrilete"

Maria Cristina - 24/11/2011 - 17:03




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