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Milonga de un triste

Maurizio Camardi
Langues: italien, espagnol


Maurizio Camardi

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Album: Nostra patria è il mondo intero
827

Di Maurizio Camardi, Ricky Gianco e Massimo Carlotto

Dal Sito di Massimo Carlotto.
Balla il capitano
felice incrocia i piedi con la sua signora
io lo guardo dalla vetrina del caffè
e il dolore mi scende un po' più a sud dell'anima

Balla il capitano
con passione bacia la sua signora
io lo guardo dalla vetrina del caffè
e ricordo le tue labbra il primo bacio di mattina

Ti incontro mille volte al giorno
nei dettagli di altre donne
camminano veloci senza mai voltarsi indietro
Buenos Aires non finisce mai

En la noche cierro los ojos pero sueño despierto
leo tus viejas cartas
palabras de amor jovencito
otra vez me quedo dormido abrazado a mi soledad


Ti cerco nella nostra piazza
mi passi accanto insieme agli altri
hai lo stesso profumo di tua madre
da vent'anni non lo cambi mai

Nello specchio frugando tra le mie
cerco di immaginare le tue rughe di oggi
il capitano ha voluto che tu rimanessi per sempre giovane
gli è bastato un vago cenno della mano

Dicono che hai guardato verso sud
nessuno ricorda il mio nome tra i tuoi denti
dicono che fosse aprile o forse maggio nessuno ricorda dove
Buenos Aires non finisce mai

Si te paso al lado levántate por favor
háblame dulcemente como un tiempo
yo sigo viviendo para no olvidarte
y no perdono al capitán.

envoyé par Adriana - 16/3/2006 - 21:34



Langue: italien

Traduzione delle strofe in spagnolo
Balla il capitano
felice incrocia i piedi con la sua signora
io lo guardo dalla vetrina del caffè
e il dolore mi scende un po' più a sud dell'anima

Balla il capitano
con passione bacia la sua signora
io lo guardo dalla vetrina del caffè
e ricordo le tue labbra il primo bacio di mattina

Ti incontro mille volte al giorno
nei dettagli di altre donne
camminano veloci senza mai voltarsi indietro
Buenos Aires non finisce mai

Di notte chiudo gli occhi ma sogno da sveglio
leggo le tue vecchie lettere
parole di amore tanto giovane
di nuovo mi addormento abbracciato alla mia solitudine.

Ti cerco nella nostra piazza
mi passi accanto insieme agli altri
hai lo stesso profumo di tua madre
da vent'anni non lo cambi mai

Nello specchio frugando tra le mie
cerco di immaginare le tue rughe di oggi
il capitano ha voluto che tu rimanessi per sempre giovane
gli è bastato un vago cenno della mano

Dicono che hai guardato verso sud
nessuno ricorda il mio nome tra i tuoi denti
dicono che fosse aprile o forse maggio nessuno ricorda dove
Buenos Aires non finisce mai

Se ti passo accanto alzati per favore
parlami dolcemente come un tempo
io continuo a vivere per non dimenticarti
e non perdono il capitano.

envoyé par Maria Cristina - 12/9/2007 - 16:11




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